Le ragioni di Antonello Cracolici: “Si rischia il traccheggiamento” - QdS

Le ragioni di Antonello Cracolici: “Si rischia il traccheggiamento”

Raffaella Pessina

Le ragioni di Antonello Cracolici: “Si rischia il traccheggiamento”

giovedì 19 Settembre 2013

Marco Forzese (Drs) propone di attribuire le competenze a quella per gli Affari istituzionali. L’ex presidente getta ombre sulla commissione per la Spending review

PALERMO – Il deputato regionale del Pd, Antonello Cracolici, il giorno dopo le sue dimissioni da presidente della commissione sulla Spending review ha tenuto una conferenza stampa per spiegare i motivi che lo hanno portato a tale decisione. “Mi sono dimesso –  ha detto Cracolici –  perchè ho avvertito un grande rischio che la politica possa far prevalere il traccheggiamento alla decisione, ovvero l’idea che nei passaggi complessi la cosa che unisce questo parlamento è il rinvio di qualunque decisione, lo ritengo un fallimento della politica”. “Alcuni colleghi -ha aggiunto – pensano che non bisogna menzionare il decreto Monti nel testo di legge che stiamo preparando. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato che alcuni di essi hanno deciso di chiedere la sospensione dei lavori della commissione e si sono riuniti separatamente dai deputati del Pd e del Movimento 5 stelle, creando a quel punto una sorta di organismo parallelo che individuava in quella parte di commissione una controparte di se stessa.  A luglio c’è stata già una prima battuta di arresto, che ci aveva spinto a chiedere un rinvio, fino al 18 ottobre per ultimare il testo, incluso quello della legge statutaria, oggi non possiamo chiedere ulteriori rinvii”.
Cracolici sulla questione delle indennità dei parlamentari ha detto che “è giusto che il deputato della Regione siciliana riceva lo stesso emolumento del suo collega del Consiglio regionale della Lombardia o dell’Emilia. Sul terreno degli stipendi nessuna differenziazione -ha chiarito Cracolici- ci siamo arenati su questo punto delicato, ci sono molte resistenze da parte di chi vuole mantenere gli emolumenti adeguati al parlamento”. Secondo il parlamentare democratico, “l’unica cosa che rischia di passare è che lo Statuto siciliano debba continuare a garantire i privilegi ai deputati, e così non ci sto”.
Nella turbolenta seduta di ieri della commissione Spending review sono stati approvati sette dei dieci articoli del disegno di legge che slitterà ancora, oltre il 18 ottobre, ultimo termine previsto e concesso dalla presidenza dell’Ars per la definizione del testo in commissione, affinchè vada in Aula al più presto ed entri in vigore dal primo gennaio 2014.
Marco Forzese (Drs), presidente della  commissione  Affari Istituzionali, ha detto che non è opportuno rianimare una commissione già morta come quella sulla “spending review”. “Credo  – ha aggiunto – che  il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, non abbia altra scelta che assegnare le competenze sull’applicazione del decreto Monti alla commissione Affari istituzionali. Piuttosto che prorogare la commissione fino a ieri presieduta da Antonello Cracolici si scelga il percorso più ortodosso, facendo salve le prerogative autonomistiche che nessuno può cancellare con un colpo di penna”. Intanto è stata convocata per venerdì alle 10 la commissione sulla Spending rewiew per l’elezione del nuovo presidente. Lo ha reso noto Mimmo Turano, vicepresidente Udc della stessa commissione.

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