Tirocini no profit: opportunità per giovani svantaggiati siciliani - QdS

Tirocini no profit: opportunità per giovani svantaggiati siciliani

Serena Giovanna Grasso

Tirocini no profit: opportunità per giovani svantaggiati siciliani

mercoledì 06 Novembre 2013

Obiettivi del percorso formativo: acquisizione di competenze nel campo delle attività sociali. Verranno prese in esame solo le richieste pervenute entro il 10 novembre

PALERMO – L’Unione degli assessorati alle politiche socio-sanitarie e del lavoro promuove il settore no profit. è ormai al termine la selezione dell’ultimo scaglione di giovani che concorreranno all’assegnazione dei sei posti per tirocini da svolgere a Bruxelles indetta dalla stessa Unione agli assessorati. Gli obiettivi che il tirocinio si prefigge di raggiungere fanno riferimento all’acquisizione di conoscenze in merito alla sfera dell’euro-progettazione così da permettere di riconoscere le necessità espresse dal territorio e poter rispondere con competenza tecnica specifica.
 
Il tirocinio prepara il giovane a collocarsi nel mondo lavorativo del Terzo settore fornendogli le opportune qualifiche, abilità e conoscenze nel campo delle attività sociali e gli fornisce gli opportuni strumenti per la ricerca di finanziamenti che creeranno il fund raising. Inoltre, altro punto focale del tirocinio è costituito dal potenziamento delle competenze di project management preposte a rendere più fluida la gestione degli eventi progettati e delle competenze nel campo della comunicazione, non solo istituzionale, che implica la creazione di reti sociali.
Potranno accedere al concorso di selezione i giovani di età compresa tra i 24 e i 30 anni in cerca di prima occupazione o disoccupati che posseggano una laurea triennale e/o specialistica in psicologia o in servizio sociale. Inoltre, è necessario che i concorrenti siano residenti in una delle seguenti regioni: Sicilia, Calabria, Campania, Lazio o Molise.
La domanda di partecipazione dovrà essere compilata secondo il modello di riferimento disponibile sui siti www.unioneassessorati.it o www.sportellogiovani.eu. La presentazione di tale domanda dovrà avvenire entro e non oltre il 10 novembre 2013. Diverse sono le modalità in cui potrà essere presentata la medesima: si passa dall’invio di un’e-mail tramite Posta elettronica certificata alla consegna a mano all’ufficio di riferimento della regione, sito a Palermo per la Sicilia. Infine, è previsto l’invio per posta in cui, ai fini della selezione, verrà considerata la data di ricezione e non farà fede la data riportata sul timbro postale.
Il metodo di selezione valuterà il voto di laurea del candidato ed il possesso di competenze informatiche certificate. In via preferenziale, avranno maggiori opportunità i giovani con Isee inferiore a 10.000 euro.
È anche richiesto il colloquio individuale inteso al rilevamento dell’analisi motivazionale, della conoscenza del settore no profit e della lingua straniera scelta tra inglese e francese.
Il tirocinio avrà la durata di quindici settimane, durante le quali i giovani si troveranno ad operare con i professionisti delle aree prescelte. Dunque, l’apprendimento non sarà di solo tipo teorico ma anche e soprattutto pratico.
In più, per favorire l’immediato inserimento nel campo lavorativo, i tirocinanti saranno sottoposti ad una settimana di formazione in Italia prima della partenza.
La borsa di tirocinio assegnata al candidato prevede la copertura delle spese di viaggio aeree (dagli aereoporti di Catania e Palermo per quel che riguarda la Sicilia), alloggio, assicurazione e pocket money per vitto con modalità self catering e trasporti locali.
Per ulteriori informazioni sarà possibile rivolgersi alla Segreteria organizzativa dell’Unione degli assessorati.

Fund raising. Necessarie capacità organizzative e comunicative
In un momento di crisi come quello che attraversiamo oggi, in Italia il settore no profit vanta l’impiego di oltre un milione di cittadini il cui impatto economico è pari al 3% del Prodotto interno lordo (Pil). Tale successo è dovuto alla nascita delle molte imprese sociali e allo sviluppo delle Ong internazionali. L’attività maggiormente richiesta all’interno di questo settore è quella che fa capo alla voce Fund raising. Ma di cosa si occupa il Fund raiser? La mansione primaria è costituita dalla raccolta fondi o per meglio dire dalla creazione di investimento sociale. In realtà, la professione va ben oltre quest’elementare descrizione.
Infatti, è necessario possedere le opportune capacità organizzative che permettano la migliore gestione del budget raccolto al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissi. Inoltre, è necessario possedere buone capacità comunicative.
La novità dal punto di vista professionale che marca la differenza rispetto agli altri settori è che non esistono limiti d’assunzione.
Infatti, la composizione del personale è alquanto variegata: va dal neolaureato in materie umanistiche dotato di ottime capacità comunicative e adeguate competenze nell’uso dei social media agli over 50 che hanno in precedenza lavorato nel mondo delle comunicazioni.

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