Dipendenti regionali in piazza contro il Governo - QdS

Dipendenti regionali in piazza contro il Governo

redazione

Dipendenti regionali in piazza contro il Governo

martedì 04 Febbraio 2014

I lavoratori chiedono il rinnovo contrattuale, la riorganizzazione degli uffici e lo scongelamento del salario accessorio / E mentre 18 mila impiegati hanno ricevuto gli stipendi, restano a rischio quelli degli Enti collegati alla Regione / Uscieri in rivolta: "Crocetta, ecco quanto guadagniamo"

Sono circa 2mila i dipendenti regionali davanti a Palazzo d’Orleans per l’assemblea degli autonomi Cobas-Codir e Sadirs, mentre un centinaio di altri regionali partecipano alla manifestazione di fronte all’assessorato all’Economia, organizzata dalla categoria della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. Pur condividendo molte rivendicazioni nei confronti del governo Crocetta il fronte sindacale è spaccato. All’iniziativa davanti alla Presidenza degli autonomi, che ieri sera hanno incontrato il governatore, i confederali hanno risposto chiamando a raccolta i loro iscritti davanti l’assessorato.
 
I regionali chiedono il rinnovo contrattuale almeno nella parte giuridica, la riorganizzazione degli uffici e lo “scongelamento” delle quote di salario accessorio (Famp).E proprio stamattina, intanto, i 18 mila dipendenti regionali hanno ricevuto l’accredito degli stipendi di gennaio, rimasti bloccati per giorni per i ritardi nella pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della manovra finanziaria, poi avvenuta venerdì scorso.
 
“Siamo qui per lanciare un messaggio chiaro – dice il segretario regionale della Fp Cisl, Gigi Caracausi davanti all’assessorato all’Economia – La finanziaria è stata un pasticcio. C’è il rischio che 25 mila dipendenti tra addetti dell’Eas, dei teatri, dell’Arpa, dei consorzi di bonifica e degli altri enti collegati alla Regione rischiano di restare senza stipendio. La manovra bis deve essere discussa e condivisa con i sindacati”.
 
Dello stesso avviso anche il responsabile del pubblico impiego della Uil, Gianni Borrelli. “È una situazione straordinaria, servono misure straordinarie. Vogliamo assumerci responsabilità – dice Borrelli – dobbiamo sederci attorno a un tavolo e trattare le vicende che riguardano migliaia di famiglie siciliane”.
 
Il presidente della Regione Rosario Crocetta – che ha incontrato ieri sera i segretari di Cobas-Codir e Sadirs –si è detto d’accordo “su talune questioni poste, in particolare l’apertura della nuova stagione contrattuale di categoria (giuridica)”.
“Sono state anche condivise le richieste inerenti la razionalizzazione e l’organizzazione del lavoro, tra cui il riconoscimento delle professionalità, la rivisitazione delle qualifiche”, dice Crocetta in una nota, annunciando “l’apertura di una fase di confronto con le organizzazioni dei lavoratori”.
 
Anche sul temporaneo accantonamento delle somme relative al Famp (salario accessorio), il governatore ha accolto la richiesta di rivisitare tale istituto contrattuale, “verificate le condizioni tecnico-contabili, la disponibilità di dette somme in tempi brevi”. Il presidente ha inoltre assicurato “di predisporre, a breve, in proposito una apposita direttiva da inviare all’Aran”.
 
La protesta degli uscieri.
 
Una maxi busta paga ma solo nel formato perché l’importo è di appena 992,08 euro, lo stipendio di un usciere della Regione. A mostrare la gigantografia in piazza sono i dipendenti regionali del Cobas/Codir che stanno manifestando davanti a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione.
 
“Ecco la verità – dicono Marcello Minio e Dario Matranga del Cobas/Codir – E i dipendenti della Regione che guadagnano meno di mille euro al mese sono 5 mila”. Alcuni manifestanti ricordano le parole del governatore Rosario Crocetta, quando dichiarò di guadagnare meno di un usciere della Regione. “Guadagna almeno venti volte tanto”, affermano.

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