Silenzio-assenso in 5 giorni e niente fax - QdS

Silenzio-assenso in 5 giorni e niente fax

Carlo Alberto Tregua

Silenzio-assenso in 5 giorni e niente fax

venerdì 30 Agosto 2013

Taglio dei servizi, alibi dei disonesti

Le cancrene del Paese, delle Regioni e dei Comuni sono almeno due: corruzione e inefficienza. Lo scriviamo da oltre trent’anni. Le due cancrene vanno a braccetto: la corruzione c’è dove esiste inefficienza e l’inefficienza è creata apposta per alimentare la corruzione.
 
Ovviamente le due cancrene sono nascoste. Quando responsabili di dipartimenti, dirigenti generali non rispondono alle nostre precise domande lo fanno perché hanno da nascondere porcherie. 
 
Quando tentiamo di aprire i loro armadi per cercare di tirare fuori gli scheletri, reagiscono male, dimenticando che sono pagati da noi cittadini e dimenticando che riscuotono puntualmente le loro prebende accreditate automaticamente nei loro conti bancari. Per contro, moltissimi dipendenti del settore privato non ricevono stipendi da mesi e moltissimi altri sono in Cassa integrazione a 800 euro al mese.
 
Si tratta di una novella aristocrazia che vive sui privilegi, assorbendo risorse indebitamente, senza fornire i relativi servizi.
 
I dirigenti dello Stato, delle Regioni e dei Comuni rispondono quasi sempre di No alle istanze di cittadini e imprese, ovvero prendono tempo perché le strutture di cui hanno la responsabilità non sono organizzate e tutti i dipendenti non sono responsabilizzati: pensano a tutto tranne che a produrre i servizi indispensabili.
Ovviamente, ripetiamo ancora una volta, vi sono moltissimi dirigenti e dipendenti pubblici onesti e capaci, che hanno, però, il torto di non isolare quelli disonesti e incapaci.
 
Può essere noioso ripetere questa litanìa, ma finché non vi sarà una riforma vera e profonda delle Pubbliche amministrazioni noi la ripeteremo fino alla nausea. Nessuno pensi che ci stancheremo.
Bisogna tagliare le unghie ai dirigenti. C’è un mezzo molto efficace, e lo ha proposto, nientepopòdimeno, come diceva il mai dimenticato Mario Riva al Musichiere, il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera l’11 agosto scorso.
 
Mastrapasqua, venuto al nostro forum pubblicato il 31 marzo 2012, ha fatto una proposta tanto semplice quanto efficace. Ecco di cosa si tratta.
 
Il governo dovrebbe inserire un articolo di poche parole, nella prossima Legge di Stabilità, che poi il Parlamento dovrebbe approvare senza alcuna modifica. Con essa si renderebbe obbligatoria la definizione in tempi certi entro i quali avere risposte alle istanze che fanno imprese e cittadini a tutte le Pubbliche amministrazioni. 
 
Tempi certi anche quando per il rilascio del provvedimento amministrativo richiesto devono concorrere più amministrazioni, le quali devono integrarsi sul piano informatico in modo da osservare la precisa prescrizione (Dlgs 235/2010) la quale le obbliga a chiedere e ottenere documentazioni ad altre amministrazioni e vieta di chiedere al cittadino certificati ed altri documenti in possesso di amministrazioni pubbliche di qualunque livello.
 
Mastrapasqua auspica, da qui in avanti un vero silenzio-assenso, disciplinato da una norma stringente, che non preveda rinvii o eccezioni, che non rimandi a successivi decreti applicativi. Una sfida che scaricherebbe sulla Pa – che dev’essere al servizio del Paese e dei suoi cittadini e non il contrario – l’onere della risposta in tempo utile alla domanda.
 
Mastrapasqua continua tassativo: silenzio-assenso entro cinque giorni? Perché no. Una norma così perentoria e univoca renderebbe obsoleto ogni provvedimento anticorruzione, cancellando in un sol colpo le necessità di clientele, conoscenze o amicizie interessate all’interno dei sistemi di Pa. E poi, cancellare il fax: niente più carta.
 
Sottoscriviamo in toto quanto scritto da Mastrapasqua, aggiungendo che solo con questo shock le amministrazioni sarebbero costrette a riorganizzarsi in base a un piano aziendale, in modo da dare prova di efficienza, sottoponendosi all’unica valutazione possibile, quella del merito, misurabile e misurato direttamente dagli utenti.
 
Bravo Mastrapasqua, quello che ha scritto è puro Vangelo! Ovviamente, le corporazioni delle Pubbliche amministrazioni farebbero resistenza di fronte a una norma di tal genere, perché desiderano mantenere privilegi , corruzione, inefficienza e opacità. Un Governo centrale onesto forte e Giunte regionali oneste e corrette possono farla ingoiare alla Pa.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017