Cresce il fronte dei Comuni No Muos - QdS

Cresce il fronte dei Comuni No Muos

redazione

Cresce il fronte dei Comuni No Muos

venerdì 28 Febbraio 2014

Dopo il Comune di Ragusa, anche quello di Gela ha deciso di costituirsi in giudizio al fianco dell'Amministrazione di Niscemi contro le autorizzazioni per la costruzione dell'antenna USA. Intanto la senatrice Venera Padua (Pd) ha chiesto nuove indagini sui rischi per la salute

Si fa sempre più folto il fronte dei Comuni siciliani contrati all’installazione del Muos, l’impitanto Radar realizzato dagli Usa nella base militare all’interno della riserva naturale niscemese di contrada Ulmo. Dopo il Comune di Ragusa, anche quello di Gela ha deciso di costituirsi in giudizio al fianco dell’Amministrazione di Niscemi, nei procedimenti dinnanzi al Tar di Palermo.
 
Lo ha deliberato la giunta municipale, su richiesta del sindaco Angelo Fasulo, alla vigilia della manifestazione nazionale contro il Muos, in programma domani pomeriggio a Niscemi. La decisione del Comune di Gela riguarderà nello specifico il giudizio promosso dall’amministrazione di Niscemi contro l’assessorato regionale al Territorio, il ministero della Difesa e il Department of the Navy U.S.A in merito alle autorizzazioni rilasciate per la costruzione del sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza.
 
La costituzione in giudizio avverrà anche per il ricorso proposto dal movimento “No Muos” nei confronti delle stesse controparti per ottenere l’annullamento dei provvedimenti di revoca della precedenti autorizzazioni regionali.
 
“Abbiamo deciso di scegliere la forma dell’intervento “ad adiuvandum” (cioè per sostenere le ragioni, ndr) – ha detto il sindaco, Fasulo – perché nel processo amministrativo ci consente di dare maggior forza alle azioni dei ricorrenti contro la realizzazione e la messa in opera dell’impianto satellitare”.
 
“Questa amministrazione – ha aggiunto – intende fare tutto ciò che è in suo potere per garantire la tutela dell’ambiente nel nostro territorio e il diritto alla salute dei nostri cittadini”.
 
Intanto l’affaire che vede coinvolti Regione, Stati Uniti e Ministero della Difesa tiene banco anche a Roma. La senatrice del Pd, Venera Padua, componente della commissione Sanità, ha chiesto ha chiesto il coinvolgimento della commissione Difesa del Senato per verificare in loco le problematiche relative all’installazione del Muos, su tutte i rischi per salute dei cittadini.
 
“La tensione sul Muos – ha dichiarato Padua – in Italia e in particolare in Sicilia, che dovrebbe accogliere il nuovo sistema di comunicazione satellitare, è sempre più alta. Per questo ho ritenuto necessario chiedere alla commissione Sanità e alla commissione Ambiente del Senato di avviare approfondimenti e indagini in grado di dare risposte alle preoccupazioni crescenti degli abitanti sui possibili rischi per la salute dovuti all’inquinamento elettromagnetico che il Muos una volta operativo potrebbe causare”.
 
“Sono anni che la popolazione siciliana contrasta la costruzione della base”, ricorda la senatrice. “Sono state prodotte indagini e documentazioni da associazioni, movimenti ed enti locali interessati, io stessa nei mesi scorsi ho presentato su questo un’interrogazione al ministro della Difesa. Ora però si tratta di dire una parola chiara e possibilmente rassicurante a tutti i cittadini che temono per la propria salute e per quella dei propri figli. Sono certa che anche il Senato saprà dare l’alto contributo che la questione merita”, ha concluso l’esponente democratico.
 
 
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