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Palermo – Da Tarsu e Tosap solo briciole per il Comune

Luca Insalaco

Palermo – Da Tarsu e Tosap solo briciole per il Comune

sabato 05 Settembre 2009

Prolifera l’evasione in città. Oltre alla Tarsu si registra un incremento anche per la Tosap. L’assessore Bruscia: “I controlli vanno effettuati dalla Polizia municipale”

PALERMO – Evasione in città fa rima, non solo con Tarsu, ma anche con Tosap. Al proliferare, infatti, di chioschi, gazebi e passi carrabili non corrispondono altrettante entrate per Palazzo delle Aquile. Nel 2009 dalla tassa sull’occupazione di suolo pubblico il Comune prevede di incassare 3,3 milioni di euro, una somma pari alle previsioni dell’esercizio dello scorso anno e con decremento di 435mila euro rispetto al rendiconto 2007.

“Una stima del gettito prudenziale – sottolinea il Collegio dei revisori, nel parere sulla proposta di deliberazione del bilancio di previsione – tenuto conto del costante assalto al suolo pubblico da parte degli operatori economici”. “Inoltre – aggiungono i revisori – l’occupazione degli spazi pubblici, il più delle volte costituenti il prolungamento naturale di locali, deve essere monitorato anche ai fini dell’assoggettamento delle superfici alla Tarsu”. Monitoraggio che, secondo l’assessore al ramo, è di competenza dei vigili urbani. “I controlli devono essere effettuati dalla Polizia municipale” dice l’assessore comunale alle Attività produttive, Felice Bruscia, che comunque ammette l’esistenza di un problema legato ai mancati introiti per Palazzo delle Aquile.
Dalla tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, richiamata dall’organo di revisione, arrivano le altre dolenti note per le esangui casse comunali, considerato che il tasso di evasione si attesta intorno al 40 per cento. Il gettito relativo alla Tarsu, previsto fino alla trasformazione del regime da forfettario a tariffario, ammonta complessivamente a 118,8milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto alle previsioni definitive del 2008 (122mln) ed in linea con le risultanze del 2007 (120mln).

L’importo tariffario – si spiega nella relazione – al netto degli importi relativi al recupero di quote arretrate, soprattasse ed interessi, determina una pressione tributaria procapite di circa 175 euro. Ammonta a 10milioni di euro, invece, il gettito previsto dall’addizionale sul consumo di energia elettrica, con un incremento pari a 800mila euro rispetto all’esercizio precedente ed un calo di 716mila rispetto alle risultanze del rendiconto 2007. Il Comune, infine, dall’attività di recupero della defunta Iciap (l’imposta comunale sull’esercizio di imprese, arti e professioni, abrogata nel 1998 e sostituita dalla regionale Irap) conta di raggranellare 2,050mila euro.

“Si istituisca in Consiglio comunale una commissione d’inchiesta sulle consulenze dell’Amia”. A chiederlo è il capogruppo del Pd a Sala delle Lapidi, Davide Faraone, dopo la nomina di due nuovi consulenti da parte dei vertici dell’ex municipalizzata. “Nelle aziende – commenta Faraone – ci si continua a muovere in autonomia in materia di consulenze rispetto ai dettati del Consiglio comunale. Occorre evitare e limitare le spese inutili”. “La nomina di un consulente per far luce sugli sprechi avvenuti in Amia – aggiunge – resterebbe un fatto interno all’azienda, solamente di tipo amministrativo. Vogliamo invece che su Amia sia fatta chiarezza a tutti i livelli”. Il deputato democratico propone l’istituzione di una commissione d’inchiesta “composta dai consiglieri dei diversi partiti, che abbia potere di accesso agli atti dell’azienda e che nell’arco di un mese relazioni su quanto avvenuto negli ultimi otto anni durante la gestione Galioto”.

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