Regione, dimissioni Bianchi: “Mi fermo qui” - QdS

Regione, dimissioni Bianchi: “Mi fermo qui”

Raffaella Pessina

Regione, dimissioni Bianchi: “Mi fermo qui”

giovedì 20 Marzo 2014

Dopo il colpo di scena del rinvio del Ddl pagamenti in Commissione. I tempi della politica sono incompatibili con quelli dell’economia

PALERMO – Un addio amaro quello dell’ex assessore all’Economia Luca Bianchi che si è dimesso ieri annunciandolo alla stampa convocata in mattinata nella sede della Presidenza della Regione a Palazzo D’Orleans. Tutto è cominciato martedì sera in Aula, quando le opposizioni sono riuscite a rinviare in commissione Bilancio il ddl per i pagamenti alle imprese che prevedeva la stipula di un mutuo da un miliardo di euro. A margine della seduta deluso, Bianchi ha detto: “Bloccare il ddl pagamenti avrà un impatto devastante”.
Nel suo discorso in conferenza stampa Bianchi ha voluto fare un bilancio di circa un anno e mezzo di lavoro. Ha detto che quanto accaduto in Aula con il rinvio del ddl pagamenti “E’ la fotografia di un pantano in cui la Sicilia è da troppo tempo: i tempi della politica non sono compatibili – ha detto Bianchi – con i tempi economici di questa fase. A questo punto, proprio perché ritengo che il governo Crocetta sia una grandissima occasione per questa Regione, io mi fermo qui, nessuno è indispensabile”.
Bianchi non lascerà comunque la Sicilia. “Non voglio – ha detto – che la mia fuoriuscita sia legata a un biglietto staccato per qualche altra destinazione. Torno a fare il lavoro che ho sempre fatto”. Bianchi ha criticato il Pd perchè ha trascurato “il passaggio in Aula di un ddl fondamentale come quello sui pagamenti perchè impegnato in una legittima discussione sul rimpasto di giunta”.
Toto Cordaro, Presidente del Gruppo Pid CP- Grande Sud verso FI all’Ars, ha detto che Bianchi non poteva non sapere “che il Pd che avrebbe dovuto sostenerlo è lo stesso che ha governato la Sicilia con l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Immaginare discontinuità di azioni politiche e amministrative da se stessi poteva essere, al massimo, puro esercizio di retorica”. Rammarico del presidente Crocetta che ha voluto ribadire che con Bianchi ha fatto uscire la Sicilia dal rischio default e ridotto la spesa senza fare macelleria sociale. “Bianchi – ha detto – ha subìto attacchi anche personali non accettabili, la politica siciliana si chieda seriamente se non sia necessario modificare il passo contribuendo concretamente all’azione del governo, invece di ostacolare chi cerca di cambiare le cose”. Baldo Gucciardi, presidente del gruppo Pd all’Ars, ha espresso dispiacere e ha detto che con lui “la Sicilia ha iniziato un importante e delicato percorso di risanamento dei conti e messa in sicurezza del Bilancio, sostenuto con convinzione dal Pd rispetto al quale non si potrà fare alcun passo indietro”.
Critici i deputati di Forza Italia Falcone e Figuccia che in una nota affermano come “le dimissioni dell’assessore Bianchi certifichino il fallimento dell’azione amministrativa del Governo Crocetta” e auspicano che “il governatore si affretti a creare le condizioni per un’azione di Governo seria e concreta”.
I deputati del Movimento 5 stelle all’Ars tornano ad invocare le dimissioni di un “esecutivo fallimentare, ricco di proclami, ma povero di fatti”.”E’ fallita la linea economica di un governo – hanno dichiarato – ora completamente senza bussola e pronto a brancolare nel buio. Crocetta ora può solo dimettersi”. Questa la cronaca dei fatti: L’Ars martedì aveva in prima istanza approvato il ddl sulla Riqualificazione dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, rinviando il voto finale. Poi si era passati al ddl in materia di pagamenti della pubblica amministrazione. Con un vero e proprio colpo di scena le opposizioni, approfittando dell’Aula sguarnita di deputati della maggioranza, al momento del voto sulla sospensiva presentata da Santi Formica (Lista Musumeci), hanno ottenuto il rinvio del ddl in commissione. è saltata così l’ipotesi del maxi-pagamento alle imprese sanitarie e ai comuni, che la Regione avrebbe dovuto coprire con un mutuo trentennale da un miliardo di euro, attraverso il congelamento delle addizionali Irpef e Irap e contestato dalle opposizioni. E nel pomeriggio non aveva portato a nulla nemmeno il vertice di maggioranza al termine del quale non si è riusciti a trovare un’intesa. Oggi è previsto un nuovo incontro per discutere sul rimpasto e sul ddl dei pagamenti alle imprese. Intanto è arrivato il via libera del Commissario dello Stato alla legge sulle province. Soddisfatto Crocetta che ha già annunciato che i prossimi ddl saranno sulla semplificazione amministrativa, sul testo unico sulle attività produttive, sull’acqua pubblica, sui testimoni di giustizia.

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