Ecco perché Renzi opacizzando la trasparenza agevola la criminalità - QdS

Ecco perché Renzi opacizzando la trasparenza agevola la criminalità

redazione

Ecco perché Renzi opacizzando la trasparenza agevola la criminalità

venerdì 09 Maggio 2014

L’articolo 26 del Dl 66/14 elimina l’obbligo di pubblicazione di avvisi legali e bandi sui quotidiani, ma così si limita l'informazione sugli appalti. E i risparmi sono irrisori.

“Renzi, correggi l’errore, reintroducendo l’obbligo di pubblicazione degli avvisi legali cancellato, in sede di conversione. Solo così i cittadini saranno veramente, e non solo formalmente, informati e la criminalità organizzata combattuta con una vera trasparenza”. È l’appello del Quotidiano di Sicilia al premier, in merito all’articolo 26 del Dl 66/14, in attesa di conversione in legge entro il 24/06/2014 che, di fatto, elimina l’obbligo di pubblicazione di avvisi legali e bandi sui quotidiani, perché ritiene sufficiente la pubblicazione degli stessi sui siti degli Enti e sulla Gazzetta ufficiale.
 
È stato commesso un grave errore che va rimediato, e il QdS spiega perché: secondo Agcom, solo il 25,4% della popolazione italiana, nel 2013, ha utilizzato internet per informarsi dei fatti locali. Al Sud, la percentuale scende a poco più di un abitante su dieci, quindi nove cittadini su dieci non vanno nei siti internet. I quotidiani sono lo strumento principale al servizio di cittadini e imprese per informarsi sugli appalti, senza di essi non vi è trasparenza sufficiente con la conseguenza che la criminalità viene indirettamente agevolata.
 
Inoltre la cancellazione della pubblicazione di avvisi legali e bandi sui quotidiani non fa risparmiare i bilanci pubblici perché le spese sono a carico degli aggiudicatari e non dell’Erario, come quelle per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Il risparmio per gli aggiudicatari è irrisorio, ma, senza la pubblicazione sui quotidiani di avvisi legali e bandi, cittadini e imprese non vengono sostanzialmente informati. Sono i quotidiani a portare a conoscenza dell’opinione pubblica le violazioni di legge e la potenziale corruzione.
 

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