Regione, linea dura sulle regole della formazione professionale - QdS

Regione, linea dura sulle regole della formazione professionale

Michele Giuliano

Regione, linea dura sulle regole della formazione professionale

martedì 31 Dicembre 2013

Nonostante lo stop del Tar alle procedure di accreditamento l’assessore Scilabra non fa un passo indietro. Ad oggi le richieste sono state 400, con un taglio di oltre 1.600 enti

PALERMO – Indietro non si torna. Parola dell’assessore regionale alla Formazione professionale in Sicilia, Nelli Scilabra. Non ha intenzione di retrocedere di un solo millimetro rispetto al piano rivoluzionario del settore, nonostante le contestazioni e le polemiche degli addetti ai lavori e anche della politica. La Scilabra non fa retromarcia nemmeno rispetto all’ultimo scossone relativo a quanto sentenziato dal tribunale amministrativo regionale di Palermo che ha stoppato le nuove procedure inerenti le regole di accreditamento degli enti di formazione. Il Tar ha preso posizione con ordinanza numero 784/2013, sospendendo il decreto assessoriale del 23 luglio 2013, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Regione del 29 luglio scorso, con il quale si sono determinate le nuove disposizioni per l’accreditamento degli organismi operanti nel territorio siciliano.
 
I giudici amministrativi hanno contestato la parte in cui l’amministrazione, come requisito di ammissibilità dell’accreditamento, dispone la revoca dell’accreditamento in caso di liti pendenti e contenziosi con la Regione. In pratica il governo regionale aveva posto questa regola che di fatto mirava a evitare ricorsi e contenziosi con gli enti, “minacciati” in tal modo di non adire le vie legali se non volevano perdere l’accreditamento.
 
Nonostante ciò l’assessore Scilabra non vede alcuna bocciatura: “Il Tar – sostiene l’assessore – ha confermato la sospensione della clausola sulle liti e i contenziosi pendenti con l’amministrazione. Chi voleva riportare il mondo della formazione professionale nel medioevo ha ricevuto un secco no da parte della giustizia. Coloro i quali oggi perdono dinanzi al Tar presentando ricorso contro il nostro decreto per un nuovo sistema di accreditamento intendevano ritornare ad un modello ante 2008, ormai fuori rotta rispetto alle linee guida nazionali e comunitarie”.
Qualcosa però è successo tanto che il Dipartimento regionale della Formazione, guidato da Anna Rosa Corsello, ha deciso di posticipare il termine di presentazione delle istanze da parte degli enti al prossimo 15 gennaio. Sulle procedure di accreditamento in corso, l’assessore regionale alla formazione rivela: “Ad oggi, invece, le richieste di accreditamento pervenute presso il nostro assessorato sono 400 – spiega – un taglio considerevole di oltre 1.600 enti che evidentemente non rispettavano i criteri di qualità imposti dal nostro nuovo sistema”.
Nella nota, l’assessore Scilabra sottolinea come i giudici amministrativi abbiano “ribadito la legittimità dell’altra clausola da noi introdotta sull’attività prevalente degli enti. Ci sembra un atto di civiltà giuridica, oltre che etica – conclude – la decisione di confermare il principio secondo cu possono essere accreditati soggetti che svolgono almeno per il 51 per cento attività formativa. Tutti gli altri fuori”.
Lo stop del Tar è motivato dal fatto che “sussiste l’allegato pregiudizio grave ed irreparabile, e che, ad un sommario esame, i motivi di censura dedotti appaiono, allo stato, supportati da sufficiente fumus boni iuris”.
 

 
L’approfondimento. Intanto è slittata al 15/1 la data per l’accreditamento
 
Sono stati gli enti storici dell’Asef, Anfop, Assofor, Cenfop e Forma a chiedere, e ottenere, la proroga all’accreditamento che era scaduto lo scorso 15 dicembre secondo i termini stabiliti dalla Regione in base appunto alle nuove disposizioni stabilite dall’assessorato. Ora resta il dubbio: nella compilazione dell’autodichiarazione cosa dovranno scrivere gli enti che hanno contenziosi in atto? Dovranno confermare di avere queste pendenze con la Regione, avendo quindi l’automatica revoca dell’accreditamento, o potranno avvalersi delle disposizioni dettate dal Tar che considerano la disposizione iniqua? Proprio per questo Asef, Anfop, Assofor, Cenfop e Forma hanno inoltrato una formale diffida alla Regione in merito. Gli enti hanno minacciato che se non si verificherà l’adeguamento dovuto dalla Regione vi sarà un nuovo contenzioso che verrebbe avviato nelle sedi competenti al fine di completare l’iter dell’accreditamento. Intanto suil fromte degli arretrati degli stipendi la Regione ha trasmesso al Tesoro i primi mandati di pagamento per il personale. Altro problema che sembra sbloccarsi definitivamente.

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