Formazione caotica: albo unico e stipendi - QdS

Formazione caotica: albo unico e stipendi

Michele Giuliano

Formazione caotica: albo unico e stipendi

giovedì 12 Dicembre 2013

Il Codacons ha già incassato centinaia di adesioni alla class action contro la Regione. Intanto i corsi sono ancora fermi. Nessuna risposta su questi due fronti: e così nel settore continua a regnare l’incertezza

PALERMO – Ancora della versione definitiva dell’albo unico degli operatori della formazione professionale neanche l’ombra. Intanto si avvicina il Natale e per i dipendenti degli enti di formazione sembra un incubo. Tutto resta bloccato nelle maglie della burocrazia regionale, con decreti emanati per l’avvio dei corsi a passo di lumaca e impegni economici ancor più “latitanti”.
Proprio su quest’ultimo aspetto sembra sia in arrivo l’ennesima tegola sulla testa della formazione: la class action. L’intenzione di avviarla è stata prospettata dal Codacons che fa davvero sul serio: sta infatti raccogliendo in questi giorni le adesioni dei dipendenti che già in centinaia hanno dato il loro assenso.
 
“E’ scandaloso – sostiene Francesco Tanasi, presidente nazionale Codacons – che migliaia di famiglie di lavoratori della formazione siciliana siano private della propria dignità e condannate alla fame. Si tratta di onesti lavoratori che non possono pagare le malefatte e le ruberie di politici, delinquenti e sono di fatto vittime dei mancati controlli che nell’ultimo decennio le istituzioni regionali siciliane non hanno fatto”.
 
Tanasi ha scritto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al quale ha precisato che a suo parere il governo siciliano si sta dimostrando incapace di dare risposte a migliaia di famiglie siciliane creando una situazione di allarme sociale che non bisogna trascurare: “C’è il serio pericolo – aggiunge l’esponente del Codacons – che la criminalità organizzata approfitti dello stato di bisogno in cui si trovano i lavoratori della formazione per reclutare i più deboli utilizzandoli per il loro sporchi affari. E’ un dato di fatto che da un anno i lavoratori della formazione non percepiscono lo stipendio nel totale silenzio delle forze politiche e di governo. Il Codacons è pronto a intraprendere azioni di lotta per riportare la legalità e la giustizia nei loro confronti. E’ giusto lottare per eliminare gli sprechi, come sta avvenendo in altri casi, ma nei confronti di chi ha lavorato onestamente e non percepisce quanto dovuto è altrettanto giusto prendere serie decisioni per dare certezze e risolvere situazioni ormai non più rinviabili. Siamo pronti ad avviare una class action ed altre azioni clamorose” conclude Tanasi.
Incertezza che regna sovrana anche sul fronte della regolarità delle assunzioni dei dipendenti degli enti di formazione, oggetto di un controllo capillare da parte del governo regionale. Dopo oltre due mesi dalla scadenza dei termini per la presentazione dei profili di ogni dipendente ancora la Regione non ha pubblicato l’albo unico aggiornato in gazzetta ufficiale. Per questi ed altri motivi è cominciata anche una dura forma di protesta come quella dei lavoratori dell’ente di formazione storico dell’Anfe. Da Enna ad Agrigento, passando per il trapanese, le sedi sono state occupate da un presidio permanente. Gli operatori della formazione chiedono una “vera riforma” che riordini il settore, incentivi l’esodo, e restituisca dignità e ruolo sociale ai lavoratori del comparto.
 


I lavoratori: “Impegni mai mantenuti dalla Regione”
 
I lavoratori dell’Anfe rimproverano al governo regionale di non aver tenuto fede agli impegni assunti il 18 novembre scorso. Promesse che prevedevano: lo sblocco della decretazione per la liquidazione della integrazione, dovuta dalla Regione Siciliana, nei confronti dei lavoratori della formazione in cassa integrazione dal gennaio al luglio 2012. La percentuale sin qui liquidata dalla Regione ammonta al 7,7 per cento, mentre è ancora dovuto il 12,3 per cento a fronte del 20 per cento a totale carico della Regione Siciliana, il cosiddetto “fondo di garanzia”; l’avvio immediato delle attività formative del Piano giovani e dell’Istruzione e Formazione Professionale; ed infine la salvaguardia dell’occupazione e il reimpiego dei licenziati. Giuseppe Milazzo, segretario regionale Snals Confsal, ha incontrato l’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra. Durante la riunione sono stati affrontati i vari problemi, tutt’ora irrisolti, del settore della formazione professionale in Sicilia. Lo Snals Confsal ha chiesto, innanzitutto, il pagamento immediato delle retribuzioni ai lavoratori per evitare di far trascorrere loro le feste natalizie senza stipendi.

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