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Palermo – Tares, dopo mille divergenze approvata finalmente la delibera

Gaspare Ingargiola

Palermo – Tares, dopo mille divergenze approvata finalmente la delibera

giovedì 03 Ottobre 2013

Luciano Abbonato, assessore al Bilancio: “La dilazione dei prelievi fiscali altera gli equilibri finanziari”. In particolare lo scontro è nato a proposito della rateizzazione dei pagamenti

PALERMO – Emendamenti a profusione, polemiche, liti tra maggioranza e opposizione, tra maggioranza e amministrazione e tra singoli consiglieri. C’è stato questo e altro nella lunga notte della Tares al Consiglio comunale di Palermo: per approvare la duplice delibera su regolamento e tariffe della nuova tassa sui rifiuti che sostituisce (almeno per quest’anno) la Tarsu 2012, Sala delle Lapidi si è impegnata per tutta la scorsa settimana in un’interminabile maratona finita alle sei del mattino di sabato.
Alla fine l’obiettivo è stato raggiunto, pur se fra mille contrattempi e le proteste a oltranza dell’opposizione, ma con il paradossale risultato che a gennaio 2014 il testo approvato potrebbe essere carta straccia se la Tares venisse sostituita dal governo nazionale con la nuova Service tax.
 
In ogni caso, al netto delle varie dispute, fino a dicembre è una realtà. La prima rata è già stata versata entro il 15 settembre, con multe salate per i contribuenti ritardatari. Il saldo finale, inizialmente fissato per il 15 novembre, potrà essere versato o in un’unica soluzione entro il 16 dicembre o in due rate entro metà gennaio 2014. Proprio sulla rateizzazione si è consumato un aspro scontro politico e amministrativo tra una buona fetta di consiglieri e l’assessore comunale al Bilancio, Luciano Abbonato, che si è battuto perché la scadenza del saldo restasse quella del 15 novembre, ricordando come “la Corte dei Conti abbia censurato la dilazione nel tempo dei prelievi fiscali perché altera gli equilibri di bilancio, se è vero com’è vero che nel 2013 dobbiamo ancora incassare la Tarsu 2012. È una proposta incompatibile con una sana gestione”.
Gli oppositori, soprattutto Pd, Idv e Forza Italia, hanno opposto una strenua resistenza sottolineando le gravi condizioni di disagio in cui versano tante famiglie palermitane, “senza contare che i rilievi della Corte dei Conti puntavano il dito più che altro sull’incapacità di scovare gli evasori”. Per le opposizioni, inoltre, il timore che si ripeta una sovrapposizione come quella fra Tarsu e Tares appariva ingiustificato perché il 50% di quest’ultima è già stato pagato dai contribuenti e con la rata di dicembre la percentuale salirà all’80% circa. Anche l’approvazione delle tariffe è stata controversa, con un autentico blitz da parte del Movimento 139 che ha prelevato l’atto nel cuore della notte.
Una pioggia di emendamenti, almeno un’ottantina, ha investito l’articolo 11 del regolamento, quello sulle agevolazioni. Bocciate le riduzioni per le famiglie numerose e per chi adotta un randagio. Rinviate quelle per chi fa la differenziata, per il momento raccolte all’interno di un ordine del giorno che impegna l’amministrazione a mettere in piedi un piano strutturale di agevolazioni per gli utenti che riciclano i rifiuti in modo virtuoso: impossibile fare altrimenti con la Rap, la nuova partecipata che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti, ancora priva di un contratto di servizio e pertanto non pienamente operativa.
Via libera, di contro, alle agevolazioni per i commercianti che denunciano il racket, per i bassi redditi, per chi ha figli che studiano fuori sede in altre università, per le famiglie con un disabile o con un minore in affido e per i teatri privati che chiudono nei mesi estivi. Rispetto alla Tarsu, la Tares viene pagata dai domiciliati (quindi non dai proprietari ma dagli affittuari) e costerà dal 30% al 39% in più. Si compone di una parte fissa, che deve coprire il servizio, e di una variabile, basata sui rifiuti prodotti: per il 2013 il gettito destinato alla Rap è di 122 milioni di euro, per il 2014 sarà di 144.
La parte variabile sarà più salata per famiglie numerose e attività di ristorazione, meno cara per single e attività come banche o studi professionali. Per esempio, un single che vive in un appartamento di 100 mq pagherà 286,39 euro contro i 218 della Tarsu. Ogni contribuente sarà tenuto a indicare il numero di componenti del suo nucleo familiare.

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