Autogrill poco apprezzati. In Sicilia automobilisti scontenti dei prezzi - QdS

Autogrill poco apprezzati. In Sicilia automobilisti scontenti dei prezzi

Michele Giuliano

Autogrill poco apprezzati. In Sicilia automobilisti scontenti dei prezzi

giovedì 04 Aprile 2013

Un panino costa anche 4 euro, in molti preferiscono addirittura i ristoranti. Indagine tra i consumatori: nell’Isola cala la media nazionale in tema di soddisfazione nei prezzi

PALERMO – Quando viaggiamo in autostrada e ci fermiamo in autogrill per prendere un panino e un caffè, siamo soddisfatti della nostra sosta? La sensazione è che non sia proprio così, soprattutto per il prezzo che abbiamo pagato. Sensazione confermata da un’indagine realizzata dall’Unione Nazionale Consumatori con l’Istituto Piepoli sulla soddisfazione dei consumatori rispetto alla ristorazione autostradale, presentata in questi giorni durante la conferenza stampa “Una sosta di qualità?”. Il 37 per cento degli intervistati dà un voto tra 1 e 5 (su un massimo di 10) alla convenienza dei prezzi, mentre il 46 per cento la valuta tra il 6 e il 7. Le offerte promozionali risollevano la valutazione per l’offerta economica, ma non proprio in Sicilia dove il voto che i consumatori danno alla varietà e alla convenienza delle offerte promozionali si attesta a 5,7 (la media nazionale è di 6,1).
L’indagine, svolta nello scorso mese di marzo su un campione rappresentativo di persone (504 interviste a clienti della ristorazione autostradale), ha fotografato questa situazione: “Gli italiani sono sempre felici di fermarsi nelle aree di servizio – ha detto Nicola Piepoli, Presidente dell’Istituto di ricerca – E’ una pausa irrinunciabile soprattutto quando sono in vacanza. Una clientela di 25 milioni di persone all’anno, che si fermano a mangiare, vanno alla toilette, comprano biscotti. Un esercito di persone da sfamare in modo adeguato, con competenza e capacità di innovarsi: benino il personale e la pulizia, da correggere il tiro sui prezzi, e sicuramente la qualità delle aree nel Sud. In generale è da estendere a tutta Italia la capacità di rinnovarsi, una strada su cui proseguire perché gli italiani lo richiedono”. “A giudicare dai risultati – commenta Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori – direi che i consumatori ritengono la sosta in autostrada troppo cara e come dar loro torto: in effetti, spendere più di 4 euro per un panino ci sembra un po’ esagerato, così come 2 euro per una bottiglietta d’acqua e più di un euro per un caffè”.
Secondo i dati sono soprattutto i viaggiatori professionali, cioè coloro che si spostano per esigenze di lavoro o i pendolari ad essere più scontenti del servizio. Non manca chi si ingegna per trovare delle alternative: qualcuno si porta il pranzo da casa, altri preferiscono uscire dall’autostrada e mangiare in un posto tipico, altri ancora selezionano i punti vendita in base alle offerte più convenienti. Chi si muove occasionalmente per vacanza, invece, è probabilmente quasi rassegnato all’idea di dover spendere in autogrill come se fosse in una costosa località turistica!”.
Il Direttore per la Tutela del Consumatore dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Calabrò, si è soffermato invece sul tema della trasparenza: “Dall’indagine si evidenzia un miglioramento del servizio di ristorazione autostradale: una parte del merito è sicuramente da attribuirsi all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che, grazie ai suoi interventi, ha contribuito a creare un’effettiva concorrenza”.
 

 
All’origine potrebbe esserci anche un problema di cartello dei prezzi

Certamente si deve anzitutto riflettere su un dato: se è vero come è vero che, come confermato dall’associazione di Tutela del Consumatore dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, si è passati da una situazione in cui si registrava sostanzialmente la presenza di un unico operatore alla realtà attuale di una pluralità di operatori attivi nei servizi di ristoro autostradale, non si capisce il motivo per cui i prezzi dei prodotti venduti in autogrill non è mai calato. Appare evidente che c’è una stortura del sistema o, peggio ancora, si profila anche la possibilità che fra le varie catene si sia sostanzialmente creato una sorta di cartello dei prezzi. In questa indagine il malumore degli stessi consumatori, nel valutare i prezzi degli autogrill, conferma questa condizione. Nonostante ciò Giovanni Calabrò parla in tal senso addirittura in chiave ottimistica: “La varietà dei gestori di catene di autogrill – ha precisato – ha portato un grande vantaggio dei consumatori che possono così fruire dei benefici di un confronto competitivo sia in termini di prezzi che di qualità dei servizi”. In realtà di benefici se ne sono intravisti davvero pochini.

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