Un salvagente per la Formazione. Ma chi salva la qualità dei corsi? - QdS

Un salvagente per la Formazione. Ma chi salva la qualità dei corsi?

Michele Giuliano

Un salvagente per la Formazione. Ma chi salva la qualità dei corsi?

giovedì 06 Giugno 2013

La Regione cede alle richieste dei sindacati e rimpolpa di altri 20 mln i fondi per la nuova annualità. Salvati anche gli sportelli multifunzionale, non è mai finita la stagione degli sprechi

PALERMO – Salvagente, seppur piccolo, per la formazione professionale. E’ stato raggiunto l’accordo tra il governo regionale e i sindacati: sarà rimpolpato il fondo per rifinanziare i corsi del prossimo anno ma non per intero rispetto all’anno che si sta per concludere. Morale della favola: magari non si perderanno i 3.000 posti di lavoro preventivati con i tagli che erano stati pensati appena qualche giorno fa ma comunque una buona fetta di essi sicuramente.
Oggi stesso il governo delibererà un atto di approvazione dell’ipotesi di accordo a cui si è pervenuti. L’accordo prevede l’incremento dei fondi per l’Avviso 20, da 200 a 220 milioni, la copertura degli sportelli multifunzionali e lo sblocco entro il mese di giugno di tutti i pagamenti arretrati, per gli enti che hanno presentato la rendicontazione corretta.
“La via da proseguire – afferma il presidente della Regione, Rosario Crocetta – è quella del confronto, evitando tensioni che non servono a favorire il processo di riforme necessarie e che si devono realizzare”. Il Presidente e l’assessore alla Formazione Nelli Scilabra hanno incontrato a Palazzo d’Orleans le organizzazioni datoriali degli enti di formazione per illustrare loro l’organizzazione del nuovo piano formativo regionale. Ma, mentre a Palazzo d’Orleans si svolgeva l’incontro, all’Assemblea regionale si è aperto uno scontro politico nella maggioranza. Da una parte il presidente della commissione Lavoro Marcello Greco, che con una risoluzione presentata e approvata in Quinta commissione ha criticato apertamente l’azione dell’assessore regionale, chiedendo il ritiro della circolare che gettava le basi della riforma del settore, e dall’altra il Partito Democratico che, con le deputate e componenti della commissione Mariella Maggio e Antonella Milazzo, ha sostenuto il dialogo in atto tra governo e parti sociali. “Sulla delicata vertenza della formazione – hanno spiegato le parlamentari Pd – la commissione ha scelto la strada della rottura con il governo: una strada che serve solo ad aumentare la tensione. In questa fase, invece, bisogna fare ogni passo utile a tutelare i lavoratori”.
Di parere diverso il deputato Pippo Sorbello dell’Udc, partito che fa parte della maggioranza, che invece la risoluzione l’ha votata: “In Commissione abbiamo proceduto ad approvare la risoluzione in quattro punti che impegna il governo regionale a dare integrazione a iniziative in materia di Formazione Professionale, ancora disatteso; a ritirare l’avviso n.2247 dell’assessorato regionale della Formazione dello scorso 30 maggio, nelle more della presentazione di un progetto organico di riforma del settore della formazione professionale, di cui abbiamo ribadito la necessità, ad assicurare lo sblocco degli stipendi dovuti ai dipendenti del settore e infine ad assicurare, mediante la razionalizzazione e il potenziamento degli uffici preposti, l’efficace adempimento degli obblighi amministrativi connessi al settore della formazione”. La questione, almeno sul piano politico, non sembra affatto chiusa.
 

 
L’approfondimento. Fronte politico aperto, ancora molti contrasti
 
Anche i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Lavoro hanno votato a favore della risoluzione. “Su proposta del presidente Greco, emendata dal Movimento cinque Stelle – si legge in una nota dei grillini – la commissione lavoro dell’Ars ha approvato la risoluzione con cui si impegna il governo a dare copertura economica per il personale degli interventi formativi, sia mediante l’avvio della seconda annualità dell’Avviso 20 per gli enti commerciali, sia con la riqualificazione del personale e la contestuale programmazione del Piano regionale dell’offerta formativa 2014, utilizzando i fondi del piano giovani per gli enti no profit”. Il Movimento Cinque Stelle ha inoltre presentato una risoluzione “per riaccendere i riflettori sugli sportelli multifunzionali, riportandoli sotto la tutela delle legge 24 del ‘76. L’atto sarà discusso a breve alla presenza degli assessori al Lavoro e all’Istruzione e formazione. Il responsabile della formazione della Cisl Sicilia, Giovanni Migliore, si dice compiaciuto per l’accordo raggiunto: “E’ un passo importante e siamo soddisfatti per l’intesa raggiunta ma aspettiamo ancora dei chiarimenti per affrontare gli altri punti ancora irrisolti della vertenza”.

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