Addizionale Irpef, il temuto aumento è stato scongiurato - QdS

Addizionale Irpef, il temuto aumento è stato scongiurato

Patrizia Penna

Addizionale Irpef, il temuto aumento è stato scongiurato

giovedì 19 Settembre 2013

Tra ploclami azzardati e repentine smentite la questione sembra volgere verso il lieto fine. Via libera da Roma: un miliardo di euro alle imprese siciliane creditrici

PALERMO – Lo spettro dell’aumento dell’addizionale Irpef aleggiava già da un po’ in Sicilia. Tra proclami azzardati (del presidente della Regione, Rosario Crocetta) e tempestive smentite (del cauto assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi), pare che adesso la questione stia volgendo in direzione del lieto fine.
Appare infatti scongiurato definitivamente l’aumento delle aliquote Irpef, che doveva servire a coprire il miliardo di euro di debiti verso le imprese. L’ok arriva da Roma: l’assessore Bianchi, infatti, ha ottenuto il via libera dal ministero dell’Economia al pagamento dei debiti della Regione siciliana verso le imprese attraverso le addizionali Irpef e Irap che in precedenza erano servite a riempire le “voragini” di debito della sanità isolana.
Soddisfatto Bianchi che dichiara: “Un grande successo, contiamo entro ottobre di sbloccare un miliardo di euro per le aziende dell’Isola creditrici nei confronti della Regione”. E ancora “Dire che facciamo pagare ai cittadini i debiti che la Regione ha con le imprese è demagogia. Siamo riusciti a evitare un aumento dell’aliquota Irpef e a utilizzare a copertura le addizionali che in passato sono servite a coprire il deficit della sanità che oggi ha i conti a posto”.
A tirare un vero e proprio sospiro di sollievo non è Bianchi ma sono soprattutto i siciliani. Un ulteriore aumento della tassa sulle persone fisiche avrebbe rappresentato l’ennesima batosta per le famiglie, già allo stremo e sottoposte ad una pressione fiscale senza precedenti. Quest’anno la media nazionale pro capite dell’addizionale regionale Irpef è di 388 euro (indagine Uil).
La Sicilia, con un’aliquota che avrebbe dovuto raggiungere il tetto record di 2,23% ma che al momento si attesta all’1,73%, si colloca in tal senso al di sotto della media nazionale con una media pro-capite di 368 euro.
Tuttavia, secondo uno studio condotto dalla Cgia di Mestre, sembrerebbe essere il Mezzogiorno l’area su cui grava maggiormente il peso dell’aliquota Irpef.
Ma la classifica stilata dalla Cgia di Mestre, all’interno della quale la Sicilia figura ai primi posti per peso fiscale delle addizionali Irpef, riflette gli effetti nefasti del disavanzo sanitario che hanno ridotto in condizioni peggiori delle nostre altre regioni del Sud come Campania e Molise dove il peso fiscale è addirittura maggiore rispetto alla nostra Isola.
La notizia della presidenza della Commissione sulla Spending Review lasciata vacante “in segno di protesta” da Antonello Cracolici non è di certo da interpretare come un buon segno: piuttosto che dissanguare i cittadini mettendo loro ripetutamente le mani in tasca, sarebbe opportuno insistere nell’individuazione di quegli sprechi insopportabili che ingessano e paralizzano la spesa pubblica impedendo ogni forma di investimento a favore della crescita e dello sviluppo economico.

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