Case, nel 2013 prezzi in calo del 5,6% - QdS

Case, nel 2013 prezzi in calo del 5,6%

redazione

Case, nel 2013 prezzi in calo del 5,6%

venerdì 04 Aprile 2014

I numeri dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell'AE. Salgono le richieste dei mutui del 9,6%

ROMA – I prezzi delle abitazioni diminuiscono ancora nel 2013. Mentre nel primo trimestre di quest’anno si registra un nuovo incremento nel numero delle richieste di mutui: +9,6%. Nel dettaglio, secondo i dati Istat, i prezzi delle case sono diminuiti lo scorso anno del 5,6% rispetto al 2012 (quando la variazione annuale era stata pari a -2,8%).
 Il calo è imputabile a una riduzione del 2,4% dei prezzi delle abitazioni nuove (+2,2% nel 2012) e del 7,1% dei prezzi di quelle esistenti (dopo il -4,9% del 2012). Il calo dei prezzi si è manifestato in presenza di una flessione del 9,2% nel 2013 (dopo il -25,8% del 2012) del numero di abitazioni compravendute registrato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate. Sarà che il mattone costa meno ma nel mese di marzo appena concluso, evidenzia l’analisi del patrimonio informativo di Eurisc – Il Sistema di Informazioni Creditizie di Crif, ha fatto registrare un nuovo incremento nel numero delle richieste di mutui da parte delle famiglie italiane: +10,0% rispetto al corrispondente mese del 2013 (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi). Per la seconda volta negli ultimi tre mesi la crescita raggiunge la doppia cifra. Il dato di marzo porta la domanda aggregata a livello di primo trimestre 2014 a segnare un incremento del +9,6% rispetto al pari periodo dello scorso anno e in recupero rispetto ai valori del 2012.
Nonostante il segno positivo accompagni l’andamento mensile della domanda di mutui dal luglio dello scorso anno, fa osservare il Crif, occorre però sottolineare come la distanza rispetto agli anni precedenti risulti ancora significativa, con volumi quasi dimezzati. Per quanto riguarda la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, invece, si conferma la preferenza delle famiglie italiane verso le fasce più basse: nel I trimestre dell’anno la classe prevalente è stata quella compresa tra 0 e 75.000 euro, con una quota del 28,6% (in aumento di 2,5 punti percentuali rispetto al pari periodo del 2013), seguita da quella compresa tra i 100.000 e i 150.000 Euro (28,4%).
Relativamente alla distribuzione della domanda di mutui per fascia di durata, infine, la classe compresa tra i 25 e i 30 anni si conferma quella maggiormente richiesta, attestandosi a una quota pari al 28,2% del totale, anche se in lieve calo (-0,6 punti percentuali) rispetto al I trimestre 2013.

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