Doppiopesismo e flop di Porta a Porta - QdS

Doppiopesismo e flop di Porta a Porta

Carlo Alberto Tregua

Doppiopesismo e flop di Porta a Porta

venerdì 18 Settembre 2009

Feltri fa bene il suo lavoro

Berlusconi non ha la nostra simpatia, però bisogna riconoscere che è stato messo per quattro mesi nel tritacarne mediatico basato su gossip e su affari personali come quello di frequentare, da single, delle escort. Egli ha commesso un grave errore, quello di non ammettere immediatamente le sue frequentazioni da privato cittadino, il che ha consentito alle opposizioni, giustamente, di sottolineare come egli avesse mentito.
Il Cavaliere, in sostanza, ha commesso l’identico errore di Bill Clinton quando negò di aver fatto sesso orale con la stagista Monica Lewinsky nella sala ovale della Casa bianca. Ai cittadini statunitensi e a quelli italiani non importa tanto cosa faccia nel privato il capo della Nazione, quanto che egli dica sempre la verità, sia trasparente e chiaro. Se l’avesse ammessa subito, avrebbe fortemente depotenziato le critiche.

Feltri ha fatto con Fini quello che Mauro aveva fatto con Berlusconi e cioè ha tirato fuori un fascicolo del 2001, peraltro reso pubblico da un’inchiesta de “L’Espresso” e ne ha riportato all’opinione pubblica l’esistenza, senza minacce palesi o nascoste. Non si capisce la reazione del presidente della Camera, dal momento che il fascicolo evidenziato non riguardava lui personalmente bensì uomini del suo entourage, anche se stona la citata presenza di donne che vanno a fare prestazioni sessuali dentro i più alti palazzi delle istituzioni romane.
Feltri ha anche usato una notizia basata su una sentenza per smascherare il doppiopesismo di Dino Boffo, ex direttore del quotidiano dei vescovi, “Avvenire”, il quale ha lanciato anatemi sul Cavaliere da un pulpito sul quale non aveva l’autorità morale di salire.
Questa riteniamo sia la verità dei fatti, visti a distanza di qualche giorno per mondarli da isterismi ed emotività. Come è noto ai lettori, evitiamo di esprimere la nostra opinione nei momenti caldi, perché gli elementi non sono emersi completamente e non sono stati purificati dalle scorie.

 
E veniamo al comportamento del presidente del Consiglio. Egli ha commesso altri due clamorosi errori. Il primo, quello di classificare come farabutti i giornalisti come categoria. Noi non abbiamo bisogno di difesa alcuna. Al nostro interno vi sono colleghi colti e ignoranti, onesti e disonesti, come in ogni categoria, ma sparare nel mucchio è un comportamento stupido.
L’altro errore clamoroso è stato quello di aver fatto una trasmissione a reti unificate, cioè “Porta a Porta”.
L’errore consiste nell’aver fatto sostituire “Matrix” con una fiction su Canale 5, perché essa gli ha tolto share più che la trasmissione condotta da Alessio Vinci. I suoi collaboratori hanno brigato per fare spostare di due giorni “Ballarò” offrendo un ulteriore valido argomento ai suoi critici, cioè quello che egli non accetta competitori.
Alla fine di questa filiera errata vi è stata un’audience estremamente modesta, che fa capire come gli espedienti citati non servano a niente, perché gli italiani sono maturati e capiscono ciò che è bene e ciò che è male.

Nel corso di “Porta a Porta” il Cavaliere ha commesso due falli. Il primo, quando si è impappinato sulle cifre spese: ha parlato infatti di 60 miliardi di lire anzicchè 60 miliardi di euro. Il secondo, nel non aver ben spiegato che le 94 abitazioni consegnate con la cerimonia del pomeriggio sono state preparate dalla Provincia autonoma di Trento con i fondi raccolti dalla Croce rossa, mentre l’intervento finanziario del Governo è stato estremamente ridotto.
E tuttavia, al di là della polemica mediatica, si deve dare atto che la guida dell’operazione ricostruzione è stata ferma e determinata e, al di fuori di ogni considerazione negativa, il dato di fatto è che 94 famiglie hanno preso possesso delle nuove abitazioni e che prima della fine dell’anno tutti i terremotati avranno abbandonato le tende.
è un peccato avere comunicato male questo evento che andava proposto all’opinione pubblica tale qual era, senza cercare di trarre vantaggi mediatici che si sono trasformati in svantaggi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017