Sempre più infuocato lo scontro Kiev-Mosca - QdS

Sempre più infuocato lo scontro Kiev-Mosca

redazione

Sempre più infuocato lo scontro Kiev-Mosca

venerdì 25 Aprile 2014

La Russia: “Rivoluzione colorata di Usa e Ue”. Obama pronto a nuove sanzioni

MOSCA – “L’operazione contro il popolo ucraino avrà delle conseguenze per coloro che prendono queste decisioni a Kiev, anche nell’ottica dei rapporti interstatali tra Russia e Ucraina”. Così il presidente russo Vladimir Putin, citato ieri da Itar-Tass. “Se il regime di Kiev ha cominciato davvero ad usare l’esercito contro i civili dentro il Paese, questo è senza alcun dubbio un crimine molto grave contro il proprio popolo” Putin ha quindi accusato Kiev di non disarmare i nazionalisti radicali ma di legalizzarli, contrariamente a quanto previsto dagli accordi di Ginevra. Secondo il KyivPost che cita un ufficiale ucraino, Kiev ha sospeso per ora l’operazione militare lanciata a Sloviansk. Kiev sta riformulando il suo piano d’azione anche perché il rischio che le truppe russe attraversino il confine sarebbe cresciuto drammaticamente.
Ieri mattina le truppe di Kiev avevano attaccato la città di Sloviansk, da due settimane in mano ai filorussi. Scontri a fuoco si sarebbero verificati di fronte ad almeno due posti di blocco degli insorti pro-Mosca all’ingresso della città. Secondo il capo dei filorussi, Viaceslav Ponomariov, da un lato le truppe di Kiev avrebbero attaccato con almeno 11 blindati, da un altro con sei blindati e due elicotteri. I soldati ucraini sarebbero entrati in alcune aree della città, che comunque continua a essere controllata dai filorussi. Ponomariov ha avvertito che i suoi sono “pronti a resistere” nonostante le loro armi siano “poche”. Ci sarebbero stati almeno 5 morti tra i filorussi.
Immediata è stata la reazione non solo verbale di Mosca. Esercitazioni militari sono state lanciate al confine con l’Ucraina, nel distretto sud, in quello sudorientale e in quello centrale con l’impiego anche dell’aviazione, come ha precisato il ministro della difesa Serghiei Shoigu. “Se oggi non sarà fermata la macchina militare essa porterà ad un gran numero di morti e feriti”, ha aggiunto
“Gli Usa e l’Ue hanno tentato di fare l’ennesima rivoluzione colorata in Ucraina. E non ci sono dubbi che qui non si parla solo del destino ucraino, cercano di sfruttare l’Ucraina come una pedina nel gioco geopolitico”, ha dettoda parte sua il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, bollando il cambio di potere a Kiev come incostituzionale.
Da Tokyo il presidente americano Barack Obama ha invece accusato la Russia di non rispettare l’accordo raggiunto a Ginevra sulla crisi in Ucraina. “Non pensiamo che la soluzione militare sia la risposta giusta e continuiamo a lavorare alla soluzione diplomatica”, ha detto Obama, dicendosi pronto ad “ulteriori sanzioni” alla Russia che colpiscano l’economia.
Il segretario di Stato americano John Kerry ha parlato col ministro degli esteri russo esprimendo preoccupazione per la mancanza di passi concreti da parte di Mosca per allentare le tensioni in Ucraina. E il Pentagono ha annunciato l’invio di 600 soldati in Polonia e Paesi baltici sullo sfondo della crisi ucraina.

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