Non solo redditi, Sud poverissimo anche per i servizi educativi - QdS

Non solo redditi, Sud poverissimo anche per i servizi educativi

Antonia Cosentino

Non solo redditi, Sud poverissimo anche per i servizi educativi

giovedì 15 Maggio 2014

Save the children: nell’Isola la percentuale di dispersione scolastica più elevata d’Italia (25,8%). In Sicilia solo il 32% dei bambini pratica uno sport, peggio fa la Campania con il 25%

PALERMO – Sono sicuramente le regioni del Sud Italia quelle dove l’offerta di servizi e occasioni educative e formative per i bambini e adolescenti è più scarsa e inadeguata. A denunciarlo il rapporto di Save The Children “La lampada di Aladino – L’indice per misurare le povertà educative e illuminare il futuro dei bambini in Italia”. Una povertà che si somma a quella economica, che colpisce già un milione di minori nel nostro Paese. Il dato è allarmante non solo per il Sud: nessuna regione italiana è in linea con alcuni obiettivi europei quali ad esempio la copertura degli asili nido, che dovrebbe essere di almeno il 33%, il tempo pieno e la mensa scolastica, nemmeno Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna, le regioni italiane più "ricche" di servizi e opportunità educative.
“Finora ci si è occupati soprattutto della povertà economica dei bambini e degli adolescenti, partendo dal dato eclatante di un milione di minori che vivono nella povertà assoluta. Ma esiste una povertà altrettanto insidiosa e sottovalutata che è la povertà educativa, su cui Save The Children vuole portare l’attenzione di tutti con la campagna ‘Illuminiamo il Futuro’ “– ha dichiarato Valerio Neri, direttore generale di Save The Children Italia, che si è rivolto al Governo con richiesta di provvedimenti urgenti e specifici contro la crisi dell’istruzione e dell’educazione. “Intendiamo appellarci al Governo affinché siano messe in atto alcune misure cruciali per contrastare la povertà educativa”. Tra le proposte: l’Anagrafe scolastica con informazioni sull’iter educativo e familiare del minore; investimenti mirati nelle aree di maggiore povertà e con i più alti tassi di dispersione scolastica; garanzia del tempo pieno e mensa per tutti.
La Sicilia è la terza regione d’Italia per povertà educativa. Gravissima è, in particolare, la situazione dei servizi dedicati alla prima infanzia: solo 5,3 bambini tra 0 e 2 anni su 100 nell’Isola vengono presi in carico dagli asili pubblici della Regione. Una cifra lontanissima dal 33% previsto dagli obiettivi europei, superata negativamente solo da Campania (2,8%), Calabria (2,5%) e Puglia (4,5%). Il tempo pieno è offerto al 7,1% dei bambini della scuola primaria e al 22% dei ragazzini della scuola secondaria di primo grado. La media del 50% non viene raggiunta da nessuna regione italiana. La mensa è offerta dal 50,7% degli istituti siciliani. La deprivazione educativa non si limita solo alla scuola e riguarda anche gli altri ambiti di vita: i minori che praticano uno sport continuativamente sono in Sicilia soltanto il 32%. Tassi più bassi presentano solo la Campania con il 25% e la Puglia con il 31,2%.
 
Ma il dato forse più preoccupante è quello relativo alla dispersione scolastica: nell’Isola abbandona il percorso il 25,8% degli alunni, il tasso peggiore della Penisola, con tutto ciò che ne consegue e che è facile immaginare: disagio, disadattamento, delinquenza. Regione esemplare è, invece, il Friuli Venezia Giulia che sfiora gli standard europei, pur senza raggiungerli, in quasi tutti gli indicatori.
La campagna “Illuminiamo il Futuro” impegnerà Save The Children in tre settimane di sensibilizzazione e raccolta fondi per la realizzazione di “Punti luce” in aree caratterizzate da scarsità di servizi: saranno centri ad alta densità educativa in quartieri disagiati, dove i minori potranno studiare, giocare, avere accesso ad attività sportive, culturali e ricreative. Il progetto prevede anche che i minori con accertate condizioni di povertà economica siano sostenuti da una “Dote educativa”, ovvero un piano formativo personalizzato per l’acquisto di libri e materiale scolastico, l’iscrizione ad un corso di musica o sportivo, la partecipazione ad un campo estivo. I primi “Punti luce” sono stati realizzati a Palermo e Catania, insieme a Bari, Gioiosa Ionica e Genova. Altri dieci dovrebbero nascere entro il 2014 e 1500 “Doti educative”dovrebbero essere a disposizione di bambini e adolescenti.

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