Sicilia: bambini svaniti nel nulla 27 minori scomparsi nel 2012 - QdS

Sicilia: bambini svaniti nel nulla 27 minori scomparsi nel 2012

Liliana Rosano

Sicilia: bambini svaniti nel nulla 27 minori scomparsi nel 2012

venerdì 30 Agosto 2013

Dati inquietanti quelli diffusi dalla Polizia di Stato: in Italia su un totale di 80, 53 non sono stati ritrovati. Nella maggior parte dei casi sono delle sottrazioni operate dai genitori stessi

‘PALERMO – ‘Ogni quattro giorni in Italia scompare un bambino , nella fascia di eta’ 0-10 anni, e in un terzo dei casi viene sottratto dall’altro genitore in caso di separazione : e’ un dato impressionante , soprattutto se si pensa che tra gli 80 bambini complessivamente scomparsi nel 2012, 53 non sono stati ritrovati’’. Sono gli ultimi dati diffusi dalla polizia di stato e denunciati dal Presidente di Peter Pan Onlus, Mario Campanella.
In Sicilia, sono in tutto 27 i minori scomparsi nel 2012 (da 0 a 17 anni): 11 sono minori italiani e 12 stranieri.
Per Campanella ‘’emergono dati inquietanti sulla irreperibilita’ di un numero cosi’ alto di bambini, considerando che dovrebbero essere sottoposti a una condizione di protezione sociale’’. Campanella evidenziando come ‘’ sia necessario introdurre meccanismi legislativi che sospendano la potesta’ genitoriale per quanti si macchino del reato di sottrazione dei figli minori parla di ‘’istituzione e concertazione di strategie sociali e politiche finalizzate a una tracciabilita’ dei minori’’.
Il fenomeno dei bambini scomparsi appare più rilevante al Nord dove rappresenta il 44,9 per cento del totale mentre al Sud il 32 per cento e al Centro il 22,3.
 
La banca del Dna – dice Campanella – puo’ essere una soluzione intelligente: la conservazione dei dati genetici, dalla nascita, che sono per natura unici, puo’ ostacolare i processi di sottrazione dall’esterno e puo’ essere resa compatibile con un’operazione analoga per i bambini invisibili, cioe’ gli immigrati costretti alla mendicita’ e sfruttati sessualmente. ‘’80 bambini scomparsi sono una cifra altissima – aggiunge Campanella – perche’ il dato cresce esponenzialmente in puberta’ e adolescenza’’. “è sconfortante registrare – osserva – come non vengano attivate sinergie collaborative tra le periferie e gli organi di polizia: a che servono i garanti Regionali per l’Infanzia?’’.
 
La maggior parte dei bambini che “scompaiono”, infatti, rientra nella categoria dei cosiddetti allontanamenti volontari o delle sottrazioni operate dai genitori stessi. Sono, cioè, minori che, per svariati motivi, decidono di lasciare l’abitazione familiare o la comunità cui sono affidati, anche se questa ultima ipotesi presenta delle peculiarità che occorre chiarire. Se, infatti, gli allontanamenti volontari dall’abitazione familiare riguardano soprattutto bambini/adolescenti italiani o comunque appartenenti a famiglie stabilmente residenti in Italia, le “fughe” dalle comunità caratterizzano, in particolar modo, i bambini delle famiglie nomadi che, non riuscendo ad adattarsi alla nuova vita comunitaria, scappano dall’istituto per tornare presso le famiglie di origine. Nei casi di bambini molto piccoli, sono addirittura le famiglie stesse che li “rapiscono” per riportarli al precedente stile di vita, ovvero all’attività di accattonaggio o al compimento di piccoli furti e borseggi. Ovviamente, anche queste “scomparse” o “allontanamenti” vengono segnalati alle Forze di Polizia e, quindi, incrementano il numero delle segnalazioni annuali. Oggi però a questi allontanamenti o scomparse si affianca un altro fenomeno: quello che riguarda i genitori separati che portano via i propri figli dalla mamma o dal padre.
Le cronache degli ultimi giorni ci consegnano una fotografia triste: i genitori usano i figli come strumento di ricatto nelle loro liti. È di tutta evidenza, quindi, la differenza con le ipotesi in cui un bambino viene sequestrato, viene sottratto da un genitore all’altro per condurlo in Paesi spesso lontani, o scompare nel nulla, senza che si riescano a formulare ipotesi sulle possibili motivazioni. In conclusione, di tutte le segnalazioni che annualmente si ricevono, solo un 20% circa, a distanza di un anno, rimangono attuali. Tale dato numerico, nel corso degli anni, è destinato a decrescere ancora, perché non è infrequente che il minore allontanatosi volontariamente decida, anche a distanza di tempo, di farsi nuovamente vivo con la famiglia

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