Francesco e Matteo due innovatori - QdS

Francesco e Matteo due innovatori

Carlo Alberto Tregua

Francesco e Matteo due innovatori

martedì 18 Marzo 2014

Livore e anatemi contro i due leader

Il 13 marzo 2013, lo Spirito Santo ha dato l’indirizzo ai 115 cardinali riuniti in Conclave, i quali hanno eletto Jorge Mario Bergoglio come Papa, non prevedendo la tempesta che si sarebbe abbattuta sulla curia vaticana.
L’uomo, venuto dalla fine del mondo, col suo sorriso serafico, la sua serenità interiore e la lunga esperienza come pastore in un Paese sottosviluppato qual è l’Argentina, ha le idee chiare su come portare la Chiesa di Roma in prossimità dei cattolici, smontando pezzo per pezzo quelle barriere che li hanno allontanati ogni giorno di più.
La sua forza morale è portata da una comunicazione semplice, diretta ed efficace, che consente di farsi capire anche dalle persone meno colte. Ed è proprio questa sua capacità di trasmettere messaggi rapidi come frecce, che ha creato nelle gerarchie vaticane scompiglio e paure.
Francesco è un vero innovatore ed è anche un gesuita, cioè ascolta tutti e decide da solo. Non tiene conto di equilibri e di interessi privati contrapposti. Va dritto per la sua strada.

Ha smontato quel groviglio di corruzione che era lo Ior (Istituto per le opere di religione), la banca del Vaticano usata come strumento di potere fin dai tempi del non compianto monsignor Marcinkus.
Sta smontando la Cei (Conferenza episcopale italiana) e ne ha nominato segretario lo sconosciuto vescovo di Cassano all’Jonio, in provincia di Cosenza, monsignor Nunzio Galantino. Non ha nominato cardinale Mariano Crociata, segretario uscente della Cei, né il patriarca di venezia, Francesco Muraglia e neppure l’Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia .
Francesco ha una comunicazione diretta con i cittadini. Infatti li ha ammoniti: immischiatevi, partecipate, controllate le istituzioni. Cioè, fate i cittadini. E ha cominciato a mettere mano a quell’anomalia secondo cui vi sono preti che hanno gradi militari nelle Forze armate da cui percepiscono stipendi. è il caso di Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, Ordinario Militare, andato in pensione da generale di Corpo d’Armata con svariate migliaia di euro al mese a carico dei contribuenti italiani.
Oppure, con riferimento alla legge 132/68, che definiva l’assistenza religiosa negli ospedali un requisito essenziale. Per portare conforto agli ammalati, la legge 833/78 ha previsto che il conforto fosse gratuito, ma con la delega alle Regioni è diventato a pagamento. Le Asp locali assumono i sacerdoti a tempo indeterminato.

 
Per Time, Francesco è persona dell’anno e si ricollega idealmente a Giovanni XXIII, il Papa che parlava direttamente alla gente e perciò respinto dalle gerarchie vaticane.
Egli parla a tutti, anche agli atei e a coloro che praticano religioni diverse, compresa quella islamica, perché è convinto che un filo leghi tutti gli uomini di buona volontà. Ha additato con grande vigore la corruzione che è, dice, come la droga. La dea tangente toglie dignità. non dare ai propri figli il pane sporco.
Altro innovatore, più noto come rottamatore, è Matteo Renzi. Noi lo abbiamo scelto quando era semplicemente il sindaco di Firenze. L’abbiamo scelto e votato quando affrontò quel dinosauro di Bersani, perdendo 60 a 40, e dai primi atti da segretario del Pd e da primo ministro la nostra scelta si è dimostrata giusta.
Dopo sette anni di inutili discussioni ha portato il Partito democratico  nel Partito socialista europeo. Ha ritirato il decreto Salva Roma che ha riemesso con due importanti paletti.

Il primo riguarda l’obbligo di trasmettere il piano di rientro dell’enorme debito della città capitolina accumulato da irresponsabili sindaci quali Rutelli, Veltroni e Alemanno.
Il secondo riguarda il bilancio 2014 che dev’essere messo in equilibrio mediante una forte riduzione della spesa improduttiva, anche tagliando senza riguardi le società partecipate.
Renzi ha vinto il primo round, ottenendo l’approvazione dell’Italicum a larga maggioranza nella Camera e ha chiesto che il Senato metta subito all’ordine del giorno il disegno di legge.
Infine, vi sono i provvedimenti del Consiglio dei ministri di mercoledì 12 marzo, oggetto di una conferenza stampa durata un’ora, la cui comunicazione è stata effervescente, veloce e diretta.
Riduzione delle tasse, riduzione dell’Irap, nuovi contratti di lavoro, pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, interventi contro il rischio idrogeologico, riparazione delle scuole ed altri punti sui quali prossimamente faremo un commento.

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