Fondazione con il Sud, un aiuto alla Val di Noto per ripartire - QdS

Fondazione con il Sud, un aiuto alla Val di Noto per ripartire

Stefania Zaccaria

Fondazione con il Sud, un aiuto alla Val di Noto per ripartire

venerdì 21 Marzo 2014

Questa è la quarta iniziativa della Onlus che ha coinvolto anche Napoli, Messina e Salerno. Il presidente Borgomeo: “Lo sviluppo passa attraverso la coesione sociale”

SIRACUSA – “Il Sud ha bisogno di ripartire”. Il claim pronunciato più volte dal presidente della Fondazione di Comunità Val di Noto, Maurilio Assenza, racchiude il vero obiettivo che questa nuova organizzazione si è data. Cooperare per concorrere insieme attraverso progetti e idee è l’iniziativa principale che si vuole mettere in campo in questo difficile momento storico, così come è già avvenuto a Napoli, Salerno e Messina.
Quella della Val di Noto è infatti la quarta realtà supportata dalla Fondazione con il Sud e che mira a fornire un valido aiuto di solidarietà e di co-progettazione al territorio delle diocesi di Siracusa e Noto. “Si tratta di un organismo molto importante – ha detto il presidente Maurilio Assenza – dove ci si supporta, ci si sostiene. Il territorio, e il nostro in particolare, deve essere una leva per sollevare i macigni della rassegnazione e con il supporto delle due diocesi potremo fare grandi cose, al fine di far emergere i caratteri sociali più belli delle nostre città”.
 
Alla presenza del vescovo di Noto Antonio Staglianò e dell’arcivescovo di Siracusa Salvatore Pappalardo, è stato il presidente della Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo, a spiegare il senso delle Fondazioni di comunità che operano già in Campania e nella città di Messina. “Si tratta di una fondazione privata di erogazione – ha sottolineato Borgomeo – che opera nel contesto dell’infrastrutturazione sociale. Nelle tre già esistenti stiamo portando avanti numerosi progetti, fra cui la lotta alla dispersione scolastica, la valorizzazione di beni confiscati alle mafie. Noi, come Fondazione con il Sud interveniamo, come in questo caso, quando c’è un patrimonio sul territorio, quando ci sono soggetti che vogliono investire sulle città: in questo caso sono state le due diocesi a rendersi immediatamente disponibili e questo è un grande segnale. Lo sviluppo economico passa attraverso la coesione sociale, è una conseguenza infatti, e non un elemento basilare”.
 
Anche la Caritas italiana supporterà la nuova Fondazione: è stato il vice direttore nazionale di Caritas italiana Francesco Marsico, presente all’incontro, a plaudire all’iniziativa che “darà risposte significative”. E a dimostrare che le Fondazioni di Comunità possono dare un contributo importante e concreto ai territori, è stato il segretario generale della struttura Distretto sociale evoluto di Messina, Gaetano Giunta. “Abbiamo bisogno di costruire nei nostri territori nuovi paradigmi – ha detto – Ci vogliono nuove politiche perché dove c è la coesione sociale si sviluppano le economie. È proprio questo che stiamo provando a fare a Messina: in tre anni la Fondazione ha accompagnato lo start up di oltre venti imprese, con circa duecento posti di lavoro. Con molta fatica e insieme – ha concluso – tutto questo è possibile”.

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