Innovazione e Pa, passi indietro - QdS

Innovazione e Pa, passi indietro

Rosario Battiato

Innovazione e Pa, passi indietro

sabato 30 Novembre 2013

L'osservatorio Assinform certifica: dal 2007 al 2013 calo medio annuo della spesa del 2,8%. La Sicilia prova a scuotersi: bene l’anagrafe sanitaria, passi avanti col Patto dei sindaci

PALERMO – La spesa della Pa per Ict (Information and Communication Technology) è in forte ritardo, ne fanno le spese i cittadini e le imprese che non possono usufruire a largo raggio dei servizi online. Non va meglio nemmeno sul fronte dell’efficientamento energetico, pochi i progetti finanziati e difficoltà a reperire le risorse sufficienti.
 
La pagella della Sicilia resta in bilico, tra buone cose e molte criticità. Il punto della situazione a livello nazionale è stato fatto durante i lavori della presentazione del 2° Osservatorio Assinform sull’ICT nella Pa, l’evento romano che si è tenuto lo scorso 20 novembre.
L’Italia fa addirittura marcia indietro. La spesa ICT complessiva della PA ha subito tra il 2007 e 2013 un calo medio annuo del 2,8%, a scapito degli investimenti. Le risorse diminuiscono, i bilanci si fanno sempre più rattoppati, ma a differenza del passato le amministrazioni locali posso godere dei project financing pubblico-privato, mentre altre risorse potrebbero derivare anche da una nuova impostazione della spesa.
 
Del resto da investimenti nel settore energetico o nella digitalizzazione della Pa deriverebbero risparmi sia nel medio che nel lungo periodo oltre che indubbi vantaggi sul piano ambientale. I comuni non la pensano così. I dati dell’Osservatorio attestano un calo della spesa che nel 2012 si è fatto addirittura del 4,3%, quando è risultata pari a 5.422 milioni di euro al netto delle spese per il personale e dell’Iva. “In più – si legge in un comunicato dell’ufficio stampa – è cresciuta la quota della spesa corrente sulla spesa complessiva, a scapito di quella per investimenti. Quest’ultima, è scesa nel 2012 nella Pa Centrale al 40,5% per l’IT e al 14,3% per le TLC, nelle Regioni rispettivamente al 26% e al 18,1%, nei Comuni e nelle Province a quote ancora inferiori (compresi tra i 12,5% e il 14% e tra il 9% e il 7%)”.
Anche sul fronte energetico le amministrazioni locali continuano a fare poco o niente. In ambito Smart City, si legge in una nota dell’Assinform, i progetti sono un centinaio, in capo principalmente ai Comuni medio-grandi (il 63% dei Comuni oltre 100.000 abitanti ha in corso o prevede un Piano Smart City). Le principali aree di intervento riguardano la mobilità e l’efficientamento energetico. La scarsità di risorse impone alle Amministrazioni locali di ricorrere a fonti di finanziamento regionali, statali e comunitarie (solo nel 40% dei casi i Comuni riescono a finanziare parte dei progetti con risorse proprie).
In Sicilia il Patto dei sindaci sta cominciando a prendere quota proprio in questi giorni, dopo che la Corte dei Conti ha approvato il decreto di Maurizio Pirillo di approvazione del Programma di ripartizione di risorse ai Comuni della Sicilia “Promuovere la sostenibilità energetico-ambientale nei Comuni siciliani attraverso il Patto dei Sindaci” (Covenant of Mayors – PAC Nuove Iniziative Regionali) che prevede una spesa complessiva di 7,6 milioni di euro per la realizzazione dei Piani di efficienza energetica (Paes) che avranno un contributo fisso che varierà da 7.500 euro a 15 mila sulla base della popolosità dei centri.
Timidi passi in avanti si sono registrati sul fronte dell’agenda digitale in Sanità. Parzialmente bene la Sicilia che rientra nel novero delle 18 Regioni che presentano un’Anagrafe unificata operativa e funzionante, anche se nell’Isola l’operazione è in fase di completamento, ma resta senza il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) che è pienamente operativo in quattro Regioni (Emilia Romagna, Toscana, Lombardia e Provincia Autonoma di Trento).

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017