Quando l’impossibile è fonte di piacere - QdS

Quando l’impossibile è fonte di piacere

Carlo Alberto Tregua

Quando l’impossibile è fonte di piacere

giovedì 13 Febbraio 2014
Sentiamo da tanti giovani che vorrebbero garanzie per il loro futuro. Una frase insensata derivante da profonda ignoranza. Il futuro è composto da una serie di variabili che non sono da noi disciplinate e la cui previsione è molto difficile.
Lasciamo al divino Otelma (Marco Amleto Belelli) ed al suo improbabile vaticinare, nonché ad astrologi, il compito di illudere la gente. Noi abbiamo il dovere di dire le cose come stanno e di attenerci esclusivamente ai fatti.
I fatti ci dicono con chiarezza che potremmo essere vittime di calamità di ogni tipo, ma anche di incidenti imprevedibili, oppure di serie malattie che portano il corpo alla sua cessazione. Dunque, possiamo tentare di fissare obiettivi cui tendere con determinazione, forza di volontà e tenacia, sapendo che incontreremo difficoltà piccole e grandi, da superare col massimo della nostra capacità. Ecco perché nessuno può dare garanzie del futuro.
Tanti giovani commettono l’errore di cercare il posto fisso, che ormai, con la globalizzazione, non c’è più, anche perché esso non significa restare nello stesso luogo tutta la vita, bensì, anche come dipendente, cambiare almeno sette/otto posti nell’attività lavorativa. Il che non significa necessariamente fare il dipendente, anzi, sarebbe più producente intraprendere il lavoro autonomo ed imprenditoriale, partendo magari da zero per poi, in base al successo, ampliare la propria attività.
La garanzia del futuro: una balla che meschini e mentitori propinano alla gente sperando che la panzana venga bevuta. Il che non significa restare inattivi. Tutt’altro, significa mettere in campo tutte le nostre energie per realizzare il futuro e per neutralizzare tutte le contrarietà che ci vengono incontro, inesorabilmente, ogni giorno.
Quei giovani e meno giovani, che hanno puntato sulle raccomandazioni per il loro futuro, hanno dimostrato sin dall’inizio di essere deboli e modesti cittadini. Persone con una scarsa autostima e incapaci di tentare di gestirlo il proprio futuro. Certo, è indispensabile una mente libera, che tenda a scrollarsi i bisogni di dosso, soprattutto quelli economici.
 
Se si ha la consapevolezza che il futuro è arbitrario e incerto, e contemporaneamente la capacità di valutare gli elementi del presente, molto probabilmente si può stendere il piano della propria vita, umana, sociale e professionale. Per procedere in questa direzione è necessario leggere molto, imparare da qualunque fonte, attrezzare sempre di più la propria mente, aumentare fortemente la propria conoscenza. In altre parole, affrancarsi dalla sudditanza dell’ignoranza che, come sostiene qualcuno, ne uccide di più della delinquenza.
È meglio avere a che fare con un delinquente intelligente che con un crasso ignorante. Del primo si possono prendere le misure, il secondo ha una massa informe e indefinita che non consente alcun orientamento.
La classe politica e quella burocratica, per prime, dovrebbero dimostrare una cultura di cui sembra che siano prive. è vero che la democrazia consente a qualunque cittadino, anche ignorante, di essere candidato, ma è anche vero che ragioni etiche dovrebbero impedirlo.

Vi è un secondo aspetto da non sottovalutare, nessun cittadino dovrebbe essere candidabile senza avere preliminarmente dimostrato la lettura di almeno mille libri. Essere classe dirigente significa avere maggiore responsabilità cui non si può far fronte se non si ha maggiore cultura. Essa fa meglio distinguere il bene dal male, il grano dal loglio ed individuare la gramigna che deve essere estirpata, senza esitazione.
Anche i bravi cittadini se sanno, perché hanno letto molto, distinguono meglio se i responsabili delle Istituzioni si comportano bene o male, se sono mentitori e traditori della Cosa pubblica, ovvero servitori, non servi dei potenti. è tutta qui la distinzione, bisogna comprenderla a fondo per evitare imbrogli e farneticazioni, togliendo il verbo ai parolai che della mistificazione fanno la loro azione quotidiana.
Non è facile essere buoni cittadini e persone per bene, ma si può e si deve andare in questa direzione, anche facendo in modo che l’impossibile diventi possibile e dia tanto piacere.

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