Messina - Mezzi pubblici, l’ora dei tagli. Risparmio previsto: 55 mln di euro - QdS

Messina – Mezzi pubblici, l’ora dei tagli. Risparmio previsto: 55 mln di euro

Francesco Torre

Messina – Mezzi pubblici, l’ora dei tagli. Risparmio previsto: 55 mln di euro

sabato 05 Aprile 2014

Diminuzione progressiva dei trasferimenti da Palazzo Zanca: 11 mln € annui

MESSINA – In un precedente articolo abbiamo riferito di come la bozza del Piano di riequilibrio decennale che il vice sindaco Guido Signorino ha presentato alla Commissione Bilancio del Consiglio comunale preveda che l’Atm dovrà garantire risparmi per complessivi 55 milioni e mezzo di euro, in virtù di una diminuzione progressiva dei trasferimenti di Palazzo Zanca che dai 17 milioni attuali scenderebbero a 11. Tale emancipazione dovrà necessariamente passare dal nuovo contratto di servizio, allo studio già da diversi mesi per opera del Dirigente alla Mobilità Mario Pizzino. Il documento, che sarà biennale, prevedrà uno sforzo economico della Giunta (pari a circa 500 mila euro) per acquistare nuove vetture, con il duplice obiettivo di aumentare il numero di bus quotidianamente in servizio (da 35 a 50/55) e di raddoppiare i km percorsi, portandoli a 5 milioni l’anno.
Con questi accorgimenti, l’Atm potrà godere di maggiori erogazioni da parte della Regione, e iniziare così una fase di sviluppo e rilancio aziendale. Questo secondo la Giunta, che comunque dovrà presentare i dettagli del contratto alla città e al Consiglio, confrontandosi anche con i sindacati. Un dibattito che già si prefigura esasperato nei toni come nei contenuti. Basti pensare alla posizione assunta dal segretario Orsa Trasporti Michele Barresi: “Solo il personale impegna una spesa di 21 milioni e arrivare a 11 è un azzardo che nessuna azienda di trasporto italiana, neanche la più virtuosa, può permettersi”. Il sindacalista, ricordando come l’Atm incassi attualmente dal mercato solo un misero 15% dei costi a fronte di un minimo richiesto dalla legge del 35%, ha poi voluto sfidare la Giunta su cose più pratiche e, forse, più urgenti: “Si è pensato a cercare autisti, addetti alla vendita e controllori o si vuol fare filosofia spicciola?”.
Domande legittime, soprattutto alla luce degli esperimenti fin qui effettuati dalla Giunta ma franati sotto il peso dei problemi quotidiani che attanagliano l’azienda. Il progetto “andiamo a scuola in Tpl”, varato lo scorso ottobre in pompa magna dall’assessore Cacciola, è stato per esempio recentemente mandato in soffitta. Un fallimento su tutta la linea, in quanto l’azienda non riusciva a garantire la costante presenza di bus e tram negli orari previsti. Per questo dal 31 marzo è entrato in vigore un nuovo piano delle corse che prevede collegamenti tranviari ogni 15 minuti. Praticamente come era prima. Il servizio partirà alle ore 5.30 dal capolinea Zir e terminerà alle 21.45 con l’ultima corsa dal Museo. In attesa di tempi migliori e di nuove rivoluzioni stavolta, speriamo, durature.
IL SUPERESPERTO – Per l’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola, sicuramente finora il più attivo e proficuo della squadra accorintiana, l’Atm rappresenta il vero banco di prova. La nomina del commissario Manna, lo sblocco dei finanziamenti regionali, i progetti sperimentali non hanno finora sortito alcun effetto concreto sul servizio, né sulla gestione economica di quello che si presenta come un grigio monolito impossibile da scardinare. Tanto più che la volontà della Giunta si scontra, oggi, con una crisi di liquidità mai vista, che non permette alcun tipo di investimento. E’ anche per questo che, qualche giorno fa, durante la visita messinese del presidente della Regione, l’assessore ha chiesto a Crocetta un finanziamento extra per l’acquisto di nuove vetture. E sarà anche per i motivi suddetti che il sindaco ha deciso di bloccare la procedura di avviso pubblico per l’incarico di direttore generale in corso (optando per l’ennesimo pro-tempore, Giuseppe Sorbello) ipotizzando invece di seguire l’esempio di MessinAmbiente, ovvero nominare un superesperto, magari di fuori città, cui affidare i piani di rilancio. Una soluzione che, onestamente, poteva anche essere adottata subito, in quanto la più logica e meritocratica, invece di perdere tempo con inadeguato personale interno.

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