Pa, come risparmiare 80 mln l’anno - QdS

Pa, come risparmiare 80 mln l’anno

Rosario Battiato

Pa, come risparmiare 80 mln l’anno

sabato 12 Ottobre 2013

Energia: un investimento da mezzo miliardo in Regione ed Enti locali verrebbe ripagato in sette anni. L’Ufficio dell’energy manager sottopone Piano ai dipartimenti: nessuna risposta

PALERMO – Efficientare a costo zero, o quasi, il patrimonio regionale è possibile, ma nessuno sembra occuparsene. Il Piano esiste da due anni ed è stato aggiornato nel maggio del 2013 dall’Ufficio speciale dell’energy manager, diretto da Salvo Cocina, che l’ha inviato anche ai dipartimenti competenti senza ancora ottenere risposta. Un’occasione persa in vista degli obblighi europei da rispettare, alcuni già scaduti altri in dirittura d’arrivo, e anche per gli aspetti puramente economici ed energetici: mezzo miliardo di investimento porterebbe risparmi annui per 78 milioni di euro.
“L’Ufficio Speciale da me diretto ha redatto già nel 2011 il primo programma regionale di riefficientamento energetico”. A parlare è Salvo Cocina, che da anni si occupa di efficientamento energetico. L’ufficio dell’energy manager “nel maggio 2013, sulla base dell’analisi dei consumi, dei fabbisogni e delle criticità, ha redatto un ulteriore Piano e lo ha sottoposto all’esame dei dipartimenti dell’energia, dell’economia e della programmazione ai fini dell’approvazione e del reperimento delle risorse in quanto l’Ufficio e l’energy manager non hanno né competenze attuative né budget. Non avendo riscontro ha definitivamente redatto il Piano e trasmesso nel luglio 2013 all’assessorato all’economia, a quello dell’Energia, a quello delle Infrastrutture e alla Funzione pubblica e p.c. alla Presidenza della Regione e alla segreteria generale per il seguito dic Competenza. Il piano prevede interventi di risparmio energetico sugli immobili e sugli impianti e impianti di produzione di energia da finte rinnovabile.
 Ad oggi non ha avuto riscontro”.

L’ufficio di Cocina ha effettuato una ricognizione delle criticità emerse: i costi per i consumi energetici degli uffici della sola amministrazione regionale ammontano a circa 14 milioni di euro annui (in grandissima parte elettrici) e ad oltre 200 ammontano invece i consumi di enti, aziende, istituti e società finanziate dalla regione e comunque a carico del bilancio regionale. Considerando in totale i consumi energetici del comparto regionale e degli enti locali la cifra arriva a circa 600 milioni di euro, senza considerare il comparto statale.
 
Per la Regione mettere ordine ed economizzare sarebbe doppiamente utile: da una parte ci sono direttive europee e norme nazionali che impongono obiettivi di riduzione dei consumi e delle emissioni climalteranti e contestuale incremento della quota di energia rinnovabile e dall’altra l’effettivo risparmio economico. Inoltre le ultime direttive 2010/31/UE e 2012/27/UE impongono, entro il 2018, che gli edifici pubblici di nuova costruzione siano a energia quasi zero e che si riefficienti “energeticamente” il 3% del patrimonio pubblico per ogni anno, nonché il DL n.52/2012 sulla riduzione dei costi energetici della P.A. e il DL n.63/2013 sugli obblighi urgenti di certificazione energetica e di verifica e controllo degli impianti.
“Purtroppo la Regione – si legge in un documento dell’Energy manager – non ha legiferato in modo organico sulle materie dell’energia, tradizionale e rinnovabile, degli impianti di produzione, degli elettrodotti e cavidotti, della geotermia, e del riefficientamento energetico”.
 
Nel documento si ipotizza, in linea con gli obiettivi del cosiddetto “20-20-20”, un risparmio energetico di circa il 20%, da conseguire con l’ammodernamento delle attrezzature d’ufficio e con interventi di riefficientamento degli impianti utilizzatori e di coibentazione degli involucri,  una produzione di energia da Res (Renewable energy sources) di circa il 24%, l’abbattimento delle emissioni di CO2 di oltre il 40% rispetto ai valori attuali, la razionalizzazione e la ricontrattualizzazione delle forniture energetiche, la complessiva riduzione di circa il 38% dei costi complessivi delle forniture energetiche regionali con un risparmio annuo di circa 76 milioni di euro sui 200 attuali. Tutto questo in un arco di tempo compreso tra i 5 e i 7 anni.
 


I fondi? Nella prossima programmazione europea
 
PALERMO – In termini di investimento la componente più robusta, poco più di 500 milioni di euro a carico della Regione, è quella necessaria per gli interventi di riefficientamento energetico degli edifici regionali più energivori e con maggiori margini di risparmio e per gli impianti a fonti rinnovabili per la produzione di energia destinata prevalentemente all’autoconsumo. Dove prendere questi soldi? Nella riunione del 24 maggio 2013 è stato chiesto ai vari dipartimenti di trovare soluzioni. “Il Dipartimento della Programmazione – si legge nel documento dell’ufficio dell’energy manager – ha evidenziato la possibilità di utilizzare le risorse della prossima programmazione 14-20 nonché le attuali risorse sull’Asse 2 del Por 2007-2013 e a tal fine il dipartimento dell’Energia, responsabile dei fondi residui, doveva ancora eseguire una ricognizione delle risorse e quantificare i fondi disponibili”. Appare necessrio che nell’ambito della nuova programmazione 2014-20 e del Pac 2013, siano previste idonee somme per l’attuazione del “1° Programma regionale di riefficientamento energetico” comprendente servizi di audit e di certificazione e interventi infrastrutturali di riefficientamento energetico del patrimonio regionale finalizzati alla riduzione della spesa energetica gravante sul bilancio regionale.

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