Pronto soccorso intasato a Modica, guai giudiziari, liste d’attesa infinite e continui disservizi - QdS

Pronto soccorso intasato a Modica, guai giudiziari, liste d’attesa infinite e continui disservizi

Marcello Medica

Pronto soccorso intasato a Modica, guai giudiziari, liste d’attesa infinite e continui disservizi

giovedì 04 Aprile 2013

I problemi della sanità modicana denunciati dalle associazioni che chiedono provvedimenti urgenti

MODICA (RG) – I problemi della sanità si acuiscono sempre di più: lunghe ed estenuanti file al pronto soccorso, perdita di un finanziamento per il potenziamento dello stesso, interminabili liste d’attesa al Cup, guai giudiziari per dipendenti Asp, per non parlare di tutti gli altri disservizi e casi di malasanità che periodicamente vengono denunciati da associazioni e comitati di cittadini.
 
A tal riguardo, proprio nei giorni scorsi, l’associazione Cittadini Liberi, per bocca del suo responsabile, Giorgio Iabichella, dopo aver denunciato più volte vari disservizi verificatisi all’ospedale Maggiore e al Cup, ha replicato duramente al direttore sanitario del nosocomio modicano, Piero Bonomo, il quale aveva minacciato di sporgere querela nei confronti di Iabichella, il quale così si esprime: “Piero Bonomo dimostri, e dichiari ufficialmente, che all’ospedale Maggiore di Modica non ci sono problemi, che non esistono casi di disservizi ai cittadini, piuttosto che liste d’attesa lunghissime per le visite specialistiche. Affermi, qualora ne abbia prova, che le denunce presentate da cittadini coraggiosi, come quella della figlia della signora cardiopatica rimasta 14 ore su una sedia nell’attesa di ricovero, sono pure invenzioni. Piero Bonomo informi i cittadini ed i contribuenti su quanto accade al Maggiore e poi mi quereli. Sarò felicissimo – incalza Iabichella – di portare nell’aula del Tribunale, centinaia di casi di cittadini che hanno subito disservizi. Ma se le mie accuse risultassero veritiere dovrà dimettersi immediatamente. Riguardo ai finanziamenti, dapprima persi e poi recuperati, almeno sulla carta, attendiamo che vengano evasi, e poi ne riparleremo, coi fatti e non con le parole (o le minacce) sulle pagine dei giornali”.
Sulla vicenda del mancato finanziamento riguardo a un progetto per il potenziamento del pronto soccorso, interviene il portavoce del comitato ‘Via Loreto’, Salvatore Rando, il quale ci tiene a chiarire, una volta per tutte, la questione, per individuare eventuali responsabilità da parte di chi era preposto a seguire l’iter progettuale. “Intanto con i fondi europei che erano in scadenza al 31/12/2011 – spiega Rando – l’incarico esterno affidato a redigere il progetto, non si affida nel mese di settembre del 2011, tre mesi prima della scadenza, atteso che a causa della burocrazia, notoriamente vomitevole per i visti, i pareri e tutto il contorno che occorre per presentare un progetto cantierabile per essere approvato alla Regione, in automatico veniva escluso per scadenza di tempo come, di fatto, è avvenuto. L’Asp di Ragusa – aggiunge Rando – si è mossa per tempo, invece, per quanto riguarda altri presidi, tant’è che sono stati assegnati 58 milioni di euro per completare il nuovo ospedale di Ragusa circa 50 milioni e gli altri per finanziare due Pte ed alcuni sottoscala a Comiso. A Modica, considerato che non interessa nessuno, come ampiamente dimostrato da parte di tutti, il risultato non poteva che essere questo. Adesso aspettiamo che qualcuno dei vertici aziendali, dicano qualcosa e quali iniziative intendono affrontare per eliminare con tempestività le forti criticità, dal pronto soccorso, all’illuminazione esterna, dalla pavimentazione dell’area destinata al parcheggio, all’auditorium residuo bellico, che non si riesce né a demolire né completare, alla mancanza di personale, alla mancanza di primari in divisioni importanti come chirurgia, cardiologia, alla segnaletica che riguarda la nuova ala dove è impossibile orientarsi, ecc.”.
Come non accennare ancora al caso giudiziario dei 35 dipendenti dell’Asp Ragusa che, nei giorni scorsi, sono stati rinviati a giudizio e che saranno chiamati a difendersi davanti al giudice del dibattimento, dal prossimo 22 luglio, accusati di assenteismo che per il codice penale equivale alla truffa aggravata nei confronti dell’azienda sanitaria ragusana.
Si tratta del secondo filone dell’inchiesta che fu effettuata dalla polizia e che culminò col blitz del maggio 2010 presso il cosiddetto ‘Palazzo di Vetro’, sede del Cup, ambulatori e uffici amministrativi, coinvolgendo medici, infermieri e operatori vari. Altra problematica irrisolta è rappresentata dal fatto che da quasi due anni nella divisione di Ginecologia e Ostetrica del Maggiore non funziona l’ecografo. Il problema comporta l’impossibilità da parte del personale sanitario di eseguire, ad esempio, la cosiddetta ecografia morfologica, cioè destinata a studiare la morfologia del feto per escludere, o accertare, la presenza di malformazioni. Nei fatti non si tratterebbe di un problema risolvibile con l’intervento di un tecnico, poiché l’impianto non è più riparabile. Bisognerebbe acquistarne uno nuovo, oppure prenderlo in comodato d’uso, ma i costi sarebbero notevoli. Insomma, le problematiche abbondano ma le soluzioni no, e intanto l’utenza continua a subire i pesanti disagi e i gravi effetti dei continui disservizi.

Il commissario: nuovi locali ma l’organico è carente

MODICA (RG) – In merito alle ultime vicende che stanno interessando la sanità modicana, vi è stato, di recente, un incontro tra l’assessore comunale, Tato Cavallino e il commissario straordinario dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò. L’incontro ha registrato la disponibilità di Aliquò a chiarire la questione del pronto soccorso e soprattutto a trovare soluzioni immediate per sopperire ai grandi disagi che si registrano ogni giorno nel presidio sanitario, non solo per i locali angusti e non adeguati, ma soprattutto per la carenza di organico che se non potenziato non risolverà i disagi quotidiani che devono sopportare gli utenti. Per quanto riguarda il finanziamento ‘perso’, il commissario Aliquò ha chiarito che il finanziamento non è stato perso per ritardi di presentazione della documentazione ecc., ma perché a suo tempo non è stato ammesso a finanziamento. Comunque, è nelle intenzioni del commissario Asp di spostare il pronto soccorso nell’ala nuova del Maggiore, attraverso un progetto già predisposto ed in fase di ultimazione entro la fine di questo mese. La carenza di organico è l’altro grosso problema per il quale ci si sta muovendo per sopperire alle carenze e ai disservizi che si registrano per questi motivi. Un’altra buona notizia riguarda il fatto che nel progetto di spostamento del pronto soccorso è previsto il rifacimento del parcheggio, asfaltando tutta l’area. Riguardo alla struttura fatiscente adiacente la nuova ala del Maggiore è intenzione dell’Asp, tramite avviso pubblico, affidare la gestione della struttura a privati, società o altro, per creare servizi che portino benefici all’azienda ed alla collettività cittadina.

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