Bankitalia: la ripresa si vede segnali positivi per il Paese - QdS

Bankitalia: la ripresa si vede segnali positivi per il Paese

redazione

Bankitalia: la ripresa si vede segnali positivi per il Paese

giovedì 17 Ottobre 2013

Migliora il giudizio delle imprese sugli investimenti

Roma – Bankitalia vede la ripresa. “Negli ultimi mesi, anche in virtù del miglioramento del ciclo economico europeo, sono emersi per l’economia italiana alcuni segnali qualitativi positivi”: lo si si legge nel Bollettino economico della Banca d’Italia secondo cui “il giudizio delle imprese sulle condizioni per investire è migliorato, tornando su valori prossimi a quelli precedenti la crisi dell’estate del 2011, sia nell’industria sia nei servizi”.
Secondo la Banca d’Italia, “dall’inizio dell’estate in Italia sono emersi segnali di stabilizzazione, anche se la congiuntura rimane debole nel confronto con il resto dell’area dell’euro e l’evoluzione nei prossimi mesi rimane incerta”. Le più recenti valutazioni degli imprenditori indicano un’attenuazione del pessimismo circa l’evoluzione del quadro economico generale.
Il miglioramento della fase ciclica riflette “la ripresa delle esportazioni, cui si associano segnali più favorevoli per l’attività di investimento”. La spesa delle famiglie, conclude il Bollettino, “è ancora frenata dalla debolezza del reddito disponibile e dalle difficili condizioni del mercato del lavoro”.
Rallenta anche la “corsa” della disoccupazione. “La caduta dell’occupazione, intensa nel primo trimestre di quest’anno, si è attenuata nel secondo. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12% nel secondo trimestre, aumentando in misura più contenuta rispetto a quelli precedenti”, spiega il bollettino.
Il numero di persone in cerca di lavoro ha però toccato i massimi storici. “Nel secondo trimestre del 2013 – si legge – il numero di persone in cerca di occupazione è stato pari a circa 3,1 milioni, il valore più elevato dal 1992, anno di inizio delle serie storiche destagionalizzate definite secondo criteri internazionali”.
 Se l’attività economica restasse sul livello raggiunto nel secondo trimestre dell’anno, nel complesso del 2013 il prodotto diminuirebbe dell’1,9%. Nel secondo trimestre il Pil è diminuito dello 0,3% rispetto al periodo precedente, “un calo decisamente più contenuto rispetto ai due trimestri precedenti” (-0,6% nel I trimestre 2013 e -0,9% nel IV trimestre 2012). Gli indicatori congiunturali disponibili segnalano che nei mesi estivi il Pil si sarebbe stabilizzato.
Inoltre, “in agosto e, secondo le nostre valutazioni, in settembre – si legge nel Bollettino – si è ridimensionato il calo della produzione industriale. I sondaggi qualitativi condotti presso le imprese in settembre segnalano un minor pessimismo”.

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