Il Tar dà ragione ai No Muos e alla Regione - QdS

Il Tar dà ragione ai No Muos e alla Regione

Roberto Quartarone

Il Tar dà ragione ai No Muos e alla Regione

mercoledì 10 Luglio 2013

È arrivata ieri la sentenza del Tribunale amministrativo sui ricorsi presentati dal ministero della Difesa. Il comitato ha presentato una petizione per il trasferimento del questore e del prefetto di Caltanissetta

PALERMO – Un altro successo per il fronte No Muos: il Tar di Palermo ha respinto le richieste di sospensiva presentate con due ricorsi del ministero della Difesa contro la decisione della Regione di bloccare i lavori del Mobile user objective system di Niscemi. I lavori restano dunque formalmente bloccati.
Il Tribunale amministrativo di Palermo ha in questo modo scritto parte del futuro del Muos, respingendo i ricorsi presentati il 20 aprile. Il dicastero retto da Mario Mauro lamentava la revoca delle autorizzazioni disposta dalla Regione siciliana, bloccando di fatto la sua costruzione e attivazione. Quelle stesse autorizzazioni che, tuttavia, erano state concesse dal precedente Governo regionale e che le alte cariche dello Stato vorrebbero sbloccare nuovamente.
“Siamo fiduciosi – aveva spiegato l’avvocato Sebastiano Papandrea prima della decisione, durante la conferenza stampa del comitato No Muos – sul rigetto da parte del Tar sulla richiesta di sospensiva avanzata dal ministero della Difesa in ordine alla revoca delle autorizzazioni per la realizzazione del Muos di Niscemi decisa dalla Regione siciliana. Il ministero chiede di riaprire il cantiere e proseguire i lavori senza montare le antenne”.
Il lungo iter è, tuttavia, appena all’inizio. Ci sono infatti altri tre ricorsi pendenti, per i quali bisognerà attendere altre settimane. Questi ultimi riguardano la realizzazione in toto dell’impianto di telecomunicazione intercontinentale, strategico per l’Us Army poiché parte di un sistema che comprende altre tre basi in Hawaii, Virginia e Australia Occidentale.
All’incontro degli attivisti, che si è tenuto ieri a Giardino dei giusti a Palermo, è stata ribadita anche la posizione contraria del Comune di Niscemi e di Legambiente, che si sono costituti nel processo.
Altra questione aperta è la petizione del comitato No Muos per il trasferimento del questore e del prefetto di Caltanissetta, considerati colpevoli della repressione degli attivisti, documentata da molti video on line e da un documentario firmato da Enzo Rizzo. Sono stati violati, secondo il comitato, i diritti civili dei manifestanti.
Infine, altro punto aperto è se effettivamente lo stop ai lavori sia rispettato o meno dalle autorità americane. “I lavori stanno proseguendo – ha spiegato Filippo Arena, altro attivista -. Abbiamo i filmati su una delle torrette. Chiederemo alla procura di indagare su questo. È assurdo che, anche di fronte a un provvedimento regionale, il cantiere continui indisturbato”.
 

 
Il perito D’Amore: “Manca una simulazione rigorosa”
 
PALERMO – Nel corso degli ultimi mesi, molti esperti hanno espresso le loro considerazioni sul Muos. L’ultimo è stato Marcello D’Amore, docente ordinario di elettrotecnica all’Università “la Sapienza” di Roma, perito nominato dal Tar di Palermo, ma la cui relazione non è entrata nel procedimento.
“Il campo elettromagnetico irradiato dal Muos – scrive D’Amore – può produrre effetti biologici sulle persone esposte; interferenze elettromagnetiche in apparecchiature elettroniche, strutture aeroportuali e aeromobili; effetti sulla biocenosi e sulla fauna del Sito di importanza comunitaria Sughereta di Niscemi”.
A Radio1, il docente ha definito “di una superficialità notevole” lo studio presentato dagli statunitensi. “Allo stato attuale, non è stata fatta una simulazione rigorosa del campo elettromagnetico al terreno. Bisogna fare una verifica al livello del terreno in campo vicino, mentre l’Arpa Sicilia l’ha fatta in campo lontano”.

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