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Trapani – Le “illecite manomissioni” nel nuovo porto di Marsala

Vincenza Grimaudo

Trapani – Le “illecite manomissioni” nel nuovo porto di Marsala

sabato 08 Giugno 2013

Inchiesta della Procura, sequestrato il progetto al Comune

MARSALA – I poliziotti della sezione di polizia giudiziaria presso la Procura di Trapani hanno eseguito ieri mattina presso l’ufficio tecnico del Comune il sequestro di tutta la documentazione inerente il progetto per il riammodernamento del porto, lavori finanziati dalla Regione con 50 milioni di euro. L’indagine è condotta dalla Procura di Trapani, che si è attivata dopo la presentazione di un esposto da parte di un imprenditore, Massimo Ombra, titolare della Myr, la società che aveva avuto dal Comune stesso due anni fa l’incarico per la realizzazione del nuovo porto: secondo la Procura l’iter del progetto, per il quale è previsto un investimento totalmente a carico dei privati per una decina di milioni di euro, sarebbe stato ostacolato da quelle che i magistrati definiscono “illecite manomissioni”.
L’indagine dapprima ha riguardato funzionari del Genio civile opere marittime. Il sequestro è stato disposto dal pm Andrea Tarondo, che aveva già disposto alcuni sequestri all’assessorato regionale alle Infrastrutture. Tra le ipotesi quella che sia stato realizzato un nuovo progetto per sostituire l’originale finito sotto chiave negli uffici della Procura di Trapani. Da quando è stata eletta sindaco, Giulia Adamo si è molto battuta per potere avviare i lavori di riammodernamento del porto, lavori che in parte si sovrappongono a quelli per il porto turistico. L’iter di quest’ultimo progetto avrebbe invece subito un rallentamento, per il quale la società proponente, la Myr, ha chiesto un risarcimento di danni al Comune per 8 milioni di euro.
Sullo sfondo, però, ci sono contrasti politici: tra i sostenitori del porto c’è infatti Salvatore Ombra, fratello di Massimo, che fu candidato sindaco avversario di Giulia Adamo alle ultime elezioni amministrative. Ora alla magistratura il compito di capire a fondo nella vicenda se effettivamente ci sarebbero stati interessi politici nel bloccare l’iter procedurale per la realizzazione del nuovo porto da parte della Myr.

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