Aeroporti strategici nazionali, in lista anche Palermo e Catania - QdS

Aeroporti strategici nazionali, in lista anche Palermo e Catania

Rosario Battiato

Aeroporti strategici nazionali, in lista anche Palermo e Catania

sabato 18 Gennaio 2014

Il ministro Lupi ha presentato ieri il piano in Cdm, sarà sottoposto al vaglio dalla Conferenza Stato-Regioni. Ci avevano provato Matteoli e Passera senza risultati. Strumento atteso da 25 anni

ROMA – Premio di consolazione per aeroporto Fontanarossa dopo la delusione delle scorse settimane dovuta all’eliminazione dal Piano Connecting Europe Facility (Cef) che aveva escluso lo scalo etneo dalla grande rete di trasporto trans-europea, la core network ten-t, che si andrà costruendo nei prossimi anni col contributo economico dei fondi comunitari. Catania sarà infatti aeroporto strategico per la Sicilia orientale. Lo prevede il Piano nazionale degli aeroporti presentato ieri in Consiglio dei ministri da Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti.
Se il piano dovesse essere confermato, l’Italia si doterà di 10 bacini di traffico omogeneo che faranno riferimento a un solo aeroporto strategico di riferimento con l’eccezione del bacino Centro-Nord per il quale ne sono stati individuati due, Bologna e Pisa-Firenze. L’elenco completo dei bacini si distribuisce per tutto il territorio nazionale: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord, Centro Italia, Campania, Mediterraneo/Adriatico, Calabria, Sicilia orientale, Sicilia occidentale e Sardegna. Gli scali di riferimento sono: Milano Malpensa, Venezia, Bologna e Pisa-Firenze, Roma Fiumicino, Napoli, Bari, Lamezia, Catania, Palermo e Cagliari.
Tutti gli altri, in Sicilia si tratterebbe essenzialmente di Comiso per la Sicilia orientale e Trapani, Pantelleria e Lampedusa per la Sicilia occidentale, potranno essere considerati di “interesse nazionale” se soddisfano due condizioni essenziali: ruolo ben definito all’interno del bacino con specializzazione dello scalo e maturità economico-finanziaria dello scalo che in altri termini deve garantire di potersi reggere sulle proprie gambe senza richiedere contribuiti esterni.
Queste condizioni, da valutare sulla base del Piano industriale e del Piano economico-finanziario, saranno verificate dal Mit in collaborazione con l’Enac. Se Trapani è ormai una certezza nello scacchiere aeroportuale nazionale e internazionale, anche Comiso ha cominciato bene la sua avventura. La Sac ha diffuso i dati relativi ai 4 mesi e mezzo di attività: dallo scalo ibleo sono transitati quasi 60 mila passeggeri, ai quali si aggiungono i 5.302 di gennaio (aggiornati a giorno 11), per un totale di 64 mila.
Il Piano non contiene soltanto una suddivisione degli scali in due ordini di importanza, strategico e nazionale, ma dovrebbe garantire anche una strategia complessiva per il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali e dell’accessibilità ed intermodalità, le misure di razionalizzazione dei costi dei servizi aeroportuali, la costituzione di una rete per il trasporto merci basata su asset strategici, la creazione di un nuovo assetto di aviazione generale e l’aggiornamento periodico del Piano, ogni tre anni.
La prima redazione del piano, almeno in tempi recenti, risale al 2011 quando era ministro Altero Matteoli che aveva predisposto 24 aeroporti principali e 18 di servizio. Corrado Passera, il successore, aveva cambiato le carte in tavola, collegando il “suo” piano con quanto previsto nelle reti transeuropee di trasporto. Anche in quel caso non si riuscì a chiudere in tempo, perché era già subentrato un nuovo governo, quello di cui fa parte l’attuale ministro Lupi.
Adesso l’iter prevede un passaggio alla Conferenza Stato-Regioni, il vaglio da parte delle competenti commissioni parlamentari e infine l’approvazione di un apposito Dpcm. In ritardo di 25 anni l’Italia potrebbe avere la prima mappatura del suo sistema aeroportuale e anche un concreto piano di azione per potenziare l’asse portante del suo sistema di trasporto aereo. Tuttavia è sempre bene non farsi illusioni, un altro governo potrebbe essere dietro l’angolo prima che Lupi riesca a portare a termine questo delicatissimo compito.

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