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Catania – Comune sull’orlo del dissesto senza le delibere in Consiglio

Melania Tanteri

Catania – Comune sull’orlo del dissesto senza le delibere in Consiglio

martedì 07 Maggio 2013

Il 2 febbraio avviate le procedure per il pre-dissesto, ma sul provvedimento deve pronunciarsi l’Aula. L’accusa dei consiglieri d’opposizione. Bonaccorsi: “Gli atti arriveranno nei tempi”

CATANIA – Ancora non sono state presentate le liste, ma la campagna elettorale a Catania è già entrata nel vivo. I candidati sindaco che i sondaggi danno favoriti per l’eventuale ballottaggio, ovvero Enzo Bianco per il centrosinistra e Raffaele Stancanelli, primo cittadino uscente, per il centrodestra, attraverso i propri rappresentanti e fedelissimi, infatti, stanno procedendo a un intenso scambio di battute al vetriolo che hanno come oggetto il bilancio e, in generale, lo stato di salute dei conti del Comune.
A lanciare l’allarme sul possibile dissesto economico di Palazzo degli Elefanti se, nei prossimi giorni, non verrà approvato il piano di risanamento che permetterebbe al Comune di accedere al cosiddetto fondo Salva Enti, sono stati i rappresentantiin Consiglio comunale del Pd, dell’Udc, del Megafono e di Intesa per Catania che hanno organizzato una conferenza stampa per denunciare quello che, secondo loro, è il reale stato delle casse comunali che Stancanelli avrebbe lasciato dissestate, nonostante i proclami sul risanamento dei conti.
“La malamministrazione della giunta Stancanelli offre l’ennesimo esempio – hanno affermato i rappresentanti delle opposizioni: lo dimostra il mancato invio di delibere in Consiglio senza le quali Catania andrà in dissesto certificato. Durante la sindacatura del “risanatore” Stancanelli – hanno continuato – la spesa corrente è addirittura aumentata rispetto all’amministrazione Scapagnini, nonostante il personale, principale voce di spesa, si sia considerevolmente ridotto”.
Insomma, secondo gli esponenti dell’assemblea cittadina, non solo il risanamento non ci sarebbe stato, ma rimarrebbe alto il rischio di dissesto, nonostante il piano di risanamento – un vero e proprio pre dissesto – che ancora attende l’ok da parte della Corte dei Conti.
“Il sindaco uscente e la sua giunta si sono presi la responsabilità, il 2 febbraio scorso, di avviare le procedure per il predissesto che condannerebbero i catanesi a pagare il massimo delle tasse, dei tributi e dei servizi per dieci anni – hanno evidenziato ancora i consiglieri di opposizione – ma non manda questo impopolare provvedimento in Consiglio comunale dove la sua maggioranza dovrà approvarlo entro il 30 giugno, quindi necessariamente prima della fine della consiliatura”. Secondo le opposizioni, dunque, Stancanelli, privilegiando la campagna elettorale, avrebbe omesso di portare in Consiglio il provvedimento, facendo rischiare il dissesto.
Accuse precise alle quali ha risposto direttamente l’assessore al Bilancio del Comune di Catania, Roberto Bonaccorsi, secondo cui quanto affermato dai consiglieri comunali sul piano di rientro altro non sarebbe che un’esternazione da campagna elettorale.
“Non è un’analisi economica ma politica – ha commentato Bonaccorsi -. Si commenta da sè come gli stessi consiglieri che da cinque anni evocano per ragioni politiche il dissesto infischiandosene delle conseguenze sul tessuto produttivo, ora si adoperano per scongiurarlo da presunti inesistenti ritardi dell’amministrazione comunale. Gli atti deliberativi – ha proseguito – come sempre, saranno presentati dal sindaco Stancanelli nei tempi e nei modi dovuti affinchè il Consiglio comunale si pronunzi nel merito. Per quanto riguarda la situazione economica del Comune – ha concluso – il bilancio è pubblico e gli atti sono stati vagliati dalla Corte dei Conti e, sul Piano di risanamento, non ci sono novità”.

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