L’Ars taglia i contributi ai gruppi parlamentari - QdS

L’Ars taglia i contributi ai gruppi parlamentari

Raffaella Pessina

L’Ars taglia i contributi ai gruppi parlamentari

venerdì 04 Gennaio 2013

Pubblicato sul sito internet dell’Assemblea il bilancio interno. I risparmi previsti ammontano a 11,3 milioni di euro

PALERMO – E’ stato pubblicato sul sito dell’Ars il bilancio interno che per il 2013 prevede di spendere 164 milioni 77.563 di euro. Un anno prima,  la previsione era stata di  175 milioni 213.220 euro. I risparmi previsti ammontano, dunque, a 11 milioni 135.656 euro, grazie al taglio sulle indennità di deputati e dipendenti, ai trasferimenti ai gruppi, e a voci come i fondi riservati del presidente e le autoblu. Tagliati i trasferimenti ai gruppi parlamentari di 5 milioni 458 mila euro: da 12 milioni 650 mila a 7.192.000. Le competenze per i deputati sono quantificate in 20 milioni 425 mila (-455 mila), per effetto, in particolare dei tagli alle indennità parlamentari di 1 milione 435 mila euro, per un totale di 11 milioni 565 mila, e alle indennità d’ufficio: -400 mila euro. Le spese per previdenza e assistenza deputati in carica e cessati dal mandato sono di poco superiori ai 20 milioni, -1 milione 325 mila.
Le competenze per il personale dell’Ars subiscono una riduzione di 2 milioni 420 mila euro: da 40 milioni 260 mila a 37 milioni 840 mila. Quelle per i dipendenti in pensione e gli oneri previdenziali e assistenziali sono previsti in 45 milioni 580 mila, con un incremento di 800 mila euro. Tagli programmati sulle attività di rappresentanza e cerimoniale (925 mila euro, -270 mila), sulla comunicazione istituzionale (1 milione 110 mila euro, -290 mila), sulla Presidenza (871 mila euro, – 371 mila) e sui beni di consumo e servizi (3 milioni 125 mila euro, -535 mila). Ma cresce di 965 mila euro il peso delle collaborazioni esterne per il consiglio di presidenza e per le commissioni: 3 milioni 773 mila euro.
 
Il presidente si è dimezzato i fondi riservati (lo avevamo scritto ieri) che adesso ammontano a 171 mila euro. 75.000 euro in meno per le auto di servizio per le quali si spenderà 350 mila euro. Infine, la Fondazione Federico II che gestisce il patrimonio monumentale dell’Assemblea regionale, ha un bilancio di previsione di 2 milioni 471 mila euro. I costi, in buona parte sostenuti per il personale, sono coperti soprattutto dagli incassi per i biglietti e il bookshop: circa un milione 600 mila euro; 290 mila euro provengono, invece, da contributi della Regione; 200 mila dalla convenzione con l’Ars. Sul fronte politico le elezioni non finiscono mai.
 
In questo caso il detto calza a pennello perché subito dopo le elezioni regionali che si sono tenute nel mese di ottobre dello scorso anno, adesso i politici siciliani si devono rimettere in campo per quelle nazionali che si terranno nel febbraio prossimo. Tempi strettissimi dunque per i partiti che devono trovare gli accordi per ottenere i migliori risultati possibili. Sembra infatti che adesso il Pdl e il partito di Gianfranco Miccichè abbiano fatto una nuova alleanza, insieme con il Cantiere Popolare, per vincere le elezioni nazionali, complice l’accordo con la lega nelle regioni del Nord. L’alleanza del centro destra con Grande Sud non è certamente ancora ufficiale, ma se lo diventasse, potrebbe portare in seguito, ad una revisione delle alleanze anche a Palazzo dei Normanni.
 
Grande Sud presenterà una propria lista sia alla Camera che al Senato. In Sicilia i candidati sarebbero già pronti: Giampiero Cannella, Salvino Caputo ( in lista per il Senato) , Marco Falcone e Vincenzo Vinciullo saranno i candidati della lista “Fratelli d’Italia – centrodestra nazionale”, lista a fianco del Pdl che sta ancora mettendo a punto le sue liste, con voci girano sempre più insistentemente su una candidatura del capogruppo all’Ars del Pdl, Francesco Scoma. Candidati anche gli uscenti Renato Schifani, Dore Misuraca, Domenico Nania e Giuseppe Castiglione insieme con Simona Vicari, Gabriella Giammanco e Giuseppe Marinello. Il Cantiere Popolare dovrebbe mettere in campo il ragusano Innocenzo Leontini, ex capogruppo del Pdl all’Ars nella scorsa legislatura, Marianna Caronia e Rudi Maria, ex capogruppo del Pid all’Ars. I centristi quasi certamente presenteranno una propria lista al Senato.

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