Finanziaria, accantonati 400 milioni di euro - QdS

Finanziaria, accantonati 400 milioni di euro

redazione

Finanziaria, accantonati 400 milioni di euro

martedì 14 Gennaio 2014

LIVE. Ecco tutte le voci di spesa "colpite" per salvaguardare le entrate incerte della Regione. Ok al redditto minimo, 15 mln € per i poveri. "Salva imprese, liquidazione partecipate e tagli ai Cda": per Crocetta irrinunciabili / Segui la diretta dall'Ars

18:40 – Falcone (FI): "A rischio pagamento stipendi di dipendenti, fornitori e deputati". Parlando di "un errore commesso ieri notte in aula" riguardo alla tabella all’art.4 della finanziaria sugli accantonamenti che congelano 400 milioni di spesa fino al 30 giugno, il deputato del Pdl-Fi, Marco Falcone, ha paventato il rischio che i minori trasferimenti da parte dell’assessorato all’Economia, decurtati del 30% per il congelamento della spesa, potrebbero determinare il mancato pagamento degli stipendi del personale dell’Assemblea, dei fornitori o dei deputati.
 
18:30 – Accantonamenti, "alcune norme non esistono". Nella tabella allegata all’art.4 della finanziaria, approvata ieri notte, dove ci sono gli accantonamenti per 400 milioni di euro ci sono alcune voci di spesa di norme non ancora approvate come l’art.18 sul "rifinanziamento di voci di spesa" oppure norme soppresse come le "misure per favorire la digitalizzazione delle imprese". Nel caso dell’art.18 vengono "congelati" 72,78 milioni su 273,757, mentre dalla spesa per la digitalizzazione vengono congelati 500 mila euro su un milione, ma in questo caso la norma non esiste. Il problema è stato sollevato in aula dal deputato Vincenzo Figuccia.
 
17:47 – Ok a 700 mila euro per alluvionati del messinese. "Stanziati 700 mila euro, per l’anno corrente, nel fondo per il contributo all’autonoma sistemazione degli alluvionati del messinese. Si tratta di contributi finanziari destinati a quelle famiglie rimaste senza casa a seguito delle alluvioni che hanno colpito diversi comuni della stessa provincia negli ultimi anni". Ne dà notizia il gruppo del M5S all’Ars.
 
16:37 – 400 milioni di euro accantonati dalla Regione, tutte le voci di spesa "colpite". A salvaguardia delle entrate incerte del bilancio, la Regione ha accantonato 400 milioni di euro, congelando alcune voci di spesa fino al 30 giugno, termine entro il quale si dovrà definire l’accordo con lo Stato per la cessione di quote di patto di stabilità, solo dopo la spesa sarà liberata.
 
La norma della finanziaria è stata approvata ieri sera. Le voci di spesa sono 51 e sono contenuta in una tabella allegata all’articolo 4. Tra gli accantonamenti ci sono 39 milioni dei fondi assegnati all’Ars, 72,7 mln per il rifinanziamento di voci di spesa, 69,7 mln di risorse per i comuni, 62,8 mln destinati al personale precario, 35,3 mln per i forestali, 12,8 mln per il Famp dei regionali, 10,1 mln per le società partecipate.
 
E ancora: 4,4 mln destinati alle comunità alloggio per disabili psichici, 3,9 mln per il ricovero dei minori, un milione per i Pip di Emergenza Palermo, 7,4 mln di spesa Ast, 9,5 mln nel capitolo delle buonuscite.
 
16:07 – Ok al reddito minimo per le famiglie povere. Dopo le norme sulle coppie di fatto, in Sicilia arriva anche il reddito minimo per le famiglie povere, con un assegno non superiore a 400 euro al mese, per ora soltanto nel 2014. La norma del governo è stata approvata dall’Assemblea regionale che sta discutendo gli ultimi articoli della manovra finanziaria. Per il fondo sono stati stanziati 15 milioni di euro.
 
15:31 – 39 milioni di euro dell’Ars "congelati", Vinciullo d’accordo. "Se i comuni e varie categorie produttive fanno sacrifici perche vengono accantonate parte delle somme a loro destinate penso che anche l’Assemblea si debba comportare di conseguenza: dunque non solleverei alcuno scandalo, anzi sono favorevole che ciò sia avvenuto". Lo dice il vice presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo (Ncd), in merito alla tabella della finanziaria, approvata ieri notte, sugli accantonamenti per 400 mln di euro, che include 39 mln a valere sul bilancio del Parlamento.
 
13:52 Riparte la maratona. L’Ars ha ripreso l’esame della finanziaria, con le norme finora accantonate. Segui in streaming.
 
13:50 – Ardizzone assicura: nessun congelamento di somme. "Non c’è alcun congelamento di somme, è un fatto puramente tecnico e contabile e non c’è stato alcun allarme, perché l’accantonamento verrà poi svincolato successivamente". Così il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, conversando con i cronisti prima della seduta d’aula sulla finanziaria, in merito alla decisione del governo di inserire tra gli accantonamenti, bloccando la spesa fino al 30 giugno, anche di 39 dei 149 milioni assegnati all’Ars. Ardizzone ha spiegato che attraverso l’articolo 117 del regolamento interno gli uffici chiariranno la norma.
 
