I siciliani “contestati” quinti in Italia per debiti - QdS

I siciliani “contestati” quinti in Italia per debiti

Giuseppe Bellia

I siciliani “contestati” quinti in Italia per debiti

sabato 29 Agosto 2009

Pubblicato il rapporto di UnionCamere riguardante cambiali ed assegni. Fra le province, Catania e Palermo sulla graticola

PALERMO – Economia siciliana in chiaroscuro, prendendo in rassegna i dati provenienti da UnionCamere relativi agli assegni e le cambiali protestate. Gli ultimi dati relativi al primo semetre del 2009 pongono nella graduatoria nazionale l’Isola al quinto posto per valore economico contestato.
Prima la Lombardia con 422.022.618 euro, per un numero di protesti pari a 122.379, secondo il Lazio con 399.256.418 euro di valore monetario contestato, per un numero di protesti pari a 108.063, terza la Campania con 334.946.366m, ed un numero di contestazioni pari a 108.063.
La Sicilia, in questo quadro presenta dati sicuramente negativi se rapportati al Pil isolano.
Nell’Isola si registra nel primo semestre un importo contestato pari a 159.364.736 euro pari a 68.913 numero di contestazione. La “geografia” delle contestazioni economiche è molto variegata in Sicilia, con dati eterogeni per ciascuna provincia.
Per quanto concerne la categoria degli assegni protestati prima Catania, con un valore economico dell’importo contestato pari a 28.886 euro per un numero di contestazioni pari a 5.758, seconda è Palermo con 18.203.309 euro di valore economico contestato per 12.999 contestazioni. Terza è la provincia di Ragusa con un ammontare contestato pari a 11.817.848 per un numero di assegni protestati pari a 2.141.
La provincia di Enna è la meno contestata di Sicilia: nella graduatoria nazionale occupa il 98 esimo posto.
Dagli assegni alle cambiali, sempre la provincia di Catania detiene la “maglia nera”. Sebbene vada meglio (nell’altra classifica è quinta in Italia), Catania si conferma fra le peggiori della Penisola.
L’importo contestato in provincia è 16.249.743 euro per un numero di contestazioni pari a 11.405.
Seconda sempre la provincia di Palermo con un valore economico contestato pari a 12.828.434 euro, con un numero di contestazioni pari a 12.999.
Terza la provincia di Messina con un ammontare contestato pari a 6.803.722  euro per un numero di 4.426 cambiali protestate. Anche in questa graduatoria la provincia di Enna è la “cenerentola” della Sicilia, il valore economico contestato è pari a 1.141.483 euro per un numero di contestazioni pari a 828.
Dunque, sebbene la mappa delle contestazioni economiche si presenti differenziata, il dato complessivo appare chiaro: i siciliani si spingono oltre le loro possibilità economiche .

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