La politica è etica oppure è un imbroglio - QdS

La politica è etica oppure è un imbroglio

Carlo Alberto Tregua

La politica è etica oppure è un imbroglio

mercoledì 19 Marzo 2014
Alexis De Tocqueville (1805-1859) arrivò a New York, in maggio 1831, chiese di incontrare il Governatore di quello Stato, Enos Throop, avvocato. L’uomo, politico, che effettuava il suo secondo mandato, lo ricevette tre giorni dopo nella casa di famiglia ove alloggiava.
Il Governatore non disponeva né di un palazzo, nè di un alloggio per la sua funzione e neanche delle guardie del corpo. Disse a Tocqueville che il suo lavoro era scarsamente remunerato, per cui era obbligato a lavorare per metà dell’anno nella sua azienda agricola a Auburn.
In luglio, Tocqueville rendette visita a Throop nella sua azienda e constatò che egli dirigeva direttamente i suoi operai agricoli. Quel Governatore ha servito il suo Stato ma ha guadagnato solo del suo lavoro: un vero servitore della Patria.
Tocqueville pubblicò la Démocratie en Amérique (1835) in cui racconta la sua esperienza fra cui quella che vi abbiamo appena narrato.

Perchè vi abbiamo raccontato questo fatto? È del tutto evidente. A distanza di due secoli si è ribaltato il concetto di Servizio pubblico, per cui, ai nostri giorni, molti responsabili delle Istituzioni, a livello centrale e locale, lucrano sulle risorse pubbliche, provenienti dalle imposte di vario genere, che i cittadini pagano, spesso con grande sacrificio.
La politica è etica, basata sul servizio ai terzi, sulla capacità di valutare, decidere e agire, sulla forza d’animo di essere impopolari nel senso di tagliare i privilegi e la capacità di far prevalere sempre, in ogni atto, l’interesse generale su quello di parte, oppure è un imbroglio.
La politica non è esercitata solo da chi ha responsabilità istituzionale, bensì da tutto il corpo sociale con diversi livelli di responsabilità. Infatti, le classi meno abbienti, quelle che hanno bisogni, non hanno la capacità, anche culturale di spingere sui Responsabili, perchè essi facciano il proprio dovere.
La middle class, cioè i ceti medi è combattuta fra i propri interessi e la pressione che dovrebbe esercitare per fare prevalere gli interessi generali, essa costituisce la cosiddetta classe silenziosa, ma è proprio questo il suo difetto: restare silente di fronte alle inefficienze, alle porcherie ed alla corruzione dilagante nella Cosa pubblica.

 
La società italiana è stata corporativizzata nel Ventennio, ma nel dopoguerra le corporazioni non sono scomparse, hanno solo cambiato nome. Però, mentre dal ‘46 in avanti vi è stato uno sforzo corale, e persino l’entusiasmo di tutti gli italiani per ricostruire dalle macerie il Paese, dagli anni ‘80 i predoni che arrivarono al potere hanno cominciato a prelevare dalle casse pubbliche risorse sempre maggiori per i loro bisogni, utilizzando quei contenitori incontrollati che sono stati i partiti e che lo sono ancora oggi.
Essi hanno piegato la Cosa pubblica al proprio servizio e hanno ignorato la cultura e la solidarietà. Fino ai nostri giorni, ceto politico e burocrazia continuano nella loro resistenza al cambiamento per difendere i loro privilegi.
Ecco una delle cause principali della profonda crisi in cui si trova l’Italia, molto più accentuata nel Sud, ove la Classe dirigente continua a dirigere sè stessa, perdendo la funzione primaria che è quella di guidare l’intera popolazione.

L’aggravamento della malattia non può più fare esitare sulla necessità di ribaltare la situazione, propinando cure shock al sistema economico e riformando profondamente la burocrazia, fortemente ammalata, e il sistema Istituzionale, che continua a succhiare parassitariamente il sangue dei Cittadini senza rendere loro i servizi di qualità in una normale contropartita.
Di fronte all’inazione e alla incongruenza voluta dai responsabili delle Istituzioni, nazionali e locali, è la Classe dirigente che deve svegliarsi dal suo torpore e, come accadde in Francia, nel 1789, guidare una Rivoluzione, certamente non cruenta.
La Classe dirigente del Paese ha al suo interno una parte collusa e connivente, e qualche volta correa della corruzione. Questa parte, per fortuna minoritaria, va isolata ed emarginata. Per svolgere questa attività hanno una funzione primaria associazioni di consumatori e ambientaliste nonché Club service. Se non si occupano di questa azione moralizzatrice non adempiono ai loro scopi, con la conseguenza che scompariranno per inutilità sociale.

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