Conto base del tutto sconosciuto tenuto “nascosto” dalla banche - QdS

Conto base del tutto sconosciuto tenuto “nascosto” dalla banche

Michele Giuliano

Conto base del tutto sconosciuto tenuto “nascosto” dalla banche

mercoledì 24 Aprile 2013

Prevede zero costi anche se è consentito un numero limitato di operazioni. Altroconsumo attacca: “Nessun istituto bancario propone questa soluzione per risparmiare”

Che fine ha fatto il conto base? A quasi un anno dalla sua introduzione (obbligatorio per legge dal 1° giugno 2012) il conto base, cioè il conto corrente con zero canone o canone annuo minimo, è ancora un fantasma. Le banche continuano a proporre ai clienti altre offerte (più remunerative per gli istituti), e si arriva fino a 90 euro di canone annuo.
 
Lo ha dimostrato l’inchiesta con telecamera nascosta condotta da Altroconsumo. Torniamo al conto base, iniziativa lanciata l’anno scorso da Abi, Bankitalia e altri soggetti a beneficio dei cittadini economicamente più svantaggiati: dal 1° giugno 2012, per legge, tutte le banche dovrebbero offrirne uno: chi ha un Isee fino a 7.500 euro dovrebbe godere di un conto di base senza canone annuo né bollo, mentre i pensionati fino a 1.500 euro mensili dovrebbero usufruire dello stesso conto di base con alcune operazioni gratuite e altre a pagamento.
 
Il conto base, comunque, può essere offerto anche ai comuni risparmiatori che vogliono spendere un po’ meno. Il conto base consente di fare un numero limitato di operazioni, non prevede il libretto degli assegni, la carta di credito e il deposito titoli, ma il bancomat con prelievi a costo zero in tutte le banche. Non dà la possibilità di andare in rosso e non dà interessi sulle somme depositate. Purtroppo, ad un anno dalla sua introduzione, il conto base è ancora un fantasma: viene ignorato da tutti gli istituti che continuano a proporre ai clienti altri tipi di offerte, ovviamente più remunerativi per loro.
 
L’Associazione Altroconsumo ha assunto i panni di una precaria con un lavoro a termine da 1.000 euro al mese e un affitto di 300 euro e con la telecamera nascosta ha fatto giri in alcune banche a chiedere un conto corrente che costasse il meno possibile. Anche perché “la cliente” aveva poche e semplici esigenze: una carta bancomat, pagare l’affitto con bonifico una volta al mese e far domiciliare le bollette. Niente libretto degli assegni, carta di credito, né deposito titoli. Nessuna delle banche ha proposto il conto base.
 
Tutte hanno offerto un conto meno conveniente per la cliente, ma più remunerativo per la banca. “Se allo sportello viene ignorato, sui siti delle banche c’è, – sostiene Altroconsumo – ma non in evidenza come ha chiesto Bankitalia, quando le ha richiamate ad agosto scorso. Anzi, per trovarlo bisogna fare una caccia al tesoro, perché spesso compare tra i conti correnti ben nascosto nei documenti di trasparenza. Siamo lontani dallo spirito della legge, che è di far entrare nei circuiti finanziari anche chi fino a oggi non riteneva opportuno avere un conto in banca considerandolo troppo costoso”.
 
Il conto base ad oggi è un conto fantasma, che non solo le banche non propongono ai potenziali nuovi clienti, ma che fanno pagare troppo vista la sua natura e il fatto che è privo di rischio di credito. Così come riportati nei foglietti informativi) per rendersene conto: si arriva a 72 e 90 euro all’anno. Alla faccia della tanto decantata trasparenza a servizio dei cittadini.
 


Le opportunità del conto base tutte solo sulla carta

Nel conto base, ad esempio, chi ha un Isee inferiore ai 7.500 euro avrà diritto a un numero illimitato di operazioni di addebito diretto nazionale o Sepa, di prelievi tramite Atm del proprio gruppo bancario e di operazioni di pagamento attraverso la carta di debito. Potrà poi prelevare contante allo sportello 6 volte in un anno senza pagare nulla e prelevare 12 volte presso bancomat di altri istituti, sul territorio nazionale. Avrà diritto a 36 pagamenti tramite bonifici nazionali o Sepa, incluso l’accredito di stipendio o pensione. L’obiettivo principale di questo nuovo strumento? L’inclusione finanziaria di quella fascia di popolazione che attualmente è esclusa dal mondo dei pagamenti elettronici e, di conseguenza, ridurre l’uso del contante. Si stima che i pensionati privi di un conto corrente bancario o postale siano circa 850.000. A questi, in particolare, è rivolto il conto di base. Secondo il governo nazionale uno strumento del genere avrebbe dovuto aumentare la trasparenza dei pagamenti, senza rendere il mezzo oneroso almeno per quei cittadini che sono in difficoltà. La legge prevede anche l’istituzione di un Osservatorio permanente incaricato di monitorare l’erogazione del credito che, ogni anno, dovrà presentare una relazione al Parlamento.

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