"Uno vale uno, ma Grillo vale più degli altri" - QdS

“Uno vale uno, ma Grillo vale più degli altri”

redazione

“Uno vale uno, ma Grillo vale più degli altri”

giovedì 27 Febbraio 2014

Il web fa fuori dal Movimento cinque stelle 4 senatori: Louis Orellana, Lorenzo Battista e i siciliani Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino. Potrebbero fondare un nuovo partito. Polemiche tra i parlamentari dell'Isola

"Vilipendio" al comico Beppe Grillo. Mancato rispetto dei principi fondativi del Movimento. Incapacità a stare zitti. Chiamatela come volete l’accusa ai 4 senatori a cinque stelle “dissidenti”, fatto sta che il sacro web ha girato il pollice verso il basso: fuori dalle scatole Louis Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino, espulsi dal gruppo parlamentare. Su 43.368 votanti, quasi 30.000 hanno votato per ratificare la delibera di espulsione, poco più di 13 mila invece avrebbero preferito tenerseli. La stragrande maggioranza del popolo grillino non ha gradito, dunque, le polemiche sui metodi utilizzati dal leader maximo nelle consultazioni con Matteo Renzi.
 
Quattro espulsi di cui due siciliani – Bocchino, ricercatore astrofisico di Altofonte, e Campanella, impiegato regionale di Palermo – ma c’è chi giura che nelle prossime ore potrebbero salire perfino a 8. Grillo è stato caustico: “Sono cambiati, si cambia, non è mica detto. Si terranno tutto lo stipendio, 20.000 euro al mese fanno comodo, capisco anche quello”. Ma loro, i parlamentari lapidati virtualmente sulla piazza-blog, non ci stanno e qualcuno potrebbe dimettersi (anche se poi le dimissioni dovranno essere accettate dal Senato).
 
“Mi dimetto da senatore, sono stato eletto con il simbolo di proprietà di Beppe Grillo, so che tiene molto alle sue cose e glielo restituisco. E sui ventimila euro Grillo mente sapendo di mentire. Io guadagno anche meno di quanto guadagnassi prima, perché dai 14 mila euro con le spese ne restano circa tre mila”, spiega a Sky TG24 Louis Orellana, che aggiunge: “Per Grillo siamo solo pedine da manovrare. Uno vale uno? Grillo vale più degli altri, e poi uno vale l’altro”. Come nella Fattoria degli animali di George Orwell, dove alla fine – nonostante la rivoluzione – tutte le bestie sono sullo stesso piano, ma i maiali un gradino sopra.
 
“Non c’è più il sogno di un movimento di pari – dichiara Francesco Campanella – perché ormai è diventato chiarissimo chi comanda e chi in qualche modo ‘obbedisce’, senza, con questa definizione, voler fare un torto ai miei colleghi rimasti nel movimento”.
 
“Ci stiamo ancora chiedendo perché siamo stati ufficialmente cacciati dal Movimento 5 stelle – aggiunge Campanella – . Ciò che con tutta evidenza li ha spinti a farci uscire è stata la sottoscrizione di quel comunicato in cui dicevamo che Grillo aveva sprecato l’occasione del colloquio con Renzi, perché non lo aveva indotto a dire che cosa voleva fare: sostanzialmente il motivo per cui ci hanno espulso é il fatto di aver criticato Grillo”. Vilipendio al comico, con un iperbole dicevamo all’inizio.
 
Ma ora tutta questa storia di ripulisti potrebbe portare a una definitiva spaccatura dei pentastellati. “Non voglio parlare di numeri – conclude il senatore palermitano – perché si tratta di scelte personali molto sofferte e quindi suscettibili di variazione, comunque ci sono altri colleghi disposti a seguirci nelle dimissioni dal gruppo del Movimento 5 stelle”.
 
La rottura, comunque, si è consumata anche a Palermo, dove il Meet up locale si è diviso sul sostegno o meno ai senatori ribelli. Nei giorni scorsi gli attivisti del Capoluogo siciliano hanno diramato un comunicato, ripreso sul blog di Grillo, dove prendevano le distanze da Campanella e Bocchino: “Sin dalle prime battute della corrente legislatura i succitati senatori si sono posti al di fuori delle logiche e dei principi del M5S”. Un altro gruppo, invece, avrebbe solidarizzato con i due “colpevoli”.
 
E una faida tutta siciliana si è aperta in Parlamento. Il palermitano Riccardo Nuti non lesina bordate verso i suoi ex compagni di movimento e conterranei: “Il senatore Francesco Campanella sta lavorando a un nuovo movimento, si chiama ‘Attivisti liberi’ e ha già un logo”. “Non si parla di critiche o di violazione di regole di comportamento – afferma Nuti – in realtà qualcuno prima ha cercato di creare una corrente interna al Movimento e ora sta tentando di catalizzare il dissenso con l’obiettivo di crearne un altro movimento e Campanella li sta organizzando”.
 

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