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Messina – La sicurezza resta un optional mentre non si fermano le frane

Francesco Torre

Messina – La sicurezza resta un optional mentre non si fermano le frane

venerdì 01 Marzo 2013

Varie zone della città hanno bisogno di interventi che il Comune non può fare perchè non ha fondi. Con i temporali di febbraio torna l’incubo del dissesto idrogeologico: nuovi sfollati

Messina – Non è caduta neanche una piccola parte della pioggia che ha paralizzato nei giorni scorsi la città di Catania. Eppure, con i temporali di febbraio, a Messina è tornato l’incubo del dissesto idrogeologico e degli sfollati. La città se ne era quasi dimenticata, con la discussione pubblica spostata (come d’altra parte nel resto d’Italia) unicamente sui temi economico/finanziari, ma le frane di Camaro, Cumia, Larderia e Puntale Arena hanno riacceso i riflettori su quello che rimane il grande tema del futuro: la messa in sicurezza del territorio.
Sono nove gli abitanti di contrada Luce, a Camaro, che a seguito di una consistente frana che si è abbattuta su un capannone contenente mezzi meccanici e che ha praticamente toccato le case circostanti hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni per essere trasferiti in una pensione di Ganzirri. Nuovi sfollati. Lo sgombero cautelativo è stato condotto dai Vigili del fuoco, dalla Protezione civile, dalla Polizia municipale e dai volontari della Croce Rossa. Nel gruppo ci sono anche tre bambini. Sul loro futuro, regna l’incertezza. Il rischio in quel pendio rimane fortissimo, l’unico intervento accettabile sarebbe l’installazione di barriere paramassi, come quelle realizzate a Giampilieri, ma hanno un costo esorbitante e il Comune, si sa, è alla canna del gas.
Il problema dei fondi riguarda anche la Provincia Regionale. Una colata di roccia e fango è franata sulla strada provinciale di Larderia gettando nel panico l’intero abitato. Non è la prima volta, era successo già nel dicembre scorso. Probabilmente non sarà nemmeno l’ultima. La Giunta Ricevuto ha disposto la parziale interdizione del tratto, ma sugli interventi di messa in sicurezza non ha detto una parola. Non ha i soldi, sono stati spesi tutti per avvocati, affitti, trasferte, agende e altri lussi inutili.
Situazione simile nella strada verso Cumia, che però è comunale. Smottamenti pericolosi hanno obbligato l’amministrazione a prevedere il restringimento della carreggiata e gli abitanti temono che nuove piogge porteranno alla totale chiusura dell’arteria. Per questo si richiede di poter riutilizzare la pista carrabile all’interno del torrente. Una soluzione, come si può facilmente giudicare, al limite della decenza.
Per finire, il crollo di un muro arginale nella salita di Puntale Arena ha complicato la vita di 500 persone. E qui ci troviamo a due passi dallo svincolo di Boccetta. In centro città. Perché il dissesto idrogeologico non risparmia nessuno.

L’emergenza. Via Puntale Arena rischio isolamento per 500 abitanti

Messina – Una parte di muro è già ceduta, l’altra potrebbe farlo da un momento all’altro. Bisogna intervenire con urgenza in Via Puntale Arena, laddove in cima al viale Principe Umberto vivono circa 500 persone a rischio isolamento. Il Comune in tempi record ha fatto realizzare una bretella per collegare la parte più alta della via con la contrada Scoppo. Una bretella che però gli abitanti rifiutano, ritenendola ancora più pericolosa della vecchia strada. Al momento, però, non vi è altra soluzione. Bisogna attendere la realizzazione dei lavori di somma urgenza, stavolta già appaltati alla solita impresa Ricciardello per una spesa di 320 mila euro. Prevedono la realizzazione di un nuovo argine murario, ma in questo senso si attende ancora il pronunciamento del Genio Civile sul progetto redatto dai tecnici comunali. Nel frattempo, come già detto, gli abitanti del posto saranno costretti ad utilizzare la pista di collegamento.

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