13:00 – Salva imprese, liquidazione partecipate e tagli ai Cda: per Crocetta sono “irrinunciabili”. Norma salva-imprese per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione con un mutuo da 850 milioni, liquidazione di gran parte delle società partecipate e riduzione del numero dei componenti dei Consigli di amministrazione pubblici. Sono i tre punti che il governatore Rosario Crocetta considera “irrinunciabili” e che il governo difenderà in aula alla ripresa della seduta parlamentare sulla manovra finanziaria.
“A queste norme non rinunciamo”, avverte Crocetta conversando con i cronisti a Palazzo dei Normanni. “Se i deputati intendono presentare loro emendamenti questo non riguarderà il governo”, aggiunge il governatore.
 
12:52 – Bianchi: “I 39 mln € del bilancio Ars accantonati per salvaguardare le entrate”. “Si sta creando un caso che non esiste: abbiamo accantonato delle somme del bilancio della Regione a salvaguardia delle entrate, tra queste anche 39 milioni già assegnati all’Ars”. Lo afferma l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, uscendo dalla stanza del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, dove c’è stata una riunione sulla manovra finanziaria. Bianchi dunque conferma la tabella approvata ieri sera dall’Ars.
 
12:34 – Congelamento 39 mln € bilancio Ars, ipotesi ritiro. Secondo fonti dell’ufficio di Presidenza, il congelamento dei 39 milioni di euro nel bilancio dell’Ars potrebbe comportare interventi “tecnici” per la gestione dei capitoli di spesa. Ma sono in corso colloqui tra la Presidenza dell’Ars e il governo per capire se ci sia il modo per risolvere la questione prima dell’approvazione della manovra: l’ipotesi è una modifica della tabella attraverso i 117 oppure il ritiro del provvedimento da parte del Governo.
 
 
11:58 – Congelati 39 milioni di euro del bilancio dell’Ars, norma approvata nottetempo (e molti non se ne sono accorti). Una norma approvata di notte durante l’esame dell’articolo 4 della finanziaria "congela" 39 milioni di euro del bilancio dell’Assemblea siciliana, fondi accantonati fino al prossimo 30 giugno assieme ad altre poste del bilancio della Regione, per un totale di circa 400 milioni di euro, a salvaguardia delle cosiddette entrate incerte come "suggerito" dal commissario dello Stato nei colloqui informali col governo in attesa dell’accordo tra Regione e Tesoro sulla cessione di quote del patto di stabilita’.
 
Il provvedimento, presentato dal governo, sta creando preoccupazione negli uffici di Palazzo dei Normanni. In questo modo l’Ars riceverebbe trasferimenti per 110 milioni, mentre i 39 milioni rimarrebbero congelati. La norma inserita nella tabella all’articolo 4 sarebbe passata senza che molti deputati se ne fossero resi conto e sarebbero stati alcuni dirigenti e funzionari ad allertare l’aula ma il provvedimento era già stato votato.
 
 
L’articolo 46 della discordia: sintesi della lunga notte all’Ars. Doveva essere un’approvazione lampo quella della Finanziaria regionale, ma i calcoli dei vertici del Governo dell’Isola si sono rivelati alquanto sbagliati. Questi quattro giorni sono serviti a chiarire una volta per tutte (come se ce ne fosse bisogno) quanto siano variabili le maggioranze all’Ars. Di fatto il presidente Rosario Crocetta va avanti per tentativi, riuscendo ad approvare le riforme ora con la sua maggioranza, ora grazie al supporto del Movimento cinque stelle e spesso anche con il consenso delle opposizioni di centrodestra. Il plurale non è casuale. Intanto il tempo stringe (la legge di stabilità, di regola, doveva essere approvata entro il 31 dicembre scorso) e si rischia – come è stato denunciato nei giorni scorsi – di non poter pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici.
 
Il nuovo terreno dello scontro tra maggioranza e opposizione si è consumato nottetempo per la presentazione di un articolo, il 46, da molti indicato come una sorta di “finanziaria nella finanziaria”. Una norma che include di tutto e composta da un numero imprecisato di commi. Inizialmente erano una novantina, ma Giovanni Ardizzone – presidente dell’Ars – ha spinto affinché la disposizione venisse depurata dagli emendamenti inutili per evitare l’impasse. Si è così giunto a un testo comunque corposo di 57 articoli, più di quelli contenuti nell’intera finanziaria: una situazione incandescente, appesantita dalle fibrillazioni nella maggioranza riguardo ad alcuni temi politici messi sul piatto durante i colloqui, come il rimpasto di governo e la nomina dei manager della sanità.
 
Dopo un lungo braccio di ferro durato diverse ore con riunioni informali e veritici di maggioranza con nervi a fior di pelle, Ardizzone ha tentato la mediazione riuscendo a convincere l’aula ad esaminare in nottata gli articoli della legge finora accantonati, tra cui quelli sugli accantonamenti in bilancio per coprire i residui attivi (60 milioni di euro) come d’impegno con la Corte dei Conti e sui fondi ai Comuni.
 
Adesso si attende che riprendano i lavori per affrontare la norma sulle leggi di spesa e l’articolo 46, depurato di tutti i commi tranne quelli che riguardano i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese (mutuo da 850 milioni) e la liquidazione di gran parte delle società partecipate.
 

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