Il Movimento non politico della Classe dirigente - QdS

Il Movimento non politico della Classe dirigente

Carlo Alberto Tregua

Il Movimento non politico della Classe dirigente

martedì 18 Febbraio 2014

Non si può più stare alla finestra

Nella Riunione (e non convegno) di sabato scorso, svoltasi all’hotel Sheraton, i cittadini catanesi che compongono la Classe dirigente sono stati primattori dell’oggetto: “Il tavolo delle proposte”. Ogni rappresentante d’istituzioni, mondo del lavoro e mondo delle professioni ha esposto il proprio progetto per Catania, non più vuote parole ma concretezza. Il sindaco Enzo Bianco ha preso atto dei progetti e ha esposto il proprio.
Ecco la nuova azione della Classe dirigente siciliana. Nei prossimi mesi il QdS organizzerà una Riunione di questo tipo per ogni provincia della Sicilia, in modo da stimolare e animare la Classe dirigente a diventare parte attiva di un processo di rinascita che deve costituire il Risorgimento della Sicilia. Questa denominazione viene attribuita al Movimento non politico della Classe dirigente siciliana.
L’obiettivo di Risorgimento Sicilia è quello di esercitare la massima pressione sui responsabili delle istituzioni regionali e locali, affinché, finalmente, si mettano ad agire nell’interesse dei siciliani e di ogni comunità locale. 

Il Movimento non politico Risorgimento Sicilia si muoverà con grande determinazione nelle prossime tornate elettorali additando alla pubblica opinione i comportamenti asociali dei privilegiati che continuano ad agire contro il cittadino.
Il Movimento Risorgimento Sicilia vuole rappresentare tutta la Classe dirigente isolana e si assume l’oneroso compito di riunirla, per ottenere insieme quei risultati che fino ad oggi non sono stati conseguiti da una classe politica e da una classe burocratica irresponsabili.
Risorgimento Sicilia appoggerà apertamente, come il QdS ha fatto in questo terzo di secolo, quegli uomini politici retti e capaci, che approveranno le indispensabili riforme rivolte a tagliare la spesa pubblica improduttiva e clientelare, e a destinare le risorse finanziarie così recuperate ad investimenti, apertura di cantieri per opere pubbliche e piani regionali di sviluppo.
Per contro, Risorgimento Sicilia chiederà a tutta la Classe dirigente di andare a votare (non di astenersi come ha fatto sino ad oggi), ma annullando la scheda in segno di protesta.

 
Il compito che si assume questo Movimento non è contro la politica, ma contro coloro che hanno usato la politica per propri interessi personali. Il Movimento lavora disinteressatamente a favore di tutti i siciliani, e per far ciò, chiede che tutta la Classe dirigente faccia squadra e operi in sinergia per servire gli isolani bisognosi che non hanno voce e che per ciò sono vessati da un ceto politico e un ceto burocratico che agiscono in modo parassitario.
Qualcuno troverà noioso ripetere questi concetti quasi in modo ossessivo, ma ricordiamo che solo una comunicazione continua, coerente ed efficace può portare al ribaltamento di questa situazione e ad una cura idonea alla grave malattia dell’Isola.
Quando tante regioni d’Europa sono cresciute e uscite dal piano di aiuti finanziari Ue, la Sicilia è ancora invischiata negli scantinati e continua nella sua improvvida azione di chiedere aiuti a questo e a quello anziché, con orgoglio, mettere a profitto i tesori che possiede. 

Che ci vuole per ribaltare l’attuale situazione di semi-asfissia? Ci vogliono i migliori siciliani, disponibili a lavorare, anche gratis, per la collettività, a livello regionale e locale, purché abbiano carta bianca nell’imporre regole etiche di efficienza ed efficacia, basate sui valori di merito e responsabilità.
Comprendiamo perfettamente, perché non siamo nati ieri, che è difficile tagliare i privilegi ed è difficile convincere i privilegiati che, con la caduta delle risorse, per loro “la festa è finita”.
Basta acquisti a prezzi superiori ai minimi, basta pagare stipendi a chi non lavora, basta dare premi a chi non merita. è ora di finirla. Non c’è più tempo. Ogni ritardo è colpevole.
Ecco perché c’è Risorgimento Sicilia, ecco perché è indispensabile che la Classe dirigente sana si unisca come un corpo unico e adempi al proprio imprescindibile dovere di guida di tutta la società. Che non è civile o incivile, è fatta di cittadini in gran parte laboriosi e onesti che devono avere un preciso punto di riferimento.

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