Grillo sfida il Parlamento: “Dimezzate gli stipendi” - QdS

Grillo sfida il Parlamento: “Dimezzate gli stipendi”

redazione

Grillo sfida il Parlamento: “Dimezzate gli stipendi”

giovedì 21 Marzo 2013
ROMA – L’anti-Casta investe i nuovi vertici di Camera e Senato. Grasso, Boldrini, riducetevi le indennità. Lo scrive Beppe Grillo su Facebook:“I partiti non possono farlo, ma voi siete stati scelti in quanto vi dichiarate estranei al sistema. ‘Fatelo voi!’, come ha urlato Dario Fo dal palco dello Tsunami Tour ai 100.000 di Milano. Boldrini, Grasso, assumetevi la responsabilità che il vostro ruolo impone, chiedete il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la rinuncia dei rimborsi elettorali”.
Continua Grillo: “Boldrini e Grasso si riducono stipendio del 30%, ma quale stipendio? Si tratta di quello da parlamentare o dell’indennità aggiuntiva per i presidenti di Camera e Senato? Non è spiegato, ma è un dettaglio importante che i cittadini devono conoscere. Il M5S rifiuta in toto le indennità di carica – prosegue Grillo -. Antonio Venturino, 5 stelle eletto in Sicilia, ha rinunciato ai 3.244,22 euro al mese e all’auto blu che gli sarebbero spettati in quanto vice presidente dell Assemblea regionale siciliana. Boldrini e Grasso possono rinunciare all’indennità di carica e dimezzarsi l’indennità da parlamentare, come dei veri cittadini a 5 Stelle, ed essere d’esempio a tutti i parlamentari.
“Nella nota congiunta rilasciata dai due presidenti dopo un incontro – prosegue Grillo – si legge: “si è convenuto di proporre misure riguardanti il trattamento economico complessivo dei parlamentari… con l’obiettivo di realizzare un risparmio tra il trenta e il cinquanta per cento”. Una proposta c’é già ed è molto semplice – ha scritto il leader 5 Stelle -: 5 mila euro lordi mensili invece di 11.283 euro lordi, rinuncia all’assegno di solidarietà e obbligo di giustificare, rendicontare e pubblicare ogni spesa rimborsata. I cittadini portavoce del M5S in Parlamento l’anno già fatto. Se Boldrini e Grasso proponessero questa misura, il risparmio annuale sarebbe di circa 70 milioni.
“Grasso ieri ha detto di ‘non essere una foglia di fico, ma una quercia che si è già messa al lavorò – ha concluso Grillo -. Può dimostrarlo: chieda a tutti i partiti, insieme alla presidente Boldrini, di rinunciare ai rimborsi elettorali previsti per questa legislatura. Un atto di giustizia nei confronti del popolo italiano che si sentirebbe finalmente rappresentato da due delle istituzioni massime della Repubblica”.
I due Presidenti di Camera e Senato hanno concordato sull’esigenza di avviare da subito un piano di tagli e razionalizzazione delle spese del Parlamento, per raggiungere risparmi significativi.
Innanzitutto i Presidenti hanno convenuto sulla necessità di adottare da subito una significativa riduzione delle attribuzioni ad essi spettanti, per un importo complessivo del trenta per cento. Analoga riduzione sarà proposta per i titolari delle altre cariche interne in tema di indennità di ufficio e di altre attribuzioni attualmente previste, alcune delle quali potrebbero essere del tutto soppresse, quali ad esempio i fondi per spese di rappresentanza. Una riduzione, a partire dal trenta per cento con l’obiettivo di arrivare al cinquanta, sarà inoltre applicata alle dotazioni delle segreterie particolari degli stessi titolari delle cariche istituzionali.
Nell’incontro si è altresì convenuto di proporre misure riguardanti il trattamento economico complessivo dei parlamentari, che saranno in concreto definite una volta costituito l’Ufficio di Presidenza, con l’obiettivo di realizzare un risparmio tra il trenta e il cinquanta per cento della relativa spesa. In particolare sarà proposta la trasformazione di tutti i rimborsi forfettari in rimborsi a pié di lista, in modo che ogni singola erogazione sia giustificata in relazione alle finalità istituzionali.
 
Al contempo, si proporrà di rafforzare le garanzie per i collaboratori dei parlamentari, mediante contratti di lavoro subordinato, ovviamente a tempo determinato. Nell’ottica della trasparenza verranno inoltre pubblicati sui siti internet delle rispettive amministrazioni i dati di tutte le consulenze. Sarà poi chiesto ai dipendenti delle Camere, in servizio e in pensione, di usare la stessa sensibilità e disponibilità, dando concreti segnali di contenimento dei costi: un tema che sarà presto oggetto di dialogo con i sindacati.

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