Bollette luce e gas: comunicazione prima di sospendere il servizio - QdS

Bollette luce e gas: comunicazione prima di sospendere il servizio

Michele Giuliano

Bollette luce e gas: comunicazione prima di sospendere il servizio

mercoledì 11 Settembre 2013

Nuove regole: aziende tenute ad informare i morosi per mettersi in regola

PALERMO – Dal 1° settembre sono entrate in vigore importanti novità sulle bollette di luce e gas: riguardano i morosi. Le aziende non potranno più sospendere la fornitura ai clienti senza aver prima inviato loro la dovuta comunicazione nei tempi utili per mettersi in regola. Se ciò non accade, i cittadini hanno diritto ad indennizzi in bolletta: 30 euro nel caso di sospensione senza invio di raccomandata; 20 euro nel caso di invio oltre i tempi previsti.
Lo ha stabilito l’Autorità per l’energia. Per quanto riguarda i numerosi casi di bollette con consumi o conguagli anomali, prima di avviare la procedura di sospensione delle fornitura, la società dovrà rispondere ai reclami scritti dei consumatori entro 40 giorni, onere a cui, spesso e volentieri, le aziende si sottraggono. Comunque nei casi di mora al cliente non può essere richiesto il pagamento di alcun ulteriore corrispettivo per la sospensione o riattivazione della fornitura.
Le associazioni di categoria invitano tutti i cittadini che dovessero riscontrare una violazione di tali norme a segnalarlo tempestivamente rivolgendosi alle organizzazioni di fiducia, in modo da richiedere i dovuti rimborsi e di richiamare all’ordine le aziende che tardassero ad adeguarsi alle nuove regole.
Secondo l’ultima stima desunta dai dati del 3° Rapporto Annuale Unirec pagare le bollette diventa un’impresa ardua. Infatti sono circa 17 milioni i consumatori italiani morosi rispetto a bollette di utenze (acqua, energia e gas). Il Rapporto Unirec prende in considerazione l’attività delle 200 imprese associate, che coprono l’85 per cento del mercato, a cui sono state affidate complessivamente nel 2012 ben 34.738.000 posizioni, per un controvalore di circa 43 miliardi di euro di crediti affidati. La metà di queste posizioni, circa 17.000.000, sono risultate morose, per un valore di circa 14,6 miliardi di euro (il 34 per cento degli importi affidati).
 
La realtà è che i costi delle utenze sono oggi una priorità per le famiglie italiane, gravate da una pesante bolletta che rischia di non essere pagata per far fronte ad esigenze più immediate ed alle emergenze che sempre più consumatori, di tutti i ceti, si trovano ad affrontare. All’Autorità per l’energia più volte è stato chiesto di prendere una chiara presa di posizione sui costi in bolletta – che comprendono i servizi di vendita, i servizi di rete e le imposte – come anche sull’imposizione dell’Iva che si applica sul costo totale dell’intera bolletta (servizi di vendita+servizi di rete+accise), al fine di trovare soluzioni.

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