Anche l'Ars affronti la riforma del Senato - QdS

Anche l’Ars affronti la riforma del Senato

Raffaella Pessina

Anche l’Ars affronti la riforma del Senato

sabato 22 Marzo 2014

Il presidente dell’Assemblea Ardizzone convoca seduta straordinaria il 2 aprile. Prima della riunione a Roma, dibattito fra i capigruppo

PALERMO – Il presidente della Regione Crocetta dovrà essere il riferimento del Governo sulle questioni che attengono alle funzioni dell’assessorato al Bilancio, fino a quando non sarà nominato il successore di Luca Bianchi. Così Crocetta dovrà presenziare alla riunione della commissione Bilancio dell’Ars, convocata per mercoledì prossimo dal presidente Nino Dina, per riesaminare il ddl salvaimprese rinviato in commissione dall’Aula questa settimana. “Sarà una manovra difficile” prevede Dina, riferendosi al clima politico che segue alle dimissioni dell’assessore all’Economia Luca Bianchi.
Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone invece ribadisce l’importanza di discutere in Parlamento la riforma del titolo V della Costituzione e l’istituzione del Senato delle Autonomie. “Non vorrei – ha detto Ardizzone – che mentre in Sicilia ci aggrovigliamo su problemi tutti localistici, in altre sedi si decida del nostro futuro, in particolare del futuro della specialità della Sicilia nel silenzio generale”.
 
Ardizzone ha annunciato che il prossimo 14 aprile parteciperà a Roma all’incontro con i governatori e i presidenti dei consigli regionali per discutere sull’argomento. Per questo ha sollecitato i capigruppo ad avviare un dibattito serio sul tema ed ha aderito all’iniziativa di convocare il prossimo 2 aprile una seduta straordinaria dell’Ars per condividere un documento su questo argomento che sarà portato all’esame della Conferenza delle Regioni. “Il nocciolo della questione -rileva Ardizzone- riguarda il ruolo delle regioni, c’è una posizione diversificata tra i presidenti dei consigli che vorrebbero maggiori poteri legislativi e i presidenti delle regioni che vorrebbero maggiori poteri amministrativi. Ho sentito molte critiche e l’ipotesi di 21 senatori nominati dal presidente della Repubblica personalmente non credo che reggerà. Quel che è certo – ha concluso Ardizzone – è che le regioni, in questo processo di riforma dovranno fare la loro parte”.
Conferenza stampa intanto ieri di Francesco Cascio (Ncd), a seguito dell’archiviazione delle accuse di corruzione e finanziamento illecito nell’ambito dell’inchiesta Grandi eventi. “Mi riprendo da oggi il mio ruolo in politica – ha detto Cascio – e la presidenza della commissione per i rapporti con l’Ue, dopo aver fatto in assemblea solo il minimo sindacale per evitare di coinvolgere le istituzioni e disturbare l’attività degli inquirenti. In questi mesi mi sono sentito come un leone in gabbia, ma ho avuto fiducia alla magistratura e finalmente il tempo mi ha dato ragione”. “Dopo tre giorni dall’inizio di quell’inchiesta – ha raccontato Cascio- vengo escluso dalla corsa alla presidenza della Regione, un anno dopo arriva l’ufficialità dell’avviso di garanzia per corruzione e finanziamento illecito dei partiti”. E dato che stava per essere nominato segretario regionale del Pdl, ha telefonato ad Alfano e ha fatto cinque passi indietro. “La dirompenza delle indagini ha sconvolto l’esistenza dei miei cari, mi sono ritrovato a casa alle 7 del mattino la Guardia di finanza. Hanno perquisito casa, ufficio, questa vicenda mi ha fortemente inquietato, pur sapendo di esser estraneo ad ogni tipo di accusa, ho ritenuto opportuno dimettermi”.
Gianpiero D’Alia, leader Udc in Sicilia ha voluto ribadire in una intervista, il supporto dell’Udc al Presidente Crocetta, ma con riserva. “Penso ancora – ha detto – che Crocetta fosse l’uomo giusto al posto giusto perchè segnassimo una discontinuità e un cambiamento rispetto al passato”. Ma “A un anno dal suo insediamento – ha concluso – credo che oggi non ci siano più alibi per nessuno, neanche per lui”.

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