Trise, ennesimo balzello da 345 euro a famiglia - QdS

Trise, ennesimo balzello da 345 euro a famiglia

redazione

Trise, ennesimo balzello da 345 euro a famiglia

giovedì 17 Ottobre 2013

Legge di stabilità da 11,5 mld € ed effetti fiscali. Sindacati: proteste molto forti

ROMA – Le ricadute della Trise (la nuova “Tassa rifiuti e servizi”) per una famiglia di 3 persone, che vive in un appartamento di 100 metri quadri in un’area urbana, saranno pari a 229 euro per i rifiuti urbani (Tari) e a 116 euro per i servizi indivisibili (Tasi), per un totale di 345 euro annui a famiglia. È la stima dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, secondo cui il nuovo tributo è “inaccettabile”. “Mentre infatti prima diverse famiglie, grazie alle detrazioni sulla prima casa, non pagavano l’Imu – sottolinea l’associazione dei consumatori – ora tutti pagheranno la nuova Trise. Persino gli inquilini, esenti dal pagamento Imu, dovranno versare la Tari e quota della Tasi”.
Sono le prime reazioni dopo l’approvazione della Legge di Stabilità, una manovra da 11,5 mld € che non tocca la sanità, e che secondo il premier Letta addolcirebbe le tasse sul lavoro, in particolare con la riduzione del cuneo fiscale con 5,6 miliardi in dote alle imprese e 5 miliardi (in tre anni) per alleggerire il peso del fisco sui lavoratori.
 
“Per la prima volta – scandisce il premier – non comincia con una sforbiciata di tagli e di nuove tasse che servono per Bruxelles”. È finito, dicono all’unisono il Presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni scesi in conferenza stampa durante una pausa dei lavori del Cdm per illustrare il pacchetto di misure, il tempo delle “mannaie” e ora l’Italia può tornare a crescere: i conti pubblici sono infatti in ordine, è l’assicurazione che viene ribadita, a tal punto che il prossimo anno il deficit scenderà al 2,5% e la pressione fiscale scenderà di un punto in tre anni arrivando al 43,3%.
Critiche dai rappresentanti dei lavoratori. Il più esplicito è Luigi Angeletti: la Uil, dice, è “certamente pronta” a proteste “molto forti” ed anche allo sciopero contro le misure della legge di stabilità che riguardano il pubblico impiego: dal blocco dei contratti a quello del turn over, dal taglio degli straordinari alle misure sulla liquidazione.
Più cauta la Cgil con il segretario generale, Susanna Camusso: “Bisogna cambiare la legge di stabilità e decideremo tutte le cose utili per questo fine. Sono sempre poco affascinata dai dibattiti di chi prima decide quali modalità e poi i perché”, ha detto rispondendo a chi gli chiedeva se anche per la Cgil fosse necessario uno sciopero come evocato da altre organizzazioni.

Quasi un decimo delle famiglie non riesce a coprire le spese

Roma – Sono 4,7 milioni le famiglie italiane che negli ultimi mesi non sono riuscite a coprire le spese con le entrate mensili. È quanto emerge dall’Osservatorio Censis-Confcommercio sul clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane nel secondo semestre 2013.
All’inizio di ottobre sono quasi il 19%, contro l’11,3% di marzo 2012, le famiglie che non riescono a far fronte alle spese, mentre quasi il 50% prevede di tagliare i consumi per affrontare la crisi.
Dalla ricerca emerge poi che 17 milioni di famiglie su 25 hanno abbassato il proprio tenore di vita; una famiglia su 4 ha difficoltà a pagare le tasse e i tributi; oltre il 72% ad affrontare spese e imprevisti.
Per coprire le spese sono quasi raddoppiate le famiglie che si sono rivolte alle banche per un prestito (l’11,5% contro il 6% di marzo scorso), mentre oltre il 30% ha dovuto posticipare alcuni pagamenti. Dall’indagine emerge poi che il 4,8% delle famiglie italiane ha venduto un immobile per avere soldi liquidi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017