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Messina – Crisi-rifiuti: la soluzione-tampone che costa 6 mila euro in più al giorno

Francesco Torre

Messina – Crisi-rifiuti: la soluzione-tampone che costa 6 mila euro in più al giorno

martedì 08 Ottobre 2013

L’atto che sanerebbe il contenzioso con TirrenoAmbiente potrebbe approdare in Consiglio in questi giorni. Bloccata la delibera sui debiti Ato. Smaltimento nella discarica di Motta

Messina – La crisi vissuta in tutta la Regione per il mancato rispetto dei termini del passaggio dagli Ato alle Srr, e risolta dalla Giunta Crocetta con una misura tampone, a Messina ha comportato uno stato di caos totale del quale è adesso molto complicato prevedere i tempi e le modalità della fuoriuscita. Eseguita a singhiozzo nella seconda parte della scorsa settimana, la raccolta dei rifiuti rischia infatti di paralizzarsi anche nell’attuale, facendo sprofondare la città nell’ennesima emergenza. All’origine della quale vi sono però molti fattori, alcuni totalmente estranei alla nuova amministrazione comunale, altri però di diretta conseguenza dell’opera della Giunta.
Volendo soppesare le ragioni di questa nuova stagione di crisi nel settore dei rifiuti, un ruolo di primo piano lo gioca senz’altro il ritardo nella trasmissione al Consiglio della famigerata delibera sui debiti Ato che, una volta presentata a Palermo, dovrebbe consentire al Comune di accedere al fondo di rotazione previsto dalla Regione e chiudere dunque tutti i contenziosi esistenti, compreso quello con TirrenoAmbiente, la società che gestisce la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea.
La storia della delibera è ormai arcinota: su spinta anche del Prefetto Trotta la Giunta convocò il Consiglio in fretta e furia il 14 agosto, ma l’atto era formulato male perché non contemplava la soluzione di una divergenza finanziaria tra Comune e Ato per 2,8 mln € risalente al 2007. Da allora, però, nonostante le rassicurazioni del vice sindaco e assessore al bilancio Guido Signorino, la delibera sembra essere stata messa in stand-by, senza peraltro lasciar trapelare all’esterno i motivi reali di questi ritardi.
L’atto potrebbe approdare in Consiglio questa settimana, ma la colpevole lentezza della Giunta è già costata carissima: dal 1° ottobre, TirrenoAmbiente ha infatti deciso di chiudere i battenti ai camion provenienti da Messina. Un atto preannunciato da diversi mesi, che dunque non sorprende nessuno, checché ne dica il “meravigliato” assessore comunale al ramo Ialacqua. Le condizioni della trattativa erano chiare: il sindaco si impegnava a far approvare la delibera per ottenere i soldi della Regione e, nel frattempo, pagava le spettanze correnti, la discarica continuava ad accettare i rifiuti cittadini. Ma nessuna delle due condizioni poste da TirrenoAmbiente è stata rispettata.
 
E così, dalla sera alla mattina, ecco spuntare la soluzione della discarica di Motta Sant’Anastasia in provincia di Catania. E in tutto ciò, come se non bastasse, nel polo ecologico di Pace si è pure rotto il nastro trasportatore dei rifiuti, con inevitabili ripercussioni sulla velocità del processo di smaltimento. Insomma, tutto sembra andare storto, e a pagare i danni di questa cattiva gestione saranno come al solito i contribuenti.
Dal 2 ottobre, quindi, il Comune smaltisce i rifiuti nella discarica catanese di Motta Sant’Anastasia. Tirreno Ambiente, infatti, ha rispettato il diktat imposto settimane fa, non accettando altri rifiuti se non dietro consegna da parte del Comune del saldo riguardante sia i debiti pregressi (25 mln €) che gli attuali (circa 4 mln €). Se l’immediata attivazione di un piano B da parte della Giunta merita un plauso, pure sembra opportuno chiedersi: a quali condizioni economiche si scaricheranno i rifiuti a Catania? I dettagli dell’accordo tra Comune e Oikos, la società che gestisce la discarica di Motta, non sono ancora stati resi noti nella loro completezza, ma sembra a tutti evidente che il processo di smaltimento subirà ulteriori contraccolpi. Da listino, infatti, il conferimento a Catania costa circa 20 euro in più a tonnellata, e poi si prevedono esborsi supplementari anche per il carburante necessario al trasferimento dei rifiuti (per un tragitto che adesso sarà di 240 km).
 
Alcuni consiglieri hanno già quantificato il danno provocato da questa decisione in 6 mila euro al giorno, previsione che Giunta e MessinAmbiente minimizzano, senza però avere gli elementi contabili per smentire. Su chi ricadranno questi ulteriori esborsi di denaro pubblico? E quale sarà la soluzione del Comune nel momento in cui avrà accumulato debiti milionari anche con la Oikos?

Srr: “Cabina di regia” a Barcellona

Messina – Per il presidente Crocetta è Ettore Ragusa l’uomo giusto da inviare come commissario straordinario per guidare la trasformazione delle Ato messinesi in Srr. Con questa decisione, la Regione ha voluto scongiurare l’ipotesi proroga, scegliendo però di fatto una soluzione di compromesso basata sui seguenti punti: la gestione della raccolta dei rifiuti, fino al momento della costituzione dei nuovi enti, sarà affidata direttamente ai Comuni; il processo di liquidazione delle Ato, con la risoluzione di ogni pendenza economico-finanziaria, sarà guidato dagli attuali vertici; un commissario straordinario guiderà il processo di istituzione e di avvio operativo delle nuove Srr. Il tutto, si spera, entro il 15 gennaio 2014. Ma chi è Ettore Ragusa? Una persona competente, almeno sulla carta. Originario di Nizza di Sicilia, lavora da 20 anni come funzionario del Dipartimento acqua e rifiuti della Regione, e non è nuovo agli incarichi commissariali. Piccolo inconveniente di tutta l’operazione: il suo onorario dovrà essere corrisposto dai comuni del comprensorio. Quale, invece, lo stato dei lavori per la costituzione della Srr? Nella scorsa settimana i 48 sindaci della costituenda società si sono incontrati alla Provincia regionale, decidendo di affidare la “cabina di regia” al sindaco di Barcellona, Maria Teresa Collica. Una scelta presa molto male da tutto il Consiglio comunale di Messina, nonché da vari esponenti di Giunta e Consiglio dello stesso movimento del sindaco, che pretendevano che il nuovo ente fosse a trazione della città con il maggior numero di abitanti. La Giunta, comunque, sul settore rifiuti subisce attacchi ormai quotidianamente: per i ritardi nella trasmissione della delibera riguardante l’Ato3; per le responsabilità oggettive nella chiusura dei rapporti con TirrenoAmbiente e per il danno erariale conseguente dalla decisione di smaltire nel catanese; per le promesse non mantenute dell’assessore Ialacqua sul porta a porta per la differenziata. (ft)

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