Librino, la stasi dei lavori che non partono - QdS

Librino, la stasi dei lavori che non partono

Melania Tanteri

Librino, la stasi dei lavori che non partono

martedì 11 Febbraio 2014

Si attende il recupero degli edifici simbolo . Notarbartolo, presidente della commissione ai Lavori pubblici: “Grande attenzione rivolta alla incompiute”

CATANIA – Un tour tra le incompiute di uno dei quartieri più popolosi di Catania con uno scopo principale: recuperare ciò che può essere recuperato, senza sprecare energie ma concentrandosi sul fattibile. Lo ha promosso il presidente della Commissione consiliare ai Lavori pubblici, Niccolò Notarbartolo, che ha organizzato la scorsa settimana tre incontri tematici focalizzati sul quartiere periferico della città, che approfondissero i progetti in sospeso per recuperare alcuni degli immobili simbolo del degrado del quartiere. “Sin da subito, come Commissione – ha spiegato Notarbartolo – abbiamo iniziato a programmare incontri specifici per analizzare alcune problematiche della città, con particolare attenzione a tutto quello che non è compiuto, a Librino come in altre parti di Catania”. Sotto la lente di ingrandimento della Commissione consiliare sono finite in particolare due strutture, Villa Fazio e Palazzo di Cemento, per valorizzare le quali vi sarebbero progetti e finanziamenti rimasti, però, bloccati.
“Per ristrutturare Villa Fazio i lavori potrebbero partire subito – ha evidenziato il presidente della Commissione – ma l’avvio è stato bloccato per un problema contabile, che va risolto. Durante la riunione – ha proseguito – è stato chiarito che la metà del finanziamento regionale, pari a 1 milione 440 mila euro di fondi Pist e Pisu, è già stata erogata al Comune e che la ditta che eseguirà i lavori ha già firmato il contratto. I 700 mila euro di fondi già disponibili sono stati sbloccati da qualche giorno – ha aggiunto – ora i lavori potranno partire e tra sei mesi Villa Fazio potrà essere restituita alla città in condizioni ottimali”. I fondi Pist e Pisu serviranno per ristrutturare l’immobile e per dotarlo dei servizi (tra cui quelli informatici) necessari per fare di Villa Fazio un Centro di volontariato e associazionismo.
Dal finanziamento, però, sembrano esclusi i campetti sportivi, sulla riqualificazione dei quali è intervenuto il consigliere Salvatore Spadaro, componente del Consiglio dell’allora nona municipalità nella scorsa consiliatura. “Oggi – ha detto il consigliere – l’amministrazione si è impegnata a riqualificare questi luoghi, per farne la casa del volontariato, ma io credo che bisognerebbe riqualificare anche i campi sportivi, per metterli a disposizione degli abitanti del quartiere, che non hanno spazi sociali”. Evidenziando il valore dello sport per riqualificare il quartiere, Spadaro ha parlato anche del futuro del campo San Teodoro, da oltre un anno aperto, gestito dai Briganti. “L’amministrazione stipuli una convenzione regolare coi Briganti – ha concluso – che hanno dimostrato di voler bene al campo e al quartiere”.
Più delicato il discorso sul recupero dell’edificio di Viale Moncada 3, il cosidetto Palazzo di Cemento, occupato abusivamente per anni, sgomberato nel 2010 dall’allora amministrazione Stancanelli e, da allora, al centro di un acceso dibattito su quale funzione dovrà avere in futuro. Secondo le associazioni presenti sul territorio, proprio nel Palazzo di Cemento dovrebbero essere decentrati alcuni uffici comunali, oltre che ricavati appartamenti. “Ristrutturarlo è un dovere – ha affermato Giuseppe Catalano, componente della commissione Lavori pubblici – per eliminare una volta per tutte quell’atmosfera di degrado con cui gli abitanti del quartiere convivono. Il percorso amministrativo è delineato – ha continuato – ma bisogna procedere con urgenza. Ci sono troppi pericoli in questi luoghi, frequentati da molti bambini – ha aggiunto Catalano – e, in attesa dell’inizio dei lavori di riqualificazione, la priorità è metterli in sicurezza. Perciò abbiamo chiesto all’assessore Bosco di inviare una squadra per effettuare la manutenzione, coprendo ad esempio a Villa Fazio, le botole aperte e il pozzo. Abbiamo l’obbligo di consegnare questo luogo ai bambini del quartiere, ma di consegnarlo in sicurezza”.
Per riqualificare il Palazzo di viale Moncada, ci sarebbe un progetto, finanziato dal Piano casa nel 2010, pronto per essere approvato. Si tratterebbe di una somma di circa 13 milioni di euro di cui 4 dovrebbero essere destinate anche al completamento delle cosiddette spine verdi limitrofe all’edificio. I restanti 9 milioni servirebbero, invece, al recupero del palazzo. Se ne discuterà in un’apposita conferenza dei servizi, con Comune, provincia, prefettura, genio civile.
“Se il progetto verrà approvato – ha concluso Notarbartolo – ci vorrà un mese circa per impostare il bando di gara”. Una volta aggiudicati, i lavori dovrebbero durare due anni”. La destinazione d’uso dovrebbe rimanere quella stabilita in origine: all’interno del palazzo dovrebbero essere realizzati 96 alloggi popolari; il piano seminterrato verrà invece destinato ai magazzini commerciali e il piano terra a botteghe.
 

 
Assessori e consiglieri in visita al quartiere
 
CATANIA – Al sopralluogo hanno partecipato l’assessore ai Lavori pubblici del Comune, Luigi Bosco e quello con delega specifica a Librino, oltre che alla Viabilità e alla Sicurezza, Rosario D’Agata che da consigliere comunale, in passato, si è battuto per la riqualificazione del quartiere. Con loro, anche il vicesindaco e assessore alla Polizia municipale, Marco Consoli. “L’amministrazione ha intenzione di spendersi per ridare centralità alla città satellite di Librino – hanno spiegato i componenti della Giunta Bianco – e riqualificare gli immobili simbolo del degrado”. Un impegno che Bianco ha assunto anche in campagna elettorale. “Troveremo i finanziamenti anche per i campetti di calcio davanti a Villa Fazio”- ha detto l’assessore Bosco nel corso della visita organizzata dal presidente Notarbartolo e dai membri della Commissione consiliare Lavori pubblici, alla quale era presente anche il presidente della sesta Municipalità, Lorenzo Leone. L’immobile vandalizzato – ha aggiunto D’Agata – era uno dei fiori all’occhiello dell’ultima Giunta Bianco, un centro di aggregazione soprattutto giovanile, di grande importanza, abbandonato dalle successive amministrazioni di centrodestra. Noi lo riporteremo agli antichi splendori” – ha assicurato. Diverso il discorso relativo a Palazzo di Cemento, per cui ci sarebbe un progetto di massima, oltre ad alcune somme, ma sul recupero del quale l’amministrazione starebbe ancora lavorando. “Sul Palazzo di Cemento, per il quale il Comune ha già dei finanziamenti – ha concluso il vice sindaco – si stanno valutando dei progetti per renderlo un centro che comprenda istituzioni pubbliche, associazioni e residenze di social housing”.

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