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Catania – La Biblioteca seppellita dai debiti ha ripreso lentamente a respirare

Desiree Miranda

Catania – La Biblioteca seppellita dai debiti ha ripreso lentamente a respirare

venerdì 07 Marzo 2014

La direttrice Carbonaro rassicura: pulizia stabile, ampliati gli stage, via al restauro della Sala Vaccarini. “Ursino Recupero”, ora contributi regolari dal Comune per recuperare il deficit

CATANIA – Sembra migliorare, seppure molto lentamente e seppure sia ancora lontana dall’essere risolta, la situazione della Biblioteca regionale “Ursino Recupero” ospitata nei locali dell’ex Monastero dei Benedettini. “La situazione è ancora difficile, ma posso certamente dire che non ci sentiamo abbandonati e che piano piano stiamo sanando tutti i nostri debiti”, afferma la direttrice Rita Carbonaro.
 
Annose e diverse infatti le difficoltà da affrontare: dalla carenza di personale, alla mancanza di informatizzazione dei tanti volumi conservati, per arrivare al problema principe, ovvero quello economico. Il Comune di Catania, unico finanziatore della Biblioteca, infatti, ha accumulato nel tempo un debito di oltre un milione e mezzo di euro, a fronte di circa 350 mila euro necessari annualmente per permettere le spese necessarie al suo funzionamento. Debito che però adesso sembra diminuire a poco a poco. “È ancora grande il deficit, ma riceviamo dei contribuiti mensili o bimestrali da parte dell’amministrazione comunale che ci permettono di resistere, perché è questo che dobbiamo fare per superare la crisi”, afferma Rita Carbonaro.
Quasi del tutto sanata anche la situazione debitoria che riguarda il personale, ovvero la stessa direttrice, unica dipendente dell’Istituto, che fino allo scorso autunno avanzava dall’amministrazione numerosi stipendi arretrati, ma “adesso stiamo arrivando quasi in pari”, dichiara. Miglioramenti anche per ciò che riguarda la pulizia dei locali, prima affidata a una ditta esterna e poi passata in gestione alla Multiservizi del comune etneo. Se però fino a qualche mese fa gli uomini della partecipata del Comune pulivano il posto molto di rado, adesso c’è un addetto stabilizzato. “Va meglio anche se non è la situazione ottimale – continua la direttrice Carbonaro – ma è già qualcosa”.
Confermata e ampliata la collaborazione degli studenti che tra i corridoi della biblioteca svolgono il loro tirocinio universitario. Prima riservato agli studenti del monastero dei Benedettini, adesso aperto a tutti. “Abbiamo siglato la convenzione con tutto l’Ateneo e la Soprintendenza ai Beni culturali, quindi adesso possono fare richiesta tutti e saremo bene felici di accoglierli”, annuncia la direttrice. Le novità non finiscono qui. È partito in questi giorni il cantiere per il restauro della sala Vaccarini, che necessita di interventi importanti nell’impianto elettrico, negli affreschi e nei pavimenti. Previsti due anni di lavori per una spesa totale di circa un milione e 750 mila euro. Un progetto della Soprintendenza finanziato dai fondi Por dell’Unione europea. “Ci tengo molto a precisare che comunque la biblioteca non chiuderà come erroneamente qualcuno sembra avere capito”, specifica Rita Carbonaro.
È in partenza, poi, il progetto Ibam –Cnr nell’ambito del Science of technology digital library, per ricostruire digitalmente il panorama della Sicilia del XVIII secolo. “Ne siamo molto fieri perché le piccole e grandi donazioni, che usiamo soprattutto per la rilegatura, ci aiutano a recuperare parte del patrimonio”, dichiara la Carbonaro. “Chiunque decida di dare il suo contributo per la rilegatura di un libro – aggiunge – verrà ricordato sul libro stesso con un messaggio speciale, – dice – perché l’unione fa la forza e il risveglio della biblioteca è il risveglio di tutta l’Italia e di tutto il sistema”, conclude.

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