I cattivi burocrati contro i siciliani - QdS

I cattivi burocrati contro i siciliani

Carlo Alberto Tregua

I cattivi burocrati contro i siciliani

venerdì 18 Aprile 2014

Mandarini, chiama i dirigenti Renzi

Mandarini, chiama i dirigenti pubblici Matteo Renzi, perché per difendere la loro posizione privilegiata, impediscono la semplificazione, nascondono i dati sui siti, che sarebbero obbligati a tenere in ordine per dare ai cittadini tutte le informazioni sul loro operato.
Compari, li chiama Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia. Peggiori appellativi, anche irripetibili, sono pronunciati da cittadini e imprese che si vedono danneggiati da insipienze, noncuranza e irresponsabilità senza pari.
I dirigenti regionali sono 1.800, un numero abnorme che confligge con i 200 della Regione Lombardia. Quelli comunali e degli altri enti sono migliaia, di cui non si sente il bisogno. Guadagnano cifre iperboliche, se paragonate agli scadenti risultati che conseguono, favoriti dai loro datori di lavoro politici, che non fissano tassativamente gli obiettivi da raggiungere e i tempi per raggiungerli.
È proprio questo aspetto di inefficienza del ceto politico che danneggia cittadini e imprese.
 
Se un presidente di Regione o un sindaco, se un assessore regionale o comunale, elencassero gli obiettivi e i tempi per raggiungerli – ovviamente da pubblicare sui siti web di ciascuna branca amministrativa – i dirigenti non avrebbero alcuna possibilità di cincischiare. Delle due, l’una: o raggiungono o non raggiungono gli obiettivi. Nel primo caso vanno premiati, nel secondo il loro contratto va rescisso, senza perdita di tempo e con effetto immediato.
Sull’inefficienza dei dirigenti regionali e comunali si raccontano tante fandonie, come a volerli giustificare. Per esempio, che la nostra Regione ha più compiti della Regione Lombardia, ove essi sono svolti dallo  Stato. Questa affermazione è vera solo in parte. Anche a voler calcolare tali funzioni suppletive, basterebbero 400 dirigenti e non 1.800. E 10 mila dipendenti e non 20 mila.
Il danno che ha fatto alla società siciliana l’incapacità di chi aveva il compito di fare funzionare la Pubblica amministrazione è enorme. Ma ancora non si vede la svolta.
Gli assessori regionali e comunali devono esigere dai loro dirigenti la pubblicazione completa ed esauriente di tutte le informazioni che interessano cittadini e imprese.
 
Non è più possibile che i siti web  della Regione e dei 390 Comuni non riportino i dati patrimoniali e gli stipendi di dirigenti e dipendenti; non riportino le procedure per la richiesta e il rilascio di provvedimenti amministrativi; non riportino le modalità per consentire l’interlocuzione tra cittadini e Pubblica amministrazione esclusivamente per via digitale; non riportino i bilanci e i loro capitoli.
Nelle inchieste che andiamo pubblicando, risalta il diritto di cittadini e imprese, titolari di Pec, ad avere rapporti con la Pa esclusivamente con mezzi digitali, ma non sembra che vi siano sanzioni su quei dirigenti che non ottemperano a questo preciso obbligo di legge, come prescrive tra l’altro il Cad (Legge 98/2013).
Sui siti di Regione e Comuni non sono neanche elencati tutti i beni posseduti da ciascun ente, con la loro utilizzazione e la loro valorizzazione. Se i dirigenti osservassero questo obbligo, cittadini e imprese prenderebbero atto di come tutti questi beni non siano messi a reddito. Se così avvenisse, Regione e Comuni avrebbero una fonte di entrate utile a finanziare opere pubbliche ed eventi per attirare milioni di turisti.

I dirigenti non registrano neanche i debiti delle loro amministrazioni nei confronti delle imprese. Non solo. Non osservano l’obbligo di trasmettere i dati alla piattaforma del ministero della Pubblica amministrazione. Perché nascondono i dati? Probabilmente per non fare emergere i debiti fuori bilancio e le relative responsabilità. Ma così facendo, danneggiano fortemente le imprese che, non incassando, sono costrette a farsi finanziare dalle banche il loro fabbisogno.
Dal quadro che precede emergono con chiarezza le inefficienze delle Pa, che frenano le attività economiche e fanno perdere molto tempo ai cittadini. è indispensabile che il presidente della Regione e i sindaci usino ogni mezzo, anche molto persuasivo, affinché i dirigenti facciano per intero il proprio dovere.
I burocrati si oppongono ai cambiamenti, ad eccezione di quelli che favoriscono un aumento del loro potere (Bertrand Russell 1872-1970).

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017