La paura non esiste, il limite non esiste - QdS

La paura non esiste, il limite non esiste

Carlo Alberto Tregua

La paura non esiste, il limite non esiste

venerdì 04 Aprile 2014
Claudio Abbado (1933-2014), il compianto direttore d’orchestra, senatore a vita, morto qualche tempo fa a 80 anni, sosteneva che la paura non esiste. Noi aggiungiamo che anche il limite non esiste. Ben inteso, non quello fisico ma quello mentale. La nostra intelligenza, infatti, può spaziare nel tempo e nello spazio, e perfino nello sconosciuto mondo dell’energia, ove immagina cosa possa esservi senza, però, ottenere risposta alcuna.
Quando si ha chiarezza di vedere lo scenario che ci circonda, quando si riesce ad andare con il proprio spirito al di là dell’orizzonte, quando l’immaginazione concretizza possibilità, quando tutto ciò accade sembra verosimile confermare il pensiero di Abbado.
Ciò non significa che siamo fisicamente illimitati, tutt’altro. significa che la nostra potenzialità può essere utilizzata molto di più di quanto avviene normalmente. è a tutti noto che il nostro cervello viene sfruttato solo al 25 percento. Ecco qual è lo spazio di forte crescita.

Gli scienziati hanno tentato di spiegare perché il 75 percento non viene utilizzato e, altra spiegazione, come fare per allargare il campo oltre il 25 percento. Certo, vi sono i geni che hanno un coefficiente di intelligenza (Q.I.) nettamente superiore alla media, ma non fanno testo. Quello che conta è il tasso di utilizzazione del cervello nelle persone normali, quelle che fanno andare avanti il mondo.
Scuola e università avrebbero il compito di fare crescere la nostra mente, allargando l’orizzonte e facendo vedere il più lontano possibile.  Ma questa funzione è asfittica, tanto che vi è una ignoranza di ritorno che si allarga sempre di più. Perché? Perché la gente non ha fame di sapere, ma fame di tante cose materiali che soddisfano sul momento ma non danno serenità allo Spirito ed al nostro vivere.
Saperne di più, ogni momento, o utilizzando ogni nostra potenzialità,  dovrebbe essere un imperativo per ogni persona. Ma così non è. l’ignoranza diffusa consente ai furbi e ai prepotenti di gestire la Cosa pubblica secondo i propri interessi e non secondo quelli generali. Ecco dov’è la patologia della nostra società.

 
Perché la paura non esiste? La risposta è semplice. perché si possiedono idee chiare su come vanno le cose, perché si è consapevoli che non abbiamo alcuna possibilità di mutare le Regole della Natura, create dal Supremo Architetto. Perché nessuno di noi ha la possibilità di cambiare i grandi eventi.
Tuttavia, dobbiamo provare con costanza e forza a fare tutto il possibile perché qualche cosa cambi, progredisca, acquisisca vitalità e sia benefica per la collettività.
Non avere paura significa non essere egoisti, sapere che le difficoltà incontrate possono essere superate a condizione che lavoriamo costantemente dentro di noi, per acquisire equilibrio e perfino serenità.
Quanta gente ingrugnita vediamo per le strade, quanta gente che guida la propria auto ha un’espressione truce. Perché, ci chiediamo? Forse perché è immersa nelle proprie piccole cose e non riesce a vedere lontano, pensando a soluzioni.

Sento tanta gente che dice non mi danno lavoro. È una posizione perdente. Nessuno deve dare lavoro e nessuno lo deve ricevere, ma ognuno di noi, se è persona umana degna di questa definizione deve avere in sè il motore per creare lavoro e non deve essere succube di nessuno.
Solo se c’è la consapevolezza della nostra autonomia, della nostra capacità di fare e di realizzare, possiamo conseguire meglio l’equilibrio e la serenità cui prima si accennava.
Perché non esiste il limite mentale, mentre c’è quello fisico? È il nostro corpo che muore, lo Spirito ritorna nel mondo dell’energia che non ha tempo e non ha spazio, e neanche limiti.
Vivere costantemente connessi col mondo dell’energia, in cui il nostro Spirito può vagare continuamente,  significa vedere da un’altra prospettiva la vita di tutti i giorni e questa Umanità, nella quale esistono immensi squilibri dovuti proprio all’ottusità di tanti governanti.
Bisogna riflettere molto sulla connessione fra vita fisica e vita energetica. Più si riflette e più si conosce. Più si conosce e più si vive.

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