Triangolo industriale, Arpa assicura “Sfiaccolamenti meno pericolosi” - QdS

Triangolo industriale, Arpa assicura “Sfiaccolamenti meno pericolosi”

Giuseppe Solarino

Triangolo industriale, Arpa assicura “Sfiaccolamenti meno pericolosi”

mercoledì 20 Marzo 2013

Intanto l’amministrazione comunale di Melilli ha posizionato una centralina per monitorare l’aria. Replica alle segnalazioni dei cittadini: “Operazioni di manutenzione programmata”

MELILLI (SR) – L’amministrazione comunale di Melilli, per mettere in campo azioni in grado di agire sulle diverse fonti di emissione, quali industria, agricoltura, traffico veicolare, e per considerare anche il loro impatto cumulativo, ha previsto un mezzo capace di monitorare e controllare la qualità dell’aria, come una centralina mobile.
 
La previsione è stata condivisa dal dirigente della struttura territoriale dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente), Gaetano Valastro, e l’iter burocratico-pratico per realizzarla è stato seguito dalla Protezione Civile di Melilli, attraverso il disaster & energy manager, Gaetano Albanese.
 
La centralina mobile è stata posizionata nel piazzale Sant’Eligio, così di fatto prende il via la campagna di monitoraggio e controllo della qualità dell’aria che, in questa fase, durerà fino a tutto il prossimo aprile.
Il primo cittadino di Melilli, Pippo Cannata, ha dichiarato che: “Vogliamo provare a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e, di conseguenza, la qualità della nostra vita. Per fare ciò è necessario contrastare in maniera adeguata l’inquinamento atmosferico”. Il vice sindaco ed assessore alla Sanità, Sebastiano Zappulla, ha affermato che: “Il cambiamento climatico, è senz’altro ‘complice’ dell’impatto ambientale provocato dagli agenti inquinanti. Le alte temperature, la scarsa ventilazione e piovosità, sono difatti favorevoli ad accrescere le criticità legate alle fonti di emissioni inquinanti. Per tale ragione ritengo doveroso, per le amministrazioni pubbliche, provvedere a controllare e monitorare l’aria. L’analisi della qualità dell’aria, difatti, permette di individuare le soluzioni per evitare, prevenire e ridurre gli effetti dannosi e salvaguardare l’ambiente.”
A dar forza a questa iniziativa è il verificarsi negli scorsi giorni degli ennesimi sfiaccolamenti che, con notevoli pennacchi neri, che hanno allarmato i residenti del triangolo industriale Priolo-Melilli-Augusta. Agli sfiaccolamenti, accompagnati da notevoli rumori, sono seguiti cattivi odori percepiti in tutta la zona, essi sarebbero dovuti, a detta delle industrie, alle fermate di manutenzione in corso e programmate da tempo negli stabilimenti del petrolchimico che si effettuano generalmente ogni 4 anni. Questi sfiaccolamenti, dal punto di vista ambientale, dovrebbero avere un minore impatto, rispetto a quelli dovuti per fuori servizi imprevisti, la maggior parte delle volte causati da improvvisi blackout. Durante uno sfiaccolamento programmato vanno in torcia meno prodotti pericolosi rispetto a uno sfiaccolamento improvviso nel quale si brucia tutto per evitare immissioni in atmosfera di prodotti spesso pericolosi se scaricati tal quali, e danni maggiori agli impianti in cui si è verificato il fuori servizio.
In merito a detti sfiaccolamenti, le segnalazioni da parte di cittadini allarmati sono state numerose, ma la dirigente dell’Arpa di Siracusa, Dora Profeta, li ha tranquillizzati dichiarando che “questo tipo di operazioni ha meno impatto dal punto di vista ambientale, in quanto i controlli si possono fare solo con gli impianti fermi e la fermata non prevede necessariamente l’utilizzo delle torce; infatti dal punto di vista economico è interesse dell’azienda limitare le emissioni in atmosfera e recuperare il prodotto”.
“E poi – ha proseguito la Profeta -, rispetto al passato, le aziende hanno obblighi maggiori riguardo agli sfiaccola menti, infatti in sede di Aia (Autorizzazione integrata ambientale) sono previsti controlli su metodi e frequenza di questa pratica. Le fermate di questi giorni, tra l’altro, sono anche occasione di adempiere alle prescrizioni dell’Aia, come nuove dotazioni di particolari dispositivi in alcuni impanti. Comunque resta il fatto che qualche traccia nell’aria è rimasta, infatti i valori di idrocarburi non metanici sono stati sopra i limiti”.

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