Siciliani, la maggioranza è donna. E all’altare si va sempre più tardi - QdS

Siciliani, la maggioranza è donna. E all’altare si va sempre più tardi

Chiara Borzi

Siciliani, la maggioranza è donna. E all’altare si va sempre più tardi

venerdì 24 Gennaio 2014

Single, sposati o vedovi: l’Istat fotografa la popolazione isolana al primo gennaio 2013. Oggi l’ingresso nella vita coniugale avviene tra i 40 e i 44 anni, mentre prima a 30

PALERMO – Nel calcolo fatto al primo gennaio 2013 sulla composizione della popolazione siciliana, alcune caratteristiche predominanti appaiono chiare. Il nostro aggregato tende alle unioni di coppia, non manca di caratterizzarsi di una tendenza al celibato e al nubilato costantemente presente sino alla tarda età, convive con l’ingresso massiccio del divorzio nel quotidiano delle coppie isolane.
 
Sono questi dati certi, osservabili visitando il sito web tuttitalia.it, fonte che attinge a sua volta da calcoli Istat.
Grazie alle stime fornite dalla rete, possiamo distinguere chiaramente come la società siciliana si componga nelle varie fasi del proprio ciclo di vita. Si riscontrano casi non indifferenti di matrimoni precoci, altri di matrimoni tra giovanissimi, casi di vedovanza già alla soglia dei 30 anni, primi numeri consistenti sul divorzio pronti a manifestarsi a meno di 35 anni.
 
La maggior parte della popolazione siciliana è composta da donne, costituiscono il 51,6 per cento dell’aggregato totale, la rimanente è invece composta da uomini, pari al 48,4 per cento. La componente maschile rimane però maggioritaria sino alla fascia di età compresa tra i 25 e i 29 anni, da questa classe di età in poi le donne raggiungono e superano il 50 per cento della popolazione stimata.
 
È nella fascia tra i 16 e i 19 anni che in Sicilia appaiono le prime stime riferite ai coniugati: al primo gennaio 2013 la coppie erano in totale 709. La maggior parte dei coniugati di questa fascia è composta da uomini (51,3 per cento), le restanti sono donne (48,7 per cento). Che l’accesso al matrimonio sia vissuto precocemente in Sicilia lo si nota dai dati forniti dalla classe di età immediatamente successiva, fascia 20-24 anni, in cui sono quasi 20 mila le coppie già formate. È in questa stessa fascia che si ravvisano già i primi casi di vedovanza, 17 in totale secondo le stime elaborate, e di divorzio, in tal caso avvenuto in 57 coppie.
 
Cifre che a riguardo cominciano a farsi davvero consistenti si riscontrano nella classe di età 30-34 anni. È in questo stesso lasso di età che i divorziati superano la quota mille (1.606) e superano le 400 unità i casi di vedovanza. È in questo stesso lasso di età, inoltre, che i celibi/nubili siciliani (151.245) cedono il passo ai coniugati (169.027).
 
In Sicilia il definitivo distacco tra single e sposati avviene tuttavia ancora più in là nel tempo, ossia in corrispondenza della fascia di età 40-44 anni. Celibi e nubili sono qui 71.951 mentre gli sposati sono 290.200. Nonostante la proporzione è evidente come in Sicilia si sia allungato il periodo inteso come di comune ingresso nella vita di coppia, lo spartiacque era segnato a circa 30 anni.
 
Il matrimonio in Sicilia diventa così un passo che si compie sempre più tardi. A confermare questa tendenza è la presenza pressoché costante di una componente di single nella società siciliana in tutte le fasce di età. È un’evidenza perché tale tipologia di popolazione può contare, ad esempio, su quasi 18.500 rappresentanti nella classe 65-69 anni, quasi 15.800 nella classe 70-75 anni e ancora 12 mila nella classe di età 80-84 anni. Per fugare ogni dubbio sulla consistenza della componente non coniugata anche nella fascia siciliana della terza età, basta evidenziare come tra questa non vi sia alcun collegamento a quella della vedovanza. Vedovi e vedove sono 50 mila in più rispetto a celibi e nubili.
 
Quel che accade all’interno delle province siciliane è differente da territorio a territorio. La popolazione coniugata diventa maggioritaria e costante ad Agrigento dai 30 agli 80 anni. Vedovi e vedove sono sempre maggiori di numero rispetto celibi e nubili a partire dai 60 anni e terminando con gli 85 anni. Uguale tendenza si registra a Caltanissetta, a Trapani, dove sono coniugate più di 220 mila abitanti, ed Enna, seppur con una significativa presenza di single che si manifesta nelle fasce dai 40 ai 59 anni.
 
Consistenti fette di popolazione non sposata si registrano nelle grandi province siciliane di Palermo, Catania e Messina. Nel capoluogo celibi e nubili sono appena 85 mila meno dei coniugati, nell’etneo sono 64.500 in meno, nel peloritano 46.138. A Siracusa la stima scende ancora di più, l’aretuseo conta 37 mila coppie sposate in più, ma il dato di differenza più basso spetta a Ragusa, dove la differenza tra popolazione coniugata e quella non coniugata passa a 28 mila persone.

